Il dinamitardo sognatore nella Roma dei nazisti

Il dinamitardo sognatore nella Roma dei nazisti Il dinamitardo sognatore nella Roma dei nazisti IL sogno come mezzo per infrangere la barriera sottile ma invalicabile che separa la vita e la morte, con i morti che diventano angeli custodi per i vivi e interlocutori di un dialogo che non è stato possibile intessere prima. E' questa l'idea che percorre Tutti i sognatori, quarto romanzo di Filippo Tuena, quarantaseienne antiquario romano. Questo è un libro diverso dai precedenti, sia per l'ambientazione - Roma durante l'occupazione tedesca, con i duri scontri tra partigiani e fascisti e la retata nazista del 16 ottobre 1943 nel ghetto, con 1030 ebrei deportati ad Auschwitz - sia per il linguaggio, più attento, preciso e sorvegliato, con rari ma efficaci guizzi di metafore. L'idea del RECENMasRom SIONE mo no romanzo, nata dai racconti che l'autore ha ascoltato da bambino, è esplosa tre anni fa, in «un caldo pomeriggio di luglio» durante un trasloco, come recita la nota conclusiva. La vicenda dura circa un anno, dall'estate del '43, con la caduta del fascismo e il governo BadogUo, al giugno del '44, quando gli alleati liberano la capitale dall'occupazione nazista. In un villino ai ParioU vive una famiglia borghese di orgine elvetica, l'antiquario Fritz con moglie e figli, Maria e Massimo. Frequenta la casa un amico antiquario. Luca, vedovo di una ricca ebrea. La loro posizione di neutralità rispetto agli eventi bellici non serve ad evitare il coinvolgimento nel clima di confusione e spaesamento che incombe sulla città. Tuena è assai abile nella ricostruzione dello sfondo storico, dalle finestre delle case oscurate con la carta da zucchero per il coprifuoco alle feste d'ambasciata animate da gerarchi fascisti e nazisti. Assai febee è la caratterizzazione dei personaggi minori, dal sarto Nino, citato anni prima da Gli indifferenti di Moravia, il quale, costretto dalla sua fama a confezionare uno smoking per un ufficiale tedesco, si vendica con un brutto taglio e riceve in cambio una damigiana d'olio che si rompe durante il trasporto. La cronaca di quei mesi drammatici, intrisa di scontri cruenti, violenze e torture, lievita in una storia d'amore più onirica che reale, quella tra Luca, agiato antiquario che collabora con un gruppo partigiano anarchico e compie atti dinamitardi, e Maria, che s'innamora silenziosamente di lui e soltanto dopo la sua morte alle Fosse Ardeantine riuscirà a comunicare attraverso i sogni. E' l'unica risposta ancora possibile per un essere umano di fronte all'odio e agli orrori della storia. Filippo Tuena, Tutti i sognatori Fazi editori, pp. 262, L 28.000 ROMANZO RECENSIONE Massimo Romano

Persone citate: Fazi, Filippo Tuena, Massimo Romano, Moravia, Tuena

Luoghi citati: Roma