Cancelli ai carrugi contro il degrado di Paolo Lingua

Cancelli ai carrugi contro il degrado Genova, il provvedimento da settembre. Proteste dei residenti per il tappeto di siringhe, escrementi e rifiuti nel centro storico Cancelli ai carrugi contro il degrado Il sindaco: alcuni vicoli sono ormai incontrollabili Paolo Lingua GENOVA I vicoli del centro storico di Genova - il più esteso e «intatto» d'Europa - saranno, a partire dal prossimo autunno, sigillati da cancelli di ferro con catene e lucchetti per evitare gli sconci provocati da tossicodipendenti e da immigrati senza fìssa dimora, ai cui eccessi nessuno sembra riuscire a porre un limite? La notizia s'è diffusa nel capoluogo ligure nei giorni scorsi e, dato il clima polemico che accompagna ogni questione che riguarda il centro storico, l'eterno ammalato illustre della città, è stata offerta con pesanti letture politiche. Il Comune, le forze dell'ordine buttano la spugna? Le grandi riforme dell'azienda di igiene urbana sono lettera morta? Nei giorni scorsi, l'assessore all'urbanistica e all'arredo urbano, il professor Bruno Gabrielli, architetto, docente univesitario, esperto di importanti recuperi di centri storici, aveva lasciato intendere che, a partire da settembre, si sarebbe cominciato ad applicare la criforma dei cancelli»: ci sarebbero troppi vicoli «incontrollabili» (questo il pensiero dell'assessore) che è impossibile pattugliare da parte di vigili urbani, polizia e carabinieri e che non è neppure possibili pulire con i nuovissimi mini-carrelli a motore elettrico della nettezza urbana. Questi vicoli hanno un tappeto di immondizie, escrementi e sono dei veri e propri torrenti di sirin¬ ghe usate. La città è spaccata in due nei confronti d'un centro storico dove, accanto a 27 mila genovesi, vivono circa 12 mila «irregolari», tra clandestini, malavitosi senza dimora ed extracomunitari. Ci sono forze che puntano all'integrazione e al recupero (Caritas, parrocchie, associazioni di volontariato, il «prete scomodo» don Adrea Gallo, l'area politica dell'Ulivo); c'è invece chi chiede il «pugno di ferro» o soluzioni alla Giuliani (non pochi comitati di residenti e di operatori economici, il Polo, le ronde padane della Lega Nord). E' diffìcile una lettura fredda e distaccata, perchè di fronte a certi fenomeni incontenibili è diffìcile essere distaccati. In questa «terza via» di pensiero sta il sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, 61 anni, professore universitario di diritto amministrativo e avvocato, che ridimensiona l'allarme: «Esistono già • spiega il sindaco - alcuni mini-vicoli che sono chiusi al passaggio. Si tratta, e non potrebbe essere diversamente, più che di stradine di vere e Jiroprie intercapedini tra due paazzi, senza porto, senza magazzini, senza «affacci». Questi vicoli, che sono i più lerci, possono esserle chiusi da cancellate, se la strada è pubblica, a spese del Comune. Le chiavi sono depositate esclusivamente presso i condomini e all'Azienda di nettezza urbana. Altra questione, naturalmente, sei vicoli chiusi (i famosi angiporti) sono privati. Comunque non possiamo assolutamente chiudere al passaggio i vicoli dove ci siano portoni o comunque acE' in corso una sorta di censimento delle situazioni più critiche. Credo comunque che, al massimo, chiuderemo una ventina di tratti impraticabili. Ma, ripeto, è un esperimento. Ne valuteremo, con prudenza, i risultati tra sei o sette mesi». cessi di strade. «Le chiavi saranno in Comune e verranno consegnate solo ai residenti» Alcuni carrugi di Genova saranno chiusi da cancelli

Persone citate: Adrea Gallo, Bruno Gabrielli, Giuseppe Pericu

Luoghi citati: Europa, Genova