Par condicio, summit in autunno

Par condicio, summit in autunno Par condicio, summit in autunno Maggioranza in cerca di un accordo: nuovi dissensi sulDdl ROMA Per quanto l'autunno sia ancora lontano, ormai pare chiaro che sulla par condicio occorrerà un vertice politico del controsinistra per mettere a confronto le diverse posizioni all'interno della maggioranza. E però tutti sono convinti della necessità di una regolamentazione della materia in tempi brevi e, anzi, si fa ormai strada l'urgenza di affrontare anche il conflitto di interesse. Dopo i Democratici e i Verdi contrari a vietare gli spot politico-elettorali, anche i socialisti dello Sdi annunciano che non voteranno così com'è il testo proposto dal governo. A dirlo è Enrico Boselli, che critica la «fretta» del governo nel voler varare a tutti i costi subito una sua proposta, nonché «l'accanimento» sugli spot che potrebbe far naufragare anche il tentativo di trovare un largo consenso in Parlamento sui conflitto di interessi». Sulle riforme e sulla par condicio «non si deve procedere u colpi di maggioranza», sostiene Boselli, «perché il governo rischia una sconfitta politica che può andare molto oltre 5 a sconfitta elettorale». E il Verde Alfonso Pecoraro Scanio conferma l'impegno del Sole che ride a trovare un accordo di tutto il centrosinistra e avanza la proposta di una regolamentazione a parte per le tv locali «per dare la massima informazione ai cittadini. Occorre che non si ragioni solo per Rai e network nazionali». Ben consapevole delle divergenze interne alla maggioranza, il Polo incalza. Ma offre una sponda per un'eventuale mediazione. «D'Alema dovrebbe ripensarci, ritirare questo provvedimento e riscriverlo dopo aver ottenuto una larga convergenza, oltre che nella maggioranza, anche con l'opposizione», sostiene infatti il capogruppo dei senatori azzurri Enrico La Loggia. Ir.r.l

Persone citate: Alfonso Pecoraro Scanio, Boselli, D'alema, Enrico Boselli, Enrico La Loggia

Luoghi citati: Roma