Pensioni, tempesta d'agosto sui conti di Raffaello Masci

Pensioni, tempesta d'agosto sui conti Scontro di cifre tra l'Inps e gli uomiiii del Tesoro. Anche il Lavoro fa quadrato sull'ente Pensioni, tempesta d'agosto sui conti Più spesa conia riforma Dini? Corsa alle «anzianità» Raffaello Masci ROMA Più calda dell'afa agostana è solo la controversia sulle pensioni. Ormai - se è possibile fare una previsiono - sembra proprio che il atavolo» sulla perevidenza auspicato da D'Alema per il mese prossimo, non si possa proprio eludere, nonostante la ritrosia «di principio» dei sindacati e nonostante le rassicurazioni (in realtà poco rassicuranti, secondo alcuni) dell'Inps. Se, infatti il presidente del Consiglio, il ministro del Tesoro, la Banca d'Italia, il commissario Monti e il Fondo monetario da tempo ritengono che il nostro governo dovrebbe dare un colpo ili acceleratore alla revisiono del sistema previdenziale, negli ultimi tre giorni a questo coro si sono aggiunti anche il ministro delle politiche comunitarie Letta (con una intervista alla Stampa) e il quotidiano di Confindustria, il Sòie 24 ore'che, proprio ieri ha riportato una impietosa diagnosi dei conti pensionistici. Benintéso, esiste anche un controcoro, guidato dai sindacati, Cgil in testa, e che ieri si è fatto sentire per bocca del vicesegretario vicario della Cisl, Savino Pezzotta, secondo il quale le tesi del «Sole» sarebbero «forzature inutili», «interventi fuori luogo» e «allarmismi controproducenti». E Silvano Miniati della Uil ricorda che la spesa previdenziale senza il capitolo assistenza è al di sotto dol 13% del pil, e quindi assolutamente sotto controllo. Quanto ai lavoratori autonomi, con cui D'Alema vorrebbe iniziare la revisione del sistema, il presidente di Confartigianato Ivano Spalanzani ha detto che se riforma si deve fare, deve riguardare tutti e non solo gli autonomi, ribadendo un punto di vista già espresso da Confcomrnercio. Secondo l'indagine del «Sole» - dunque - la riforma Dini giunta al suo quarto anno di vita - ha sostanzialemente fatto un buco nell'acqua: il suo obiottivo principale era quello di stabilizzare la spesa rispetto al prodotto interno lordo, e invece, non solo non ha sortito l'esito sperato, ma ha addirittura peggiorato l'andazzo tant'è che «mentre nel '95 era pari al 13,4% del pil, quest'anno raggiungerà quota 14,6%. Niente stabilizzazione quindi. Anzi un aumento dell' 1,2%. In valori assoluti, a fine '99, la spesa previdenziale supererà il muro dei 300 mila miliardi». E tanto per aggravare la situazione - e questa volta i dati sono proprio dell'Inps - a fine '99 verranno liquidate oltre 20G mila nuove pensioni di anzianità (201.255 per l'esattezza), quasi il doppio di quelle dello scorso anno. E questo, nonostante i dati dei primi sei mesi siano stati inferiori (di 24 mila unità) alle previsioni. Insomma, questo dato associato alla valutazione della spesa pensionistica, farebbe ora pèndere l'ago della bilancia pesantemente dalla parte di chi vuole rimettere mano alla previdenza. In questa diatriba politico-sindacale, ovviamente, l'Inps è un convitato di pietra, e per questo ieri ha voluto precisare alcuni dati e un proprio punto di vista. La dinamica della apesa pensionistica - secondo l'Istituto - starebbe rallentando, anche per i positivi effetti delle maggiori entrate. In un'audizione alla Camera di alcune settimane fa, il presidente dell'Inps Massimo Paci ha evidenziato che nei primi 6 mesi del 1999, le entrate contributive hanno registrato un avanzo di 600 miliardi rispetto alle uscite previdenziali, scese dello 0,3. Ulteriori proiezioni dell'Istituto segnalano che tra il '98 e il '99 si e assistito a una lieve, ulteriore stabilizzazione della spesa pensionistica. Infatti quest'anno il rapporto tra contributi e prestazioni previdenziali dovrebbe attestarsi al 93-94%. Paci più volte ha sottolineato che l'unico aggiustamento auspicabi¬ le - anche per un motivo di equità - sarebbe quello di introdurre subito il passaggio al sistema contributivo per tutti .Secondo proiezioni Inps quest'unica modifica comporterebbe, proprio nel periodo considerato più critico - tra il 2005 e il 2010 risparmi per circa 17 mila miliardi. Anche i dati del ministero del Lavoro sono conformi alla tesi Inps: nel corso del '98 - secondo questa fonte - le contribuzioni hanno raggiunto un grado di copertura pari all'87,6% della spesa per le sole gestioni pensionistiche, al netto degli oneri assistenziali.

Persone citate: D'alema, Dini, Ivano Spalanzani, Letta, Massimo Paci, Savino Pezzotta, Silvano Miniati

Luoghi citati: Roma