1944; «Abbattete la Torre di Pisa»

1944; «Abbattete la Torre di Pisa» Il monumento veniva usato da osservatori tedeschi per dirigere il tiro 1944; «Abbattete la Torre di Pisa» Un sergente d'artiglieria Usa: ma io ignorai l'ordine WASHINGTON In un giorno dell'agosto 1944 un generale americano ordinò di abbattere la Torre di Pisa a cannonate: pensava che vi fossero nascosti osservatori tedeschi. L'esitazione di un sergente, che non volle trasmettere l'ordine di aprire il fuoco senza essere sicuro, diede al comando americano il tempo di cambiare idea e risparmiare il monumento. Lo rivela il libro di memorie di Leon Weckstein, un reduce della seconda guerra mondiale, che combattè a Pisa con la novantunesima divisione di fanteria americana. «La parte che io ebbi nel salvare la Torre di Pisa - scrìve Weckstein nella prefazione - è verificabile: ci sono diversi documenti di quell'azione e spero che alcuni testimoni siano ancora vivi e possano confermare quello che dico». Oggi Weckstein ha settantot- to anni e abita a Marina del Rey, nello Stato della Califor- nia, insieme con la moglie Mimi. A tanta distanza di tempo dai fatti ha deciso di rendere nota al mondo la sua avventura. Nel '44 era un sergente del 363* reggimento americano di fanterìa impegnato nella campagna d'Italia. In battaglia si era guadagnato il soprannome di «Eagle Eye», occhio d'aquila. Il suo compito abituale era quello di osservare con un potente binocolo il nemico e dirìgere il fuoco dell'artiglierìa. «Through my Eves» (Con i miei occhi) è il titolo delle sue memorie, pubblicate in una serie di rievocazioni della seconda guerra mondiale. Nell'agosto del '44 il suo reggimento, comandato dal colonnello Woods, occupò Livorno e in dieci giorni raggiunse la riva dell'Arno a Manna di Pise, sotto il fuoco nemico. «Erano le 10 di sera - scrìve l'ex sergent e rievocando il giorno che avrebbe potuto essere fatale a uno dei simboli del¬ l'Italia nel mondo - quando il colonnello mi fece chiamare. Disse: sergente, il generale vuole che partiate all'alba con un operatore radio e andiate il più vicino possibile alla Torre di Pisa. Crediamo che i tedeschi la usino come posto di osservazione per dirìgere il loro tiro. Abbiamo già subito troppi caduti. Può darsi che dobbiate raderla al suolo». Sulla Torre di Pisa vennero puntate due batterìe di artiglieria terrestre, in più un incrociatore della Marina americana era pronto con i suoi cannoni di grosso calibro ad aggiungere potenza di fuoco. «Al minimo sospetto - disse il colonello Woods al sergente non esitate. Ordinate il Fuoco». Le soni della Torre di Pisa dipendevano dal sergente Weckstein e dal suo radio operatore, Charles King. Nascosto tra gli ulivi, il sergente puntò il cannocchiale. «Per un momen- 10 - ricorda - limasi ipnotizzato dalla grazia e dall'eleganza dell'architettura. Maledissi il nemico che probabilmente se ne serviva per decimare le nostre truppe». Ma la calura impediva una visione nitida. Il sergente pensava che i tedeschi dirìgessero 11 fuoco della loro artiglierìa dalla Torre ma pur scrutando a lungo l'biettivo non riuscì a rggiungerne la certezza. Weckstein lottò per ore contro la tentazione di dare il segnale ai cannoni americani. Alla fine le circostanze, e la sua stessa esitazione, diedero uno sbocco positivo alla vicenda. Il sergente e il suo aiutante vennero a trovarsi sotto un bombardamento così intenso che Weckstein ottenne via radio l'autorizzazione a ritirarsi. «I generali - gli venne spiegato al rientro - hanno deciso di risparmiare la Torre in ogni caso». [Ansa] Due batterie di terra e un incrociatore erano pronti al fuoco. Poi il comando ci ripensò Truppe americane nella campagna d'Italia del 1943-45

Luoghi citati: Italia, Livorno, Pisa, Usa, Washington