Il padre di Elsa era finito in galera per contrabbando e lei era in pena per suo fratello: un giorno o l'altro avrebbe ricevuto una palla nello stomaco. E ora anche Giacomo...

Il padre di Elsa era finito in galera per contrabbando e lei era in pena per suo fratello: un giorno o l'altro avrebbe ricevuto una palla nello stomaco. E ora anche Giacomo... UN GENTILUOMO TRA I BANDITI Il padre di Elsa era finito in galera per contrabbando e lei era in pena per suo fratello: un giorno o l'altro avrebbe ricevuto una palla nello stomaco. E ora anche Giacomo... IL numero delle sue sue amanti era favoloso; Smitt non riusciva a stare più d'una settimana con la medesima donna. Trascorso questo tempo egli firmava uno «chèque» e volgeva verso nuovi amori, verso nuove conquiste. I «bootleggers» più temibili 10 rispettavano e lo chiamavano 11 «grande padrone». Altri affermavano che prima della fine dell'anno avrebbe fatto conoscenza con la sedia elettrica. Più volte Arbaud aveva notato che Smitt lo squadrava da capo a piedi con attenzione. Una sera che, in compagnia di una giovane donna, vuotava d'un fiato l'un dietro l'altro bicchieri di champagne, gli fece cenno di avvicinarsi. - Sei francese? - domandò a Giacomo con tono rude. -Sì, signore. - Che cosa sei venuto a fare in America?... Per la prima volta Arbaud senti il peso dell'uniforme che indossava e che gli impediva di rispondere come ne aveva voglia. Adottando il tono secco del suo interlocutore, rispose: -Fortuna! Un americano non ride mai di una simile risposta, uscisse pure dalla bocca di un mendicante. Tutti i suoi libri gli hanno appreso che i miliardari di cui gli Stati Uniti sono stati fieri, hanno nella loro vita fatto la fame almeno una volta e si sono adattati ai mestieri più strani ed inattesi. - Devi essere di buona famiglia! - continuò Smitt. Si vede. Gli Italiani ed i Polacchi mandano in America i loro contadini... Invece i Francesi che sbarcano a New York sono tutti di buona famiglia quando non sono dei nobili decaduti. Tu devi portare molto bone l'abito da sera... - L'ho portato quasi tutte le sere per diversi anni. Hum... Ne riparleremo... E per quella notte questo fu tutto. Ma Smitt tornò ancora al «Prado». Una sera domandò ad Arbaud: - Vuoi guadagnare cinquecento dolluri? - Che cosa debbo fare? Egli gli mostrò un minuscolo pacchetto. - Si tratta di portare questo pacchetto al Brodway... Davanti al Britisb Club troverai un uomo con in testa un cappello duro di color grigio. Tu, passando, gli metterai il pacchetto in mano, ma senza fermati... Ricordati bene... Mentre Arbaud si allontanava per eseguire la commissione Smitt lo richiamò: - Ascolta: ti prevengo che se la polizia ha il minimo sospetto non esiterà certamente a spararti addosso. Giacomo rimase interdetto per un secondo, ma la sua indecisione non fu percettibile e Smitt sorrise soddisfatto mentre confidava al suo vicino tagliando con i denti la punta di un grosso sigaro: - E' un giovanotto che potrà renderci dei buoni servigi... L'hai notato anche tu, vero Bob?... E poi, è francese e questo per noi è molto importante... Con i cinquecento dollari così facilmente guadagnati, Giacomo Arbaud comprò per Elsa un centinaio di dischi grammofonici, due vestiti, un paio di scarpine di raso, un paio di sport, oltre a molti altri gingilli che fecero felice la giovine donna alla quale, per spiegare tanta ricchezza, raccontò una bugia, sentendo che era meglio non metterla al corrente di quanto era accaduto. Da un certo punto di vista, Giacomo non aveva fatto niente di male. Era stato un semplice commissionario che ignorava perfino il genere di mercanzia trasportata. Arbaud era sempre stato onesto e abbandonando la Francia con lo scopo di far fortuna, aveva pensato di riuscirvi con i mezzi leciti: cinematografo, miniere di rame, pozzi di petrolio, coltivazioni di terreni... Ma, da quando era al «Prado», per forza di cose, le sue idee si erano evolute. Arbaud aveva osservato, per esempio che la maggior parte degli americani ammirano i «bootleggers» e non li bandiscono affatto dalla società, tutt'altro; i re del contrabbando sono ricercatissimi e Giacomo li vedeva tutte le sere cenare allegramente con delle alte personalità sia del campo finanziario che industriale. Arbaud calcolava che su una semplice bottiglia di «champagne», i «bootleggers» quadagnavano esattamente quattroconto franchi. Un anno era sufficiente a fare la fortuna di un uomo. Le sue idee sulla onestà erano state scosse. Sentiva che se fosse riuscito ad entrare nel mondo dei «bootleggers» arriverebbe facilmente a guadagnare dei milioni. La vita brillante che sognava e per la quale era nato non le sarebbe stata più vietata. Quali erano i traffici di Smitt? Arbaud non era ancora riuscito a saperlo. Se ne parlava a mezze parole ed egli non osava mostrarsi troppo curioso. Però era persuaso di essere sulla buona via e ringraziava la sua buona stella di averlo condotto al «Prado» piuttosto che in qualche caffè dove avrebbe lavorato otto ore al giorno per un salario derisorio. Egli non svelava i suoi pensieri ad Elsa, sicuro che l'opinione della giovane donna non sarebbe stata favorevole. Un giorno ella aveva parlato per caso di suo padre: - Ha creduto di essere più felice avendo un po' più di denaro e il contrabbando l'ha fatto andare in prigione!.... Quanto a mio fratello sono sempre in pena per lui. Un giorno riceverà una palla nello stomaco o finirà sulla sedia elettrica... Elsa aveva un certo buon senso e pur amando i divertimenti e le comodità, non desiderava affatto arricchirsi, anzi ciò le faceva paura al punto che Arbaud aveva smesso di parlarle, come faceva i primi tempi, dei suoi progetti per l'avvenire. La giovane coppia era felice, ma non dimeno c'era qualcosa d'impercettibile che impediva loro una più completa comunione di sentimenti. Fu verso la fine di luglio che gli avvenimenti precipitarono improvvisamente. Una sera Smitt fece salire Arbaud in una saletta riservata dove si trovava da varie ore in compagnia di altre tre persone. - Quanto guadagni? - gli domandò col tono brusco che gli era abituale. - Quaranta dollari alla settimana. - Ti offro di guadagnare cinquemila dollari al mese... E questo non sarà che un principio se ti mostrerai intelligente. -Dite... - L'altro giorno, quando ti parlai della polizia, non hai esitato un istante... Non hai dunque paura di morire? - Non so... In ogni modo quella sera non ho avuto paura... - Sei capace di tenere un segreto? -Sì. - Hai moglie? Un'amante? - Sono sposato. Il viso dì Smitt si oscurò. - Male! Francese o americana? -Americana. - Seria? - E' mia moglie! - Bene, bene... Che cosa fa? - E' impiegata in uno studio d'architetto. - E' gelosa? -Non lo so... - Ascolta bene... e sappi che se per disgrazia tu ripetessi a chiunque una sola delle mie parole non passerebbe una settimana che tu saresti ucciso... Ecco ciò che ti propongo!.. T'imbarcherai per la Francia con il primo piroscafo in partenza. Avrai tutto il denaro necessario e in Francia poi te ne daranno ancora... Ti farai un guardaroba elegantissimo ma di un'eleganza severa che si addica al genere di un diplomatico... Dovrai avere l'aria di un addetto all'ambasciata. - A Parigi ti daranno un passaporto... -L'ho già! - Il tuo non serve... Ti daran¬ no un passaporto diplomatico. Un passaporto falso... Ti daranno inoltre un certo numero di bauli e di valigie... E' necessario che tu sia accompagnato da una donna... Non da tua moglie per carità... Una cocotte parigina di alto rango... Ti arrangerai con lei come vorrai ma è necessario che sul piroscafo passi per la tua amante. - E poi? Questo è tutto! Ah, dimenticavo dirti che bisogna tu cerchi un titolo: conte o barone a tuo piacere... Sbarcherai a New York con la signorina in questione senza dimenticare i bauli le le valìgie che ti avranno consegnate a Parigi. Grazie al tuo passaporto diplomatico passerai alla dogana senza difficoltà... Un'automobile ti attenderà sulla banchina... Giacomo Arbaud taceva. Rifletté alcuni istanti, mentre i quattro uomini l'osservavano attentamente, dopo di che articolò: - E continuerò ancora ad ignorare il genere di mercanzia che ho portato con me? Smitt sorrise: • Benissimo! - esclamò. Questo prova che non sei un imbecille... Ti dirò allora che nei tuoi bagagli ci sarà della mercanzia per un valore di 200.000 dollari... circa cinque milioni di franchi... oppio e cocaina... Sei contento?... Ti lascio un'ora per riflettere! Fra un'ora torna qui a dirci la risposta... Dimenticavo di avvertirti che in caso di disgrazia i cinquemila dollari saranno versati a tua moglie. L'ora fu lenta a passare. Giacomo Arbaud in piedi nella sala, dove il jazz urlava spasmodicamente fra grida e risate, si sentiva la testa in fiamme. I suoi occhi come presi dalla vertigine non vedevano più che una massa confusa di persone che si muovevano nella luce abbagliante dei lampadari. Le tempie battevano rapide... - Cinquemila dollari... Centoventicinquemila franchi in un mesel Non era forse la fortuna? Il principio di quella fortuna che da tanto tempo sognava? Sorrideva stranamente pensando alla personalità che avrebbe rivestito, al diplomatico ricco ed altero che avrebbe viaggiato a bordo del piroscafo. Ma Elsa? Egli non poteva parlare di questo affare, ella l'avrebbe supplicato piangendo di rifiutare. Ella preferiva la vita, mediocre: l'avventura, invece di tentarla, le faceva paura. Arbaud sentiva nascere in sé altri appetiti e quella sera ebbe a più riprese pensieri cattivi. Pensò che, forse, aveva fatto male a sposare quella donna che non aveva i suoi gusti e che non apparteneva al suo rango. Elsa era una contadina dell'Ovest per la quale tutto, a New York, era meraviglioso. Ed ecco che il marito le faceva una colpa dei suoi gusti troppo modesti! Giacomo si vergognò di questi pensieri e, guardando continuamente l'orologio, contava: - Tra venti... tra quindici... tra dieci minuti avrò deciso... Minuti atroci e deliziosi, trascorsi tra la folla che beveva e ballava, fra le più belle donne e gli uomini più ricchi di New York. Finalmente giunse il momento di risalire la scala che conduceva al salottino riservato. Entrò e ancora non aveva deciso nulla. Trovò Smitt davanti a una valigia colma di vestiti. - Provati questo frac: voglio vedere se hai il portamento che convieni .albino che dovrai incarnare..^ Ben intéso, tu ne avrai un altro fatto su misura dal miglior sarto... Arbaud alzò lievemente le spalle, guardando con commiserazione i quattro uomini che dubitavano della sua eleganza quando loro stessi non sapevano portare con disinvoltura lo smoking: senza far parola entrò nel salottino vicino. Ritornò dopo due minuti completamente trasformato e con un'involontaria ombra negli occhi. - Benissimo! Perfetto! - gridarono i quattro uomini - Proprio quello che ci vuole!... Forse un paio di buffetti completerebbe ancor più il personaggio!,.. Lo farebbe molto francese. Perché in America, il francese è rimasto nella mente delle persone come il signore che si ostina a portare i battetti con la punta all' insù. - Ecco un acconto di mille dollari per le prime spese. disse Smitt. - Uno di questi giorni verrò a trovarvi. Da questo momento è bene che vi licenziate e che non vi facciate più vedere qui al Prado... (Continua) ©1929 Estate of Georges Simenon ali rights reserved Per gentile concessione di Adelphi Edizioni Mr. Smitt il padrone del club gli chiese: vuoi guadagnare 500 dollari? Porta questo pacchetto al Brodway... Soldi facili: senza porsi altre domande comperò un centinaio di dischi, due vestiti e un paio di scarpe di raso per la sua amata VI PUNTATA RIASSUNTO New York: Elsa e Giacomo si amano e decidono di sposarsi aiutati dalla padrona della pensione in cui sono andati ad abitare. Ma non tutto fila cosi liscio... IL FEUILLETON tuttoUbritempoUbero,

Persone citate: Georges Simenon, Giacomo Arbaud, Polacchi