Due caccia cinesi entrano nei cieli di Taiwan

Due caccia cinesi entrano nei cieli di Taiwan Su Internet si era diffusa la notizia di uno scontro aereo sull'isola ma il presidente Lee ha smentito Due caccia cinesi entrano nei cieli di Taiwan L'episodio segna un inasprimento delle relazioni con Pechino che sfa preparando nuove esercitazioni TAIPEI Per la seconda volta in pochi giorni, due caccia dell'Aviazione della Repubblica Popolare hanno attraversato lo Stretto di Taiwan superando la linea mediana che delimita le aree sotto sovranità dei due governi cinesi, violando così lo spazio aereo di Taipei. Lo ha denunciato il presidente dell' isola, Lee Teng-hui, precisando che uno dei velivoli è penetrato nei cieli taiwanesi fino a una profondità di 5 chilometri, l'altro fino a"10. Lee ha contraddetto precedenti dichiarazioni ufficiali del suo stesso Ministero della Difesa, a detta del quale non risultavano sconfinamenti del genere. Il duplice episodio segna un ulteriore inasprimento della tensione tra i due Paesi, proprio mentre si intensificano le esercitazioni aeree nella provincia continentale del Fujian. Filtrano inoltre indiscrezioni, riprese dal quotidiano di Hong Kong «South China Morning Post», su alcune imita di élite che sarebbero state trasferite nella regione militare di Nanchino, ap- parentemente in vista di un eventuale intervento contro Taipei; comandante di tale regione sarebbe stato nominato il generale Zini Wenqan, esperto di guerra anfibia, al quale verrebbe affiancato il pari grado Ding Shouye, specializzato in operazioni m territorio urbano. La notizia della violazione dello spazio aereo di Taiwan ha subito scatenato una ridda di voci via Internet, secondo le quali ci sarebbe stato addirittura un principio di scontro tra Sukhoi-27 cinesi e Mirage isolani. Lee ha negato tutto e poi, riferendosi indirettamente ai dinieghi del Ministero della Difesa, ha puntualizzato: «I nostri militari sanno benissimo che cosa sta accadendo». Il presidente taiwanese ha escluso peraltro che i due sconfinamenti costituissero deliberate provocazioni, aggiungendo che se non c'è stata una risposta è proprio perchè Taipei li ha considerati un mero errore. A detta di Lee, i caccia della Repubblica Popolare avrebbero varcato la linea mediana nello stretto, già di per sè «poco chiara», probabilmente in quanto «procedevano a velocità troppo elevata per fermarsi»; non appena i piloti si sono resi conto di dove fossero, ha concluso, «sono tornati indietro il più rapidamente possibile». Con questo sfoggio di freddezza, Taipei intende chiaramente evitare un ulteriore inasprimento della tensione con Pechino, che considera l'isola una sua provincia ribelle e, insofferente a ogni pretesa di indipendenza, ha minaccciato l'uso della forza quando Lee, il 9 luglio, ha chiesto relazioni «da Stato a Stato» tra Taiwan e la Cina. Da allora l'attività aeronavale cinese nello Stretto si è intensificata, come pure quella taiwanese. La vicenda di ieri ha comunque avuto un forte impatto sui taiwanesi, anche se la borsa di Taipei, che dall'inizio della crisi ha perduto circa il 15 per cento, non ne ha risentito e ha recuperato il 3,4 per cento. Da qualche settimana le forze armate taiwanesi hanno intensificato il controllo dello spazio aereo e la vigilanza in mare e lungo le coste. Finora non si sono registrati cambiamenti sensibili nella dislocazione delle forze cinesi nello Stretto né segnali di preparazione di esercitazioni in prossimità di Taiwan, sistema cui in passato Pechino ha fatto ricorso per tacitare ogni minima ambizione indipendentista dell' isola. Si sottolinea però con prepoccupazione che all'accentuata attività dell'aviazione cinese attorno a Taiwan hanno partecipato per la prima volta anche i moderni caccia Sukhoi-27 di fabbricazione russa, finora impiegati solo in voli di addestramento nel Nord della Cina. [Agi] Un ragazzino cinese In posa accanto a un missile al Museo Militare di Pechino

Persone citate: Ding, South China, Zini Wenqan