Una notte tra i dannati della «A3 »

Una notte tra i dannati della «A3 » Una notte tra i dannati della «A3 » Auto a passo d'uomo e codefino a 30 chilometri reportage Fulvio SVJHone SALERNO Non varcate quel casello, sembrano supplicare gli occhi dell'agente della polstrada madido di sudore, mentre agita la paletta per segnalare il primo rallentamento: fatica sprecata, gli stop e le luci intermittenti d emergenza si vedono lontano un miglio. Comincia qui quell'autentico film dell'orrore girato in una torrida notte d'agosto sull'Ai Salerno-Reggio Calabria, l'autostrada in cui sai quando entri, ma non quando ne uscirai. Altro che partenze intelligenti. Soffia un vento di follia sul nastro d'asfalto rovente che dovrebbe portare verso le vacanze, e invece si perde in una notte illuminata soltanto dai fari delle automobili imbot| tigliate in un ingorgo che non si vedeva da anni. I chilometri di coda superano la decina: dodici a Lau ria in provincia di Potenza, trenta a Mormanno e quasi altrettanti nei pressi del viadotto Italia, in Basilicata, dove le auto avanzano a passo d'uomo a causa dei lavori in corso. L'incubo comincia subito dopo il casello di Salerno, a Fratte. Sono trascorse da poco le otto di sera, e il bollettino di guerra della Polstrada segnala una prima coda di ventidue chilometri fino a Battipaglia. Neanche le auto con i lampeggianti accesi di polizia e carabinieri riescono ad avanzare di un metro, perché i soliti furbi hanno intasato anche la corsia d'emergenza. Come se non bastasse fa un caldo terribile, l'afa rimbalza dui selciato e si insinua fra le auto bloccate ma con i motori accesi. E non è che l'inizio: il folle popolo di queste vacanze di fine millennio non sa che più giù, in Basilicata come in Calabria, sarà condannato ad altre soste infinite o percorrendo tratti di novanta chilometri in tre ore e mezza. Alle nove e mezzo, poco dopo il casello di Atena Lucana, la galleria Scargilelle spalanca la sua bocca come un mostro affamato. Nel buio del tunnel si procede a singhiozzo, e la situazione non migliora per i successivi trenta chilometri. A tratti l'autostrada è completamente intasata, gruppi di volontari sono riusciti a insinuarsi fra le spire di questo gigantesco serpente d'acciaio e distribuiscono bottiglie di minerale agli assetati. I più attivi sono quelli della Humanitas di Salerno. «Ma si potrebbe fare di più se la prefettura ci desse una mano spiegano -: le scorte d'acqua sono state fornite da una ditta privata e ormai stanno finendo». Poco prima delle dieci si intravede il cartello che segnala il casello di Lagonegro Nord. Qui l'autostrada sembra poco più che un vicolo soffocato dal fragore dei clacson e dallo smog. Un agente della Polstrada accasciato sul sedile dell'Alfa spiega che l'ennesimo blocco è causato dalle auto incolonnate sullo svincolo che conduce verso Maratea e le altre mete turistiche della costa lucana. Un altro ingorgo, dice il poliziotto, è segnalato poco più a Sud. Fra i dannati dell'A3 ci sono anche i quaranta e passa emigrati che a bordo di una corriera rientrano in Sicilia dalla Germania. Hanno i volti disfatti dalla fatica, gli occhi sono fissi sul televisore ma la mente rincorre le immagini del paese che chissà quando sarà raggiunto. «Rallentare», avverte beffardo un cartello poco prima dello svincolo per Lauria, mentre più avanti c'è un'altra coda di trecento metri per entrare in un'area di servizio presa d'assalto da auto, camper e autotreni. Acquistare una bibita o fare il pieno sono imprese titaniche, ma è ben poco se confrontato a quello che sta accadendo più a Sud, davanti alla galleria Fossino: gli agenti bloccano il traffico ogni due o tre minuti, per evitare che nel tunnel lungo un chilometro e mezzo l'aria sia resa irrespirabile dai gas di scarico. L'ultima tappa di questo viaggio infernale è Villa San Giovanni, punto di partenza dei traghetti per la Sicilia. Il tempo di attesa per l'imbarco è di due ore. Ma lì, -oltre un breve tratto di mare, c'è la fine di questa notte da incubo. Anche la polizia bloccata dai mezzi che hanno occupato la corsia di emergenza I volontari portano bottiglie d'acqua ai turisti incolonnati In autogrill fare il pieno o prendere qualche cosa da bere è un'altra impresa titanica E a fine autostrada due ore di attesa per un traghetto

Persone citate: Fulvio Svjhone