DIALETTI D'ITALIA CON TORINO di Giovanni Tesio

DIALETTI D'ITALIA CON TORINO LIBRI PER L'ESTATE» DIALETTI D'ITALIA CON TORINO Sei racconti in cui Pappalardo fa incontrare uomini e celebrità CITTA' di risorse visibili e città di risorse sommerse, Torino continua a battere sui tasti dell'invenzione. Si chiama infatti «Lettera 32» (nostalgica citazione della vecchia Olivetti, oh cara!, con i suoi tasti duri e il ticchettio poetico) una collana di narrativa dell'editrice torinese Ananke, ormai arrivata a una dozzina di titoli. Ultimo nato un libro di racconti, «Angelo», del torinese di elezione Franco Pappalardo La Rosa (pp. 200, L. 22 mila), poeta, saggista, narratore intelligente e discreto. Sei racconti di media lunghezza (più lungo il secondo, «Passaggio notturno», di una cinquantina di pagine), che si aprono con una storia di soglie e di addii per chiudersi con un'altra di citazioni da melodramma. Un intero libro di voci che s'intrecciano come in un puzzle di suggestioni e di evocazioni, un patchwork di linguaggi che recuperano i dialetti d'Italia, che s'intridono di echi arcaici, che costruiscono artifici verbali in una sorta di continuo colloquio coi morti. Voci che vengono dall'aldilà, voci che tornano nell'aldilà. Voci di «revenants», di fantasmi, di ombre, che occupano spazi di mistero nelle nebbie, nei labirinti, nei doppifondi di una realtà ambigua e sfuggente. Una Torino da Mirafiori a piazza Rebaudengo, dalla contestazione agli anni di piom¬ bo, una Vienna di duecento anni fa, una Venezia fuori dai souvenir, una Sicilia - al di là del linguaggio - un po' pavesiamo C'è un uomo che incontra con la sua infanzia la sua morte, ce n'è un altro che in una taverna incontra un'eletta schiera di personaggi celebri internazionalmente (da Mozart a Casanova, da Cagliostro a Da Ponte), c'è una tuta blu che trova il suo martirio, c'è un gruppo di ragazzi che vive la grande iniziazione della paura, c'è una coppia che a Venezia s'imbatte in Goldoni, c'è un editor di nome Angelo che per troppa delicatezza vede svanire il suo angelo. Racconti non tutti del tutto riusciti, in qualche momento un po' riccioluti, in qualche altro un po' ridondanti. Ma un libro capace nel suo insieme di mettere in scena, con effetti a tratti striduli a tratti struggenti, la natura sempre così confinaria dei nostri passi. Più perduti che ritrovati. Giovanni Tesio

Persone citate: Casanova, Da Ponte, Franco Pappalardo, Goldoni, Mozart, Pappalardo

Luoghi citati: Italia, Sicilia, Torino, Venezia, Vienna