Eclisse-show, il cielo regala meraviglie

Eclisse-show, il cielo regala meraviglie Gli astronomi: «Evento imperdibile, domani assisteremo a una successione di fasi spettacolari» Eclisse-show, il cielo regala meraviglie Ma i meteorologi prevedono nuvole al Centro-Nord Gabriele Beccarla ROMA Noi inseguiremo come bambini i guizzi delle fantasmatiche ombre che l'eclisse disegna sul terreno, loro indagheranno il rallentamento della rotazione terrestre. Noi fisseremo entusiasti la corona del sole per distinguerne i bagliori, loro registreranno le oscillazioni di un pendolo di Foucault per misurare le conseguenze sulla gravità. Domani gli scienziati lavoreranno, gli altri sospenderanno la routine delle vacanze o del lavoro. Il cielo diventerà uno schermo tv moltiplicato per centomila, sperando che le previsioni siano sbagliate e le nuvole non provochino troppe interruzioni allo show. Avranno da fare Richard Stephenson e Leslie Morrison, astronomi di Greenwich, in Gran Bretagna, che confronteranno i dati deltultima eclisse del XX secolo con quelli di altre 300, raccolte dai tempi dell'antica Babilonia, e proveranno a stilare le variazioni di velocità con cui il pianeta gira su se stesso. Ma, in fondo, un minimo di impegno sarà richiesto anche ai milioni di turisti-osservatori: dovranno tenere a freno le emozioni e tentare di decifrare le meraviglie dell'eclisse, segnata da fasi in incalzante successione. Il tempo per godersela è minimo. Nell'area di oscuramento totale la sovrapposizione integrale durerà 2 minuti e 4 secondi alle isole Scilly, 2 minuti e 20 secondi tra Germania e Austria, 2 minuti e 27 secondi (il record) in Romania. In tre ore l'ombra della luna avrà galoppato su quasi 15 mila chilometri, svanendo nell'Oceano Indiano. L'Italia - si sa - è una periferia privilegiata, dato che il fenomeno negherà ben poco del suo splendore, coprendo tra il 90 e il 77% del disco. Ai fortunati che avranno gli occhialini standard e ai tanti che se li saranno fabbricati (il ministero della Sanità si e guardato bene da qualsiasi distribuzione) gli astronomi consigliano di osservare il sole già prima della sua scomparsa, così da apprezzarlo come non si fa mai. Perturbazioni permettendo, sarà l'occasione per spiarne la superficie irregolare e scoprire le macchie (perché più fredde di 1500 gradi rispetto ai 6 mila della superficie), di cui si conosce l'esistenza solo per le foto sugli atlanti e le riprese nei documentari. L'emozione si accrescerà al «primo contatto» (così chiamato in gergo), quando la luna toccherà il sole e comincerà a mangiarselo. La luce si affievolirà, come una lampadina che perde watt. Invece degli aranci e dei rossi dei tramonti da dépliant, l'eclisse rovescerà un innaturale grigio, tanto più cupo a seconda della percentuale di stella coperta. Mentre la nostra stella scomparirà, ombre bizzarre si abiteranno tra i nostri piedi, simili ai serpenti che gli equinozi disegnavano sulle piramidi maya. Scherzi della rifrazione, spiegano gli astronomi. All'estremo Nord d'Italia esploderà l'«effeUo Bailey», quando l'ultima fetta di fotosfera (lo strato esterno del sole) sembra perdere consistenza e infrangersi in una serie di bolle incandescenti, finché queste si modellano intorno al cerchio nero del satellite. Ci sarà invece negata l'altra meraviglia l'«effetto diamante»: l'istante in cui solo un'escrescenza luminosa spunta dalla silhouette nera che le fa da schermo e la corona solare disegna un sottile e perfetto anello. Svanito l'infuocato diamante dalla Comovaglia all'Iran - ci saranno un paio di secondi per godersi la cromosfera, lo strato altrimenti invisibile che avviluppa di inimmaginabili gas ionizzati la fornace termonucleare a oltre 150 milioni di chilometri da noi. Poi, salirà dall'anima l'orrore primigenio: come matematici babilonesi, sacerdoti egizi o indovini maya mezza umanità sentirà in petto l'urlo della paura e l'urlo con cui invocare il ritorno della luce. Sarà un istante, perché là dove l'eclisse sarà totale avrà la meglio lo stupore indotto dal baluginio della corona solare. Intanto, scintilleranno Mercurio a destra e Venere a sinistra. Per molti, anche questa scena equivarrà a una prima volta: apparteniamo alla prima civiltà - ci rimproverano gli archeoastronomi - in cui le folle snobbano i cieli stellati e sospettano l'esistenza delle costellazioni solo perché una zingara prepara gli oroscopi prima di cena. Dalle macchie solari allo spicchio infuocato ecco cosa si vedrà L'IDENTIKIT DELLA NOSTRA STELLA J ETÀ': 5 MILIARDI DI ANNI CIRCA > TEMPERATURA: DA 6 MILA GRADI (ALLA SUPERFICIE) A 15 MILIONI DI GRADI (NEL NUCLEO) > DISTANZA MINIMA DALLA TERRA: 147.100.000 Km » DISTANZA MASSIMA DALLA TERRA: 152.100.000 Km DIAMETRO: 1.390.000 Km (CIRCA 109 VOLTE QUELLO DELLA TERRA) ì MASSA: 2 MILIARDI DI MILIARDI DI MILIARDI DI TONNELLATE (CIRCA 333 MILA VOLTE QUELLA DELLA TERRA) COMPOSIZIONE: 70% IDROGENO, 28% ELIO, 2% ALTRI GAS PERIODO DI ROTAZIONE: 25,4 GIORNI ALL'EQUATORE E 37 GIORNI Al POLI

Persone citate: Bailey, Foucault, Gradi, Leslie Morrison, Mila Gradi, Richard Stephenson

Luoghi citati: Austria, Babilonia, Germania, Gran Bretagna, Greenwich, Iran, Italia, Romania