In bilico il futuro di 30 mila obiettori
In bilico il futuro di 30 mila obiettori Ma le associazioni del servizio civile sono ottimiste: nessun rinvio delle partenze a settembre, si va avanti fino al Duemila In bilico il futuro di 30 mila obiettori L'allarme del ministro: difficile trovare le risorse ROMA Sono finiti i soldi degli obiettori di coscienza. I ragazzi impegnati nel servizio civile non prendono lo stipendio da quattro mesi e i trentamila che dovrebbero «partire» fra settembre e dicembre rischiano di restare a casa. 1120 miliardi stanziati dalla Finanziaria '99 per gli obiettori di coscienza sono esauriti. Il ministero della Difesa ha quindi deciso di sospendere le assegnazioni a partire dal 2 settembre. Per assicurare la partenza di questi ultimi 30 mila «obiettori» ci vorrebbero altri 80 miliardi, ma per il momento i soldi non ci sono. E anche quei giovani già impegnati (e non pagati) rischiano di essere spediti a casa in anticipo. A lanciare l'allarme per la «bancarotta» del servizio civile erano state nei giorni scorsi la Consulta nazionale degli Enti per il servizio civile e la Lega obiettori di coscien¬ za. Ieri è arrivata la conferma del ministro della Difesa, Carlo Scognamiglio: «Le disponibilità finanziarie non ci sono e mi pare difficile che si pOSsano trovare». Il problema è" serio. Quest'anno il governo ha avuto spese extra, dovute alla guerra in Kosovo e all'accoglienza dei profughi in Albania e in Italia. Molti obiettori di coscienza hanno addirittura prestato il loro servizio partendo per i Balcani. Ma adesso sono esaurite le riserve finanziarie. A questo punto, la preoccupazione dell'Ufficio nazionale per il servizio civile è quella di non fare ingiustizie: «Dovremo riorganizzare gli scaglioni - spiega il direttore generale Guido Bertolaso - e ci saranno dei ritardi: troveremo un meccanismo. Non è giusto che da settembre in poi tutti i ragazzi siano congedati. Non è giusto per chi ha già fatto il servizio civile assolvendo ai propri obblighi di cittadino». Quindi, chi ha scelto l'obiezione di coscienza, e sono stati 71 mila solo nel 1998, per il momento può solo sperare di evitare al tempo stesso naja e servizio civile. Le ' associazioni degli obiettóri denunciano invece i segni del collasso del sistema: se davvero i ragazzi non partissero, per l'anno prossimo si rischia di avere un «boom» di richieste di obiezione, nella speranza di intasare i posti disponibili. La legge 230 del 1998 prevede infatti che gli obiettori in esubero vengano rispediti a casa. Ma su questo punto Guido Bertolaso ostenta sicurezza: «Il servizio civile è un lavoro serio e faticoso, per il 2000 non ci sarà nessuna invasione di richieste di obiezione». Di certo sono molti i soggetti che patirebbero una crisi del settore. 11 servizio civile è una realtà silenziosa, ma ben diffusa sul territorio, con una presenza importante nella società italiana. La metà dei ragazzi è impegnata in associazioni di vo¬ lontanato che operano nel terzo settore, come la Caritas, l'Arci o la Croce Rossa. L'altra metà degli obiettori lavora invece presso gli enti locali, nei Comuni in particolare, e assicura servizi come la sorveglianza nei musei e l'assistenza domiciliare ad anziani e disabili. L'improvvisa emergenza nelle casse del fondo per il servizio civile impone al ministro Scognamiglio considerazioni più a lungo raggio sulla riforma dell'esercito. «La trasformazione delle forze armate in senso professionale - spiega - renderà inevitabile una diversa e migliore regolamentazione del sevizio civile. Così com'è, cioè alimentato da ohi non vuole fare il militare, è una questione che definisco scandalosa». Ma c'è anche chi, come Mauri zio Gasparri, deputato di An, appio fitta della vicenda per accendere la polemica e abbandonarsi al catastrofismo: «Il governo e la maggio ranza, con la legge sull'obiezione di coscienza, hanno messo in ginoc chio le nostre forze armate, prive del gettito di leva e delle risorse per essere trasformate in termini professionali. Bisognava da tempo pen sare a una riforma che facesse passare le nostre forze armate dalla leva obbligatoria al volontariato. Su questo tema, però, il centrosinistra ha sempre esitato». Ij. arb. 1 li ministro della Difesa Carlo Scognamiglio
Persone citate: Carlo Scognamiglio, Gasparri, Guido Bertolaso, Mauri, Scognamiglio
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Diktat alle società sul limite di spesa
- «Ma l'uomo Ú indispensabile»
- La prosa? Solo in seconda serata E Sassoli ha spiegato l'Algeria
- Ordinazioni e liquidazioni per l'Aeronautica
- Storia piacevole d'un mondo perduto
- Radio e tv, II governo vara la riforma Gasparri
- La Corte Costituzionale decide se può esistere una tv privata
- Dopo il discorso di Mussolini
- Continua la serie dei programmi noiosi
- Le responsabilità di Emilio Ollievir
- "Varsavia deve arrendersi"
- La Germania inserita nel fronte occidentale
- Rubatto presidente del Torino
- Due discorsi di Farinacci a Chieti
- ECHI DI CRONACA
- Trillini regalo del calcio
- E Savona riscopre Michele Da Cuneo
- Tra le promesse dell'Entella anche un portiere goleador
- Nelle vigne e nei campì il lavoro Ú multìetnìco
- 3) Assistente manutenzione meccanica
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- "Varsavia deve arrendersi"
- Ad un favoloso Pulici risponde una volta sola Chinaglia
- Grace Kelly ha pagalo
- Uccisa con ventidue coltellate
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- La parola d'orline di Hitler ai giovani: lotta senza quartiere al bolscevismo
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Liquidato Gomulka, domata la sommossa Imminente rimpasto nel governo polacco
- Ã? scomparso Ferruccio Novo creatore del "grande Torino,,
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy