Musica raccontata non solo suonata di Giorgio Pestelli

Musica raccontata non solo suonata Musica raccontata non solo suonata i L pianista Radu Lupu è senza dubbio uno dei doni più belli I dell'ultimo decennio di vita concertistica ; era già tramontata I da parecchio l'era dei virtuosi esibizionisti, ma perdurava ancora la simpatia per i pianisti duri e asciutti (si dicevano «strutturali»), dal suono aspro, dal fraseggio meccanico e fin nel viso con qualcosa di amaro e d'implacabile. E poi è spuntato Radu Lupu: serio, più che severo, nella solida figura, folta barba, capelli non molto ordinati, un'aria da artista dell'Ottocento, un po bohème; al geometrico panchetto preferisce una comoda seggiola con schienale, sul quale si rilascia proprio mentre attacca a suonare; e poi, meglio di tutto, la sua «voce»: sembra raccontare la musica che suona, mascherando la tecnica, esplorando l'interiorità: nessuna «sfida», come si dice oggi anche dove non c'è nulla aa sfidare, ma calma e pazienza nel dare significato a tutto quello che deve dire. Qualche volta questo stile d'intimità (che però sa aggredire le sonorità poderose quando gli occorrono), questa apparente svagatezza, per esempio in certe pagine di Beethoven, poteva avvicinarsi a una punta di manierismo; ma in Mozart, Schubert, Schumann e Brahms, ha operato una benefica riscoperta di quei valori di spontaneità e fantasia che da un po' di tempo restavano solo sulla carta. Un disco tutto dedicato a Schumann rivela Lupu nel suo centro, passando da «Humoresque» alle «Scene infantili» a «Kreisleriana» (Decca 440 496-2, lire 36.000): sono, ovviamente, tre capolavori che non possono mancare in nessuna discoteca, ma quello che qui colpisce di più è il primo, annunciato da Schumann a Clara (ancora sua fidanzata, ma presto mogUe) con queste parole: «tutta la settimana sono stato al pianoforte e ho composto, riso e pianto allo stesso tempo; troverai l'impronta di tutto ciò nella mia grande Humoreske». E quanto Lupu riesce a farci sentire, con cambi di umore rapidi come nuvole temporalesche, unendo i frammenti che zampillano in un solo corso continuo, fra marce, trotti di cavalieri, confessioni e motti d'arguzia, arabeschi e romanze; insomma, la vitalità intraducibile del «Humor», patrimonio immortale deU'anima romantica tedesca. Il pianista Radu Lupu è senza dubbio uno dei doni più beili dell'ultimo decennio di vita concertistica Il pianista Radu Lupu è senza dubbio uno dei doni più beili dell'ultimo decennio di vita concertistica di Giorgio Pestelli