Prodi, addio alla politica italiana di Fabio Martini

Prodi, addio alla politica italiana Festa suU'Appennino reggiano per i 60 anni del presidente della Commissione Ue Prodi, addio alla politica italiana «Non si discute: l'impegno europeo è definitivo» Fabio Martini inviato a FELINA Nel borgo montano di Felina sull'Appennino reggiano, il clima è ruspante, c'è la banda che suona «Tanti auguri a te», ci sono due metri quadrati di torta a forma di Euro e lui, il Professore, si lascia coinvolgere. Nella festa di paese organizzata per festeggiare il suo sessantesimo compleanno, Romano Prodi dà pacche sulle spalle, parla di parmigiano e, proprio in questa atmosfera informale, il Professore fa l'annuncio importante che potrebbe cambiare la politica italiana dei prossimi anni: «Quando prendo un impegno - dice Prodi - lo prendo sul serio. Quella della presidenza della Commissione europea è una grande sfida: 15 capi di govorno mi hanno dato la fiducia in 40 minuti e non è nemmeno da discutere se l'impegno sia temporaneo o definitivo. E' definitivo». E poi, chiacchierando con i cronisti si fa ancora più esplicito: «11 mio impegno non sarà part-time: una missione di questo genere non si condivide con nessuno». Un messaggio spedito in due direzioni: in prima battuta a quei giornali inglesi che da due mesi martellano Prodi, lo incalzano con tutte le armi e che qualche giorno fa avevano rilanciato un vecchio interrogativo: Prodi resterà alla presidenza della Commissione europea per tutto il mandato oppure si candiderà per le elezioni italiane del 2001? Prodi ha risposto ai malfidati inglesi, ma indirettamente ha mandato un messaggio tranquillizzante a quei politici italiani (Massimo I )' Aloni;: in testa) che fino a prova contraria potevano coltivare il sospetto di un ritorno in grande stile di Prodi sullo scenario italiano. Ma dopo l'annuncio di Felina, lo «spettro» del Professore si allontana: per le elezioni del 2001, Massimo D'Alema non dovrà guardarsi dalla concorrenza di Romano Prodi. E se uno prova a chiedere al Professore se D'Alema gli ab- bia fatto almeno gli auguri, Prodi nicchia un po' e poi risponde: «La gente è in vacanza...». E se il capo del governo, fino alle nove di sera, non aveva trovato il tempo per fargli gli auguri, in serata sul telefonino di Prodi arrivava la telefonata del Capo dello Stato. E, ovviamente, non potevano mancare lo scambio di «tanti auguri a te» tra Prodi e Enzo Biagi, nati come si sa lo stesso giorno, sia pure a 19 anni di distanza. Sembrava cominciato male e invece il 1999 resterà un anno speciale per Romano Prodi. Nell'ultimo anno del millennio, il Professore di Scandiano festeggia il suo sessantesimo compleanno, i 30 anni di matrimonio con ia sua Flavia e la quasi certa nomina alla Presidenza della Commissione europea, il coronamento di un cur- sus honorum che nella storia italiana ha rarissimi precedenti. E come gli accade da qualche anno, Prodi ha voluto festeggiare il suo compleanno in due tempi. La mattina, gran !>ranzo di famiglia nel «castelo» di Bebbio, il grande edificio acquistato negli Anni Sessanta dai nove fratelli Prodi, che versarono un milione a testa. In realtà del castello, la grande casa di campagna dei Prodi non ha molto: c'è una torre, è vero, ma in certe occasioni il «castello» assomiglia più ad un ostello che a una dimora nobiliari:. Le camere dei più giovani somigliano a camerate, I bagni sono in comune, le docce in fila e su una lavagna sono segnati in turni di'lavoro per i ragazzi. Anche ieri, come ogni anno, sono arrivati quasi tutti i parenti e alla fine erano circa sessanta. Poi, nel pomeriggio in paese. L'anno scorso la fèsta, sotto lo stesso padiglione, l'aveva organizzata l'Ulivo locale, ma quest'anno Prodi aveva chiesto informalmente che l'iniziativa fosse dogli amministratori locali. All'arrivo la scena è quella di ogni anno: Romano e Flavia Prodi, il portavoce (ma anche amico) Ricardo Franco Levi scendono dalla macchina con la gente di Felina e i villeggianti che applaudono. Per il sessantesimo compleanno di Romano Prodi, i sindaci dell'Appennino reggiano hanno organizzato la più classica delle l'osto di paese nel borgo di Felina. La festa si svolge sotto un padiglione dove, di solito, si ballano mazurche, polche e valzer. Lui, il Professore, si lascia cullare dall'atmosfera semplice, stringe mani, ascolta con gli occhi socchiusi i discorsi dei sindaci di piccoli paesini. Saluti non formali, con riferimenti precisi alla situazione economica locale, con richieste di aiuto e, naturalmente, anche con frasi del tipo «Presidente Prodi, siamo orgogliosi di essere suoi conterranei». Prodi si è fatto precedere dalla voce che lui, stavolta, non parlerà, non farà discorsi. Ma la voce si dimostra fuorviarne. Prodi vuole parlare, eccome se parla. Per un po' si esibisce nel suo «numero» preferito, la lezione sull'Europa, il grande affresco sul futuro, sulle grandi chances per il vecchio Continente, se solo lo vorrà. E, con un certo patos, Prodi disegna l'Europa del futuro, che dopo l'allargamento ad Est potrà contare sul 33 per cento di territorio in più e su mezzo miliardo di abitanti, diventerà «il punto di riferimento dell'economia mondiale». Grandi applausi, due ore di chiacchiere, il taglio della megatorta, ma poi quando gli chiedono un giudizio sul recente disc gno di legge governativo sulla par condicio, il Professore ha buon gioco a schermirsi: «Ah, di questo non parlo...». «15 capi di governo mi hanno dato la fiducia in 40 minuti E' una grande sfida» Chiedono al Professore se D'Alema gli abbia fatto gli auguri Lui risponde: «La gente è in vacanza...» Ma in serata arriva la telefonata di Ciampi Romano Prodi taglia la torta per II suo 60* compleanno Sopra: il presidente della Commissione europea riceve dal sindaco di Castelnuovo ne' Monti una roccia caraneristica come dono per il compleanno

Luoghi citati: Castelnuovo, Europa, Scandiano