Bella e sconosciuta, morta con il cranio fracassato

Bella e sconosciuta, morta con il cranio fracassato Omicidio o suicidio: la vittima ha circa 25 anni, è vestita come una turista e non ha documenti Bella e sconosciuta, morta con il cranio fracassato Doppio giallo ad Ascoli, in un centro commerciale semideserto ASCOLI PICENO Non si sa chi sia e non è ancora chiaro come sia morta. È un duplice giallo quello della ragazza trovata cadavere ieri mattina con il cranio fracassato, in un lago di sangue, su un marciapiede di un centro commerciale semideserto a Porto d'Ascoli. Senza documenti o denaro in tasca, vestita come una qualsiasi turista. Dodici ore dopo la scoperta del corpo gli investigatori non sono ancora riusciti a stabilire se la donna, dall'età apparente di circa 25 anni, alta un metro e 60, capelli castano chiari lunghi e carnagione abbronzata, si sia gettata o sia caduta dalla tettoia o da una finestra di uno degli edifici del centro commerciale «Rubino», sia stata spinta nel vuoto da qualcuno, o - ma al momento questa ipotesi appare meno verosimile - sia stata trasportata già morta sul posto. Ma soprattutto si tenta di darle un nome; italiana, o magari slava o albanese? La questura di Ascoli Piceno, che conduce le indagini insieme al commissariato di San Benedetto, ha riferito che la giovane indossava un bikini bianco ornato di perline colorate, pantaloni elasticizzati chiari, camicetta beige, una collanina e scarpe di tela con la zeppa. E spera che qualcuno si faccia vivo per segnalarne la scomparsa. L'autopsia verrà eseguita oggi dal dottor Claudio Cacaci: una prima ricognizione cadaverica non ha individuato tracce di violenza o di colluttazione. Di sicuro la donna ha subito un forte trauma cranico; potrebbe dunque essere precipitata a faccia in giù (il viso è tumefatto), anche se il corpo appariva semiadagiato su un fianco. Solo l'esame autoptico potrà chiarire la natura e le cause delle fratture più evidenti e di eventuali lesioni interne. Secondo il commissariato la donna potrebbe aver fatto un volo di 10-15 metri, raggiungendo, non senza difficoltà, la tettoia dell'edificio attraverso una piccola scala metallica o lanciandosi da una delle finestre del secondo piano dopo aver percorso uno dei lunghi corridoi semivuoti e incustodi¬ ti del centro commerciale, dove i locali affittati a negozi e uffici sono ancora pochi. A sostegno della pista del suicidio o della disgrazia c'è la traiettoria del corpo, che sembra essere caduto a piombo su un marciapiede largo non più di un metro e mezzo. Se qualcuno, afferma la polizia, avesse spinto la ragazza nel vuoto, l'angolo di caduta sarebbe stato più ampio. E se invece la giovane fosse stata inseguita, se stesse tentando di sfuggire a un aggressore? D'altronde non sono stati riscontrati segni di trascinamento del corpo e gli investigatori si chiedono perchè qualcuno avrebbe dovuto portarlo proprio lì, a 50 metri dalla statale, davanti a un bar e a un night (che era chiuso per turno), con il rischio di essere scoperto. Il posto .non è abitualmente frequentato da prostitute. E allora, che è questa ragazza senza nome? (r. cri.) Sotto i vestiti indossava il costume da bagno Al vaglio le denunce di ragazze scomparse

Persone citate: Claudio Cacaci, Doppio

Luoghi citati: Ascoli, Ascoli Piceno