Israele, agguato al mago delle armi

Israele, agguato al mago delle armi Il delitto sabato in Cisgiordania, ma soltanto ieri è stata rivelata l'identità della vittima Israele, agguato al mago delle armi Assassinato l'inventore di «giocattoli» alla James Bond AldoBaquIs TEL AVIV Disorienta i servizi di sicurezza israeliani l'uccisione di un brillante scienziato di origine russa il cui cadavere carbonizzato è stato trovato sabato presso una colonia ebraica in Cisgiordania. Eduard Berdichansky, 51 anni, ex ufficiale dell'Armata Rossa immigrato in Israele nel 1978, progettava armi degne di James Bond (micro-pistole delle dimensioni di monete, bastoni da passeggio che nascondevano sciabole, e così via) e andava e veniva nei più segreti laboratori dell'establishment scientificomilitare di Israele. In un primo momento si è pensato a un regolamento di conti, o a un attentato di Hamas. Ma entrambe le ipotesi fanno acqua. «Non aveva precedenti penali, era prudentissimo nei legami con le persone che non conosceva - ha confermato ieri Yitzhak Hoderkovsky, un ingegnere con cui Berdichansky progettava un rivoluzionario fucile per cecchini - Non può essere stato che un attentato». Ma la morte dello scienziato è avvenuta alle tre del mattino: difficile pensare che sia caduto in una casuale imboscata di un commando di Hamas, «perché a quell'ora - secondo un ufficiale della polizia - in quella zona della Cisgiordania non passano nemmeno asini vaganti». «Eppure mio marito non aveva nemici. Deve essere stato ucciso da terroristi arabi», ha detto la moglie della vittima, Pina, di ritorno dal funerale. Forse sa qualcosa in più, ma per ora non vuole parlare. «Riceverò i giornalisti solo fra una settimana», al termine cioè del lutto ebraico. Laureato in design industriale ed esperto di ergonomia, Berdichansky aveva di recente messo a punto un micidiale coltellino, nonché elmetti per piloti di aereo. Aveva inoltre preso parte alla realizzazione di un ambizioso telescopio spaziale e a ricerche nell'Istituto Biologico di NesZiona, dove, secondo fonti uffi- ciose, vengono prodotte armi batteriologiche. «Era un uomo affascinante, sempre sorridente anche quando era preoccupato», hanno concordato ieri i suoi colleghi nel laboratorio di Ricerca elettrochimica del prestigioso Istituto Weizman di Rehovot, dove la vittima studiava un nuovo tipo di batteria ecologica. «Girava sempre armato, era un tiratore provetto, uno dei migliori in Israele - ha aggiunto l'amico Hoderkovsky - ma non era un tipo aggressivo. Anzi, aveva tendenze artistiche». Fra queste bisogna forse includere i «balocchi» che produceva nella sua abitazione di Kiryat Ekron: un penna stilografica che spara come un pistola normale e un medaglione - regalato di recente alla moglie Pina - che nasconde la sottilissima lama di un coltello. In casa conservava inoltre una vasta collezione di spade, sciabole e coltelli: tutti di sua progettazione, tutti basati secondo Hoderkovsky - su «una innovativa concezione di fisiologia ergonomica». Proprio la speranza di concepire oggetti nuovi e strabilianti lo ha portato venerdì nella colonia cisgiordana di Sa-Nur, abitata soltanto da artisti e bohémien russi che parlano a stento l'ebraico e che sono digiuni delle ragioni del conflitto con i palestinesi della vicina Jenin. «La Subaru di Eduard è uscita dai cancelli della colonia alle tre di mattina», ha ricordato con qualche stupore il segretario dell'insediamento, Yossi Dahan. Lo scienziato ha proseguito il suo tragitto per vari chilometri, e ha superato un distributore di benzina palestinese. A questo punto stato ucciso («deve essere stato colto assolutamente di sorpresa», secondo Hoderkovsky) e nella sua auto è stata versata una grande quantità di combustibile: chi l'ha incendiata, pensano gli inquirenti, voleva cancellare anche la minima traccia del delitto. Nella grande incertezza in cui si dibattono gli investigatori, due elementi potrebbero rivelarsi graziosi: il ritrovamento di due ossoli calibro 9 (caratteristici delle mitragliene Uzi) e la stazione di benzina dove - forse - gli assassini hanno teso la trappola. Eduard Berdichansky ex ufficiale dell'Armata Rossa, era emigrato nel 78 nello Stato ebraico Brillante scienziato progettò penne-pistola e medaglioni-pugnale Fitto mistero sui killer Lo scienziato ucciso aveva collaborato al perfezionamento di alcune armi Individuali In dotazione all'esercito israeliano e impiegate soprattutto nelle operazioni antiguerriglieri islamici

Persone citate: Berdichansky, Eduard Berdichansky, James Bond, Yitzhak Hoderkovsky, Yossi Dahan

Luoghi citati: Cisgiordania, Israele