LA ROULETTE RUSSA DI BORIS
LA ROULETTE RUSSA DI BORIS LA ROULETTE RUSSA DI BORIS Giulietta Chiesa SEMBRA non esserci un limite alia fantasia di Boris Eltsin, e probabilmente non c'è. A meno dì tre mesi dalla nomina di Stepashin al posto di Primakov, ecco comparire Putin al posto di Stepashin: uno più sconosciuto dell'altro. E quest'ultimo addirittura investito dell'immane compito di «successore» dì Eltsin. Ai russi - chei secondo tutti i sondaggi degli ultimi mesi, assegnano a zar Boris poco più del 2% dei consensi - non resterebbe altro che accettare nientemeno che un delfino da lui nominato. Se non è ancora una farsa sembrerebbe di esserci molto vicini. Se non fosse che non c'è da prendere alla lettera, come al solito, le parole di Eltsin. L'obiettivo, con ogni evidenza, è un altro. Non occorre essere indovini per conoscerlo: basta leggere la stampa russa, dove tutto è stato spiegato, e non da ieri, perché anche i segreti del Cremlino sono dì Pulcinella. Bisogna, cioè, evitare le elezioni, perché Eltsin, la Famiglia, i suoi sostenitori, le perderebbero. Riuscire nell'impresa è cosa ardua e pericolosa, ma il Cremlino sembra ritenere che ciò sia meno pericoloso che permettere agli oppositori di vìncerle. Liquidare i comunisti sarebbe stato relativamente facile, mettendoli fuori legge. Avessero reagito, si sarebbe potuto proclamare lo stato di emergenza ed evitare comunque le elezioni. Ma ora è apparso un pericolo maggiore: il governatore di Mo sca, Jury Luzhkov, ha stretto un'alleanza con un potente gruppo di Repubbliche e Regioni. E al suo nuovo partito, «Otecestvo» (Patria), si aggiunge ora «Tutta la Russia» dei governatori. A questo cartello, con ogni probabilità, sta per aderire l'uomo più popolare della Russia: l'ex premier Evgenij Primakov. A questa coalizione Eltsin non ha da opporre che se stesso e, da ieri, Vladimir Putin. Non sembra che basterà. Da qui l'ultima mos sa, che a leggerla bene appare più convulsa che fantasiosa. Da qui anche l'instabilità della Russia che ha, certo, molti problemi, ma il cui problema principale è che non riesce a liberarsi pacificamente dalla «Famiglia» dello zar. Anche se la Casa Bianca conferma: «Per noi tutto come prima».
Luoghi citati: Russia
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