Ungheria, un modo di guardare il mondo

Ungheria, un modo di guardare il mondo IN ITALIA Ungheria, un modo di guardare il mondo Moholy-Nagy, Capa Brassai, Kertesz & C: a Milano duecento immagini raccontano la storia della fotografia magiara Bruno Ventavo!! DOPO la nascita del cinema e della fotografia il modo di guardare d mondo è cambiato. E pochi Paesi, come l'Ungheria, hanno contribuito in marnerà essenziale a inventare, elaborare, teorizzare l'uso delle immagini riprodotte. Hollywood è nata soprattutto dal sogno di poveri emigranti magiari diventati potenti mogul (dai Warner a Zukor), il cinema s'è trasformato in leggenda anche grazie al Casablanca di Curtiz, la guerra e la modernità sono più comprensibili dopo gli scatti di Robert e Cornell Capa. Fotografi come André Kertesz, Laszló Moholy-Nagy, Brassai, lasciarono il Paese negli Anni Venti, girarono il mondo, documentarono conflitti, raccontarono il disordine urbano e il mestiere di vivere, e conquistarono la fama. Ma l'importante mostra «Made in Hungary» espone anche le opere di quelli che restarono in patria (molte le donne, Suzanne Szasz fu la prima a inoltrarsi nei territori selvaggi dell'Amazzonia, o Eva Besnyo, fu una delle più attente al movimento femminista), che continuarono a lavorare tra laboratori privati, giornali, circoli d'avanguardia, nel Paese ferito dalla perdita d'un impero. Ci sono fotografi, come Balogh, che raccontano la cruda vita nelle trincee o che cercano il nitore della luce in campagna, convinti che nei villaggi si conservi intatto il millenario spirito ungherese. Ci sono invece quelli che s'aggirano, refrattari all'esaltazione ufficiale del nazionalismo di Horthy, per scoprire la miseria, l'oppressione, ruminazione. Ci sono, infine, quelli che considerano la macchina fotografica uno strumento di sperimentazione artistica, al pari della pittura, mettendosi in sintonia con le tendenze del resto dell'Europa. «L'angelo della pace», 1938 di Escher Karoly MadeinHungary Milano. Pac, via Palestra 14 Orario: dalle9,30 alle 18.30 Chiuso lunedi Fino al 26 settembre

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