L'Ombra che viene di Guido Ceronetti

L'Ombra che viene L'eclisse di luce è una delle forme permanenti del destino umano L'Ombra che viene Ma riconosceremo ancora i segni del cielo? E Guido Ceronetti . domani, l'eclisse. L'uso demotico prevalendo e invadendo tutto, dobbiamo dire e scrivere eclisse: con la desinenza in i, indubbiamente più elegante, il fenomeno non è più lo stesso. Ci sarebbe infatti un'eclissi. Invece avremo un'eclisse. Fatico a sgombrare l'immaginazione dalle visioni di EUR di Antonioni per centrarla sul Sole, dove però si ferma pochissimo. E' la terra il luogo dove si manifestano tutte le sofferenze del cielo: valga l'eterno principio ermetico «come in alto così in basso» (senza farcii sviare dai sensi sull'aiio é sul dòsso); dunque non c'è cometa che non strisci sulla terra come un enorme serpente e non c'è eclisse che abbia luogo lontano dalle nostre case. L'eclisse interessa le stanze, i piedi che camminano, gli occhi che guardano (e che è meglio rivolgere verso il basso), le teste, le mani. L'illanguidirsi della luce sospende o brucia una quantità di energie vitali, gli animali si lamentano, gli esseri umani provano un certo infiacchimento. Una umanità meno sradicata dalla natura dell'attuale soffrirebbe indicibilmente. Quella che viene chiamata «superstizione del passato» era sensibilità lupesca e volpina, oggi forse neppure i lupi, distratti dai sondaggi, si lamentano come al tempo di Rodolfo il Glabro quando si oscura il Sole. E' cambiata anche la sensibilità della terra. Lucrezio ricorda che il tempo modifica la natura del mondo (De rerum natura, V, 834-836). L'eclisse non ritrova gli stessi boschi, le stesse rocce, non sgattiglia gli stessi nidi. Chi ha la fortuna di abitare dove ci sono dei galli, potrà giudicare dai loro schiamazzi a mezzogiorno se siano ancora un animale sensibile a un evento cosmico. E le oche, anche più. Segno di ottundimento psichico della terra se le oche resteranno mute. Tutta la terra è un organismo vivente: l'ignoranza umana, indifferente a questa conoscenza fondamentale, è una delle cause del suo ritrarsi nell'invisibile. Se poi è mai stata visibile... Asimov gettò questi dadi: e se non fossimo che vita residua, vuota, in gravitazione immaginaria, all'interno di un Buco Nero? In verità, quel che è fondamentale, sul vivente Terra, non è la luce, ma l'ombra. Tutti siamo figli dell'ombra (ovulo, madri) e l'eclisse di luce ci segue passo passo, è la forma permanente del destino umano. Chi ha un po' di luce dentro e scritta in faccia sa del proprio esilio e aspetta il ritorno. Sulla vera natura dell'ombra non finiranno mai le domande. «Tutto quel che è interessante accade nell ombra, decisamente. Nulla si sa della storia vera degli uomini» (Celine). Di quanto l'ombra sia più forte della luce è testimone l'invenzione sublime, nel xVII, del padre Athanasius Kircher: la Lanterna Magica, creata apposta come strumento religioso per estrarre dall'ombra tutto l'orribile e il meraviglioso che nasconde. La luce, nella lanterna, non è che la schiava dell'ombra. Applicando a tutte le rivelazioni dell'ombra la parola finzioni abbiamo obbedito a una paura da eclisse, introdotto nel futuro tumultuoso dello spettacolo d'ombra, fino alla realtà virtua- M le e a Internet, lo psicofarmaco di un esorcismo. Già Kircher pensava che mediante le ombre si potesse predicare e persuadere qualsiasi cosa. Su sei miliardi di viventi, almeno cinque e mezzo sono oggi raggiungibili, diretta- o mdirettamente, da oggetti, circostanze, messaggi filtrati e trasformati dall'ombra. Ogni onda radio sposta, ammassa, dipana ombra su ombra. E l'ombra è persuasiva perché è la voce della madre, onnipotente, e se è una madre-vampiro ce ne accorgiamo tardi, col morso impresso. (La Luna coprente il Sole è un simbolo di voracità matriarcale). La percezione ontologica dell'ombra, prima della Lanterna e della Camera Oscura, si era persa insieme alle cosmogonie dualiste insanguinate: ma grazie a loro siamo molto più provveduti oggi di conoscenza dell'ombra, che prima del XVII, sia pure in piccolissimo numero, mentre ì resi deliranti dal misterioso contagio che emana dal loro imprigiona- mento sono l'umanità più numerosa, e non c'è difesa. Nel racconto dello Schlemihl di Chamisso appare evidente che l'ombra è in se qualcosa, perché l'uomo che vende la propria perde se stesso. E Josef Conrad ebbe l'intuizione fondamentale, di quelle che separano di netto chi pensa così da chi vede in altro modo le cose: «L'oscurità impenetrabile cingeva la nave così strettamente che, mettendo fuori una mano, sembrava di toccare qualche sostan¬ za non terrena» [The Shadow-Line). Mentre lo sguardo volgare, a costo di danneggiarsi, vuole durante l'eclisse vedere il disco oscurarsi, l'occhio conoscente ha un'occasione per riflettere sull'ombra come «sostanza non terrena», un contatto infrequente con i'impressionante sostanza primigenia che crea e nasconde la vita. Questa data dell'll agosto è specialmente temibile per la sua rarità e rilevanza astrologica, in un tuttopieno di violenza interumana e dell'uomo sull'insieme del vivente e senziente nella congiuntura microcosmica, da cui non c'è scampo. La frenesia di contrasti planetari nei segni Leone-Acquario-Scorpione-Toro, inasperìta al momento del grande cono d'ombra, di nuovo e strano che cosa può farci? Quali nuovi veleni immetterà in questa povera cisterna avvelenata? Quale ulteriore prosciugamento del sorriso? Quali più strazianti canagliate e imbecillità del potere? Questa data dell'll agosto è particolarmente temibile per la sua rarità astrologica di congiunzioni celesti Una umanità meno sradicata dalla natura proverebbe indicibili sofferenze nelTosservare il fenomeno Oggi forse neppure i lupi si lamentano quandovedono oscurarsi il sole Cresce in Italia e in Europa la «.febbre» per l'eclisse di domani. In basso un'immagine dell'eclisse del 1961

Persone citate: Antonioni, Asimov, Athanasius Kircher, Celine, Josef Conrad, Kircher, Shadow

Luoghi citati: Europa, Italia