Diagnosi attraverso le urine

Diagnosi attraverso le urine TUMORI Diagnosi attraverso le urine CHE da un semplice esame delle urine si possa sapere se si ha un tumore non è più fantascienza. L'American Chemical Society, la più grande società chimica mondiale, lia recentemente pubblicato il frutto di una collaborazione fra la Truman State University di Kirksville nel Missouri e l'Accademia Cinese delle Scienze. L'autore dell'articolo, il professor Yinfa Ma, prende in esame alcune sostanze, le pteridine, fattori molto importanti nel metabolismo umano. Esse sono intermedi nelle reazioni anaboliche e cataboliche, hanno un ruolo essenziale nella sintesi di vitamine del complesso B, fra cui la B2 e l'acido folico. Inoltre funzionano come coenzimi, composti organici non proteici necessari perché certi enzimi possano far avvenire una particolare reazione. La pteridina propriamente detta, capostipite delle altre dal punto di vista della formula chimica, ha nella molecola due esagoni con un lato in comune, formati, in modo asimmetrico, da sei atomi di carbonio e quattro di azoto. I tumori maligni alterano profondamente la biosintesi e il metabolismo delle pteridine, portando a un gran cambiamento delle loro concentrazioni. In particolare chi ha un cancro espelle nell'urina una quantità molto maggiore di pteridine rispetto alle persone sane. Sebbene da decenni gli studiosi siano a conoscenza dell'importante ruolo che le pteridine hanno nel metabolismo, finora i meccanismi d'azione non sono ancora stati capiti completamente a causa delle difficoltà incontrate nell'indagine sperimentale di queste sostanze. Ciò era dovuto al fatto che i metodi usati erano troppo lunghi e costosi; inoltre non permettevano di separare gli uni dagli altri i vari derivati pteridinici strutturalmente simili. Il gruppo di ricerca guidato dal professor Ma sostiene di essere riuscito per primo a escogitare un procedimento d'analisi semplice e veloce, basato sulla cosiddetta elettroforesi capillare ad alte prestazioni. Col termine elettroforesi s'intende la separazione di particelle cariche ottenibile mediante un campo elettrico. Se la carica ha lo stesso segno, le particelle migrano tutte nella stessa direzione, ma con velocità diverse, che dipendono dal valore assoluto della carica stessa e da altri fattori variabili, ((unii le dimensioni (più piccola è la particella, più veloce è il suo cammino) e la resistenza al movimento esercitata dall'ambiente in cui si lavora. Nel caso in questione, il campione di urina, dopo un trattamento chimico adatto a fornire carica elettrica alle pteridine presenti, viene iniettato in un capillare di silice fusa lungo 60 cui e avente un diametro interno di 50 micron (5 centesimi di millimetro). Agli estremi del tubicino viene applicala una differenza di potenziale pari a 20000 volt, che riesce a far compiere il percorso in una decina di minuti a tutte le pteridine da analizzare. Esse escono alla distanza di almeno qualche secondo l'ima dall'altra, e un rivelatore, che funziona a fluorescenza indotta da un laser, permette d'identificarle e determinarne la dose. Con questo nuovo metodo d'analisi non si e solo accertata facilmente la presenza delle pteridine nell'urina di persone affette da cancro, ma ne sono anche state analizzate le concentrazioni relative. Il professor Ma ha notato che, a seconda del tumore presente, si ha una variazione nel rapporto fra le varie pteridine escrete. Il sistema d'indagine innovativo di cui si è appena parlate sebbene ancora in fase sperimentale, fa sperare di riuscire presto a mettere a punto un test di routine che faccia individuare con facilità la presenza o meno delle pteridine nell'urina, permettendo così di diagnosticare un tumore in atto. Ma i ricercatori non vorrebbero fermarsi qui: la loro speranza è quella di riuscire, con lo stesso test, a stabilire, dalla registrazione delle quantità relative delle pteridine presenti, di quale tipo di cancro si tratta. Anna Buoncristiani

Persone citate: Anna Buoncristiani

Luoghi citati: Missouri