Risonanza magnetica per le epilessie

Risonanza magnetica per le epilessie NEUROSCIENZE Risonanza magnetica per le epilessie Un esame di enorme utilità nelle diagnosi delle malattie neurologiche sviluppo embrionale dell'encefalo. Queste malformazioni congenite relativamente rare sono rappresentate da una serie di «disturbi della girazione Co migrazione) neuronale», ovvero da uno sviluppo patologico del cervello (e spesso anche del midollo spinale e di altri organi). Per fare qualche esempio, il cervello può avere, tra una circonvoluzione e l'altra, meno «solchi» o meno «scissure» del normale, e apparire liscio nella sua parte esterna (lissencefalia), oppure avere più solchi ma questi sono più piccoli oppure più grandi del normale imicropuligiria opachigiria); oppure ancora, possono esservi aree di sostanza «grigia» (cioè contenente neuroni) in aree di sostanza bianca (cioè contenente fibre nervose rivestite della guaina mielinica), come delle pallottole sparate in una zona diversa da quella prevista {eterotopie corticali). Tutte queste malformazioni (e molle altre similari) sono legate a una sene di disturbi neurologici, più o meno gravi, che si manifestano già dai primi mesi (o anni) di vita del bambino (ritardo dello sviluppo psicomotorio, deficit visivi, paralisil; ma, in generale, la conseguenza comune a tutte Te forme è lo scatenamen¬ to di crisi epilettiche, convulsive e non. Non è oggi infrequente osservare casi di pazienti adulti (più spesso donne) con crisi severe e ricorrenti (a volte anche a solo contenuto psichico simile agli attacchi di panico), per i quali la diagnosi di epilessia viene correttamente posta con l'elettroencefalografia, e la cui RMN mostra anomalie dello sviluppo encefalico (possiamo anche chiamarle con un termine più preciso «displasie corticali»). Ciò che prima veniva considerato «criptogenetico», cioè di origine oscura, ora può essere attribuito a una causa certa, con un'esatta localizzazione della lesione malformativa. Poiché le crisi epilettiche sintomatiche delle anomalie dello sviluppo neuronale sono più spesso ribelli alla terapia, ne deriva che ogni sforzo deve essere fatto pc-r approfondire ogni caso di epilessia «farmacoresistente». ai fini di accertare o escludere, con la RMN, la presenza di tali displasie. I nuovi farmaci antiepilettici (lamotrigina, topiramato e altri) possono essere un utile strumento terapeutico contro questo tipo di crisi. Francesco Monaco Univ. del Piemonte Orientale. Novara LA risonanza magnetica nucleare (RMN) è senza dubbio l'esame diagnostico più rivoluzionario apparso sull'orizzonte medico negli ultimi vent'anni, e ciò soprattutto nell'ambito delle neuroscienze. Questa tecnica ha permesso e permette sempre più di far vedere, con immagini pressoché tridimensionali, particolari anatomici del sistema nervoso centrale precedentemente non visibili alla TAC (tomografia assiale computerizzata), e questo senza l'uso dei raggi X. L'impatto della RMN è stato veramente straordinario, ed oggi è possibile fare diagnosi di molte malattie neurologiche senza necessariamente procedere a ulteriori accertamenti invasivi (per esempio, la sclerosi multipla). Tra le altre patologie per le quali l'esame si è dimostrato fondamentale vi è l'epilessia. A dire il vero bisogna parlare di epilessie, perché l'essere colti da «attacchi epilettici» non è una malattia, ma un sintomo di sofferenza del cervello, la quale può essere dovuta a diversi fattori (ereditari, traumatici, tumorali o altro). Tra i fattori più importanti e meno valutati nel passato, proprio a causa della limitatezza degli strumenti diagnostici a disposizione, vi sono le «anomalie» dello

Persone citate: Francesco Monaco

Luoghi citati: Novara, Piemonte