La guerra è finita senza vincitori Il verdetto solo dopo Ferragosto

La guerra è finita senza vincitori Il verdetto solo dopo Ferragosto Banche francesi in suspense La guerra è finita senza vincitori Il verdetto solo dopo Ferragosto PARIGI La «grande guerra della tre banche» (Banque Nationale de Paris, Société Generale e Paribas), la più grossa nella storia della Borsa francese, s'è conclusa, alla mezzanotte di venerdì, senza, per il momento, né vincitori né vinti. Il colpo di scena dell'ultima ora, ipotizzato a più riprese, non c'è stato. E' subito iniziata la lunga attesa del verdetto finale. Per conoscerlo, bisognerà attendere il 17 agosto. Ma la sentenza potrebbe non essere definitiva. Nelle ultime battute di una lotta senza quartiere durata cinque mesi e combattuta a colpi di ops, denunce e miliardi di pubblicità (almeno una cinquantina), i due campi hanno ostentato grande sicurezza e gridato vittoria. A conti fatti, potrebbero scoprirsi entrambi sconfitti. E' questo, almeno, lo scenario più probabile per gli analisti della stampa francese: Enp, partita all'attacco di due banche alleate, Sg e Paribas, conquista Paribas, ma non la Sg: e la Sg, ovviamente, non riesce a sottrarre Paribas al «nemico». Così, Bnp manca l'obiettivo di fare da tre una sola banca, la prima francese di dimensioni mondiali. E Sg si ritrova padrona di se stessa, ma «minata» da una forte presenza di Bnp al proprio interno e senza Paribas al fianco. A quel punto, forse, i protagonisti saranno costretti a trattare, dopo avere rifiutato l'accordo proposto dalla Banca di Francia. Le autorità bancarie francesi torneranno in gioco. La grande guerra delle tre banche non sarà, comunque, passata invano. Essa, infatti, ha già ottenuto due risultati. Primo, ha segnato una svolta negli austeri costumi della Francia finanziaria, abituata più ad accordi di vertice che a partite sui mercati. Secondo, ha segnato il definitivo avvicinamento del grande pubblico alla Borsa, dopo il recente enorme successo popolare della privatizzazione del Crédit Lyonnais. Le ultime battute dello scoi Tiro bancario sono state infatti seguite con interesse e attenzione da ' tutto il Paese, mentre investitori e azionisti tempestavano di migliaia di telefonate al giorno i numeri verdi a loro disposizione. Il fenomeno potrebbe ripetersi a breve con l'intreccio di Opa tra TotalFina ed Elf-Aquitaine. Il mondo finanziario italiano non è rimasto a guardare: la Bnp ha ottenuto, negli ultimi giorni, l'appoggio di San Paolo-Imi, entrato nel suo capitale con una quota dello 0,95%, mentre Comit e Mediobanca sono uscite da Paribas, della quale detenevano rispettivamente 1' 1,08 e l'I,56%. Nella lunga lotta che ha segnato una svolta nel costume del Paese, assegnando un ruolo preponderante dei mercati, la Bnp è l'unica che ha perso terreno in Borsa, scendendo del 6,8% rispetto al valore dc-11'8 marzo, giorno dei lancio dell'Opa. Paribas ha invece guadagnato il 18,5% (35% dall'inizio dell'anno).

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