Milano, si rifanno vive le nuove Br

Milano, si rifanno vive le nuove Br li! 4 ' ( Nel documento giunto per posta a Radio Popolare anche un breve riferimento all'assassinio del professor D'Antona Milano, si rifanno vive le nuove Br «Colpire una volta ogni tanto non fa rivoluzione» MILANO «Nuovo Partito Comunista», auesta la firma el documento recapitato per posta ieri mattina nella sede milanese di Radio Popolare in cui viene annunciata la costituzione di «nuove formazioni militanti per la rivoluzione». «Si tratta di documenti che provano l'esistenza di un soggetto nuovo», ha affermato Umberto Gay, il consigliere comunale di Rifondazione a cui la busta ora indirizzata, che ha aggiunto: «Vanno considerati in modo estre¬ mamente serio». La Digos, dopo essere entrata in possesso del plico, non ha voluto fare commenti ma ha lasciato trapelare l'impressione che il lungo documento, recapitato presso una delle voci storiche della sinistra milanese (un simbolismo non casuale), sia autentico. E' già iniziato l'esame logico e linguistico del lungo messaggio infarcito di riferimenti alla «vecchia sinistra» eversiva. Il pacco, secondo le testimonianze raccolte presso l'emittente milanese, è arrivato per posta ordinaria in una normale busta gialla (di quelle che si possono aprire per l'ispezione del contenuto), e recava il timbro postale di Massa Carrara. Dentro, due volumi di 70 e 50 pagine, redatti con mezzi tipografici tradizionali, in cui si richiamavano i padri storici del Comunismo, in una sorta di 'stimma theorica' della rivoluzione socialista. Sulla quarta di copertina del primo volume, i sedicenti membri della nuova formazione rivoluzionaria, esprimo un «riconoscimento positivo all'esperien¬ ze delle Brigate Rosse». Inoltre, nel secondo dei due volumi si fa un breve riferimento al delitto del professor D'Antona, non più di mezza pagina sulle 120 del ponderoso messaggio; si scrive, tra l'altro, che «non è colpendo 'una tantum' che si può andare avanti sulla strada della rivoluzione». Ad un primo esame, il tono e gli argomenti utilizzati nei due volumi sembrano tradire l'ambiente storico di appartenenza del nuovo partito, che sembrerebbe rifarsi a vecchie ideologie comuniste circolanti nei gruppi extraparlamentari degli anni precedenti a entelli del terrorismo. Il documento non conterrebbe, quindi, analisi accurate dei fenomeni sociali ed econmici contemporanei come invece era accaduto per quello reso pubbli co dagli ignoti autori del delitto D'Antona. L'attenzione principale degli investigatori è invece caduta sui «sette requisiti necessari per aderire alla nuova sigla» contenuti nel documento. In ciascuno dei due volumi, ognuno poco più grande di un quaderno, si trova infatti un programma organizzativo e didattico. Tra i sette punti, di maggior interesse figura quello in cui si tratteggia l'idea di creare una formazione clandestina, dal carattere, almeno in una prima fase, non necessariamente armato. Gli altri sei requisiti richiesti per far parte della formazione clandestina hanno carattere strettamente ideologico; vengono riprese espressioni tipiche del terrorismo rosso del passato, con in cima il riferimento alla lotta all'«imperialismo economico nelle società capitalistiche occidentali». [si. spo.] Il professor Massimo D'Antona assassinato dalle Br

Persone citate: Antona, Massimo D'antona, Umberto Gay

Luoghi citati: Milano