Suicida il consigliere che aiutava gli squatter di Marina Cassi

Suicida il consigliere che aiutava gli squatter Sconcerto tra i colleghi della Regione Piemonte. In una lettera ha spiegato i motivi del gesto Suicida il consigliere che aiutava gli squatter // «verde» Pasquale Cavaliere si è impiccato in Argentina Marina Cassi TORINO E' morto lontano da casa, nel Paese dove vive il figlio, travolto dalla inquietudine e dalla solitudine. Pasquale Cavaliere, consigliere regionale del Piemonte per i Verdi, 41 anni, si è ucciso a Cordoba, in Argentina, in casa della madre del suo bambino, Andrea Suarez. La polizia argentina ha confermato la morte di Cavaliere. Dapprima l'ha attribuita a cause «non precisate»; 1 ufficio stampa del comando della polizia della città di Cordoba aveva informato che erano stati trovati «segni di violenza sul collo». Poi l'autopsia ha confermato l'ipotesi del suicidio. Ma già prima gli amici e la famiglia non avevano dubbi: Cavaliere si è ucciso e ha lasciato alcune lettere per spiegare il perché di un gesto che per tutti rimane inspiegabile e imprevedibile per un uomo determinato e vitalissimo. Il consigliere regionale era partito da Torino lunedì scorso per riaccompagnare il figlio di sei anni, Matias, dalla madre che vive a Cordoba. L'aveva tenuto con sé per alcune settimane, come accadeva spesso quando il bimbo non andava a scuola. Un legame fortissimo, malgrado le migliaia di chilometri che separavano padre e figlio; negli scorsi giorni l'aveva portato in ufficio con sé, persino a una conferenza stampa sull'autostrada AstiCuneo. E ogni separazione era un dolore che si rinnovava. Con la madre di Matias Cavaliere non era sposato. L'aveva conosciuta otto anni fa a Torino, dove la donna frequentava un corso post-universitario. Una breve relazione, la nascita del bambino, poi la ragazza - che lavora nella cooperazione internazionale - due anni fa era tornata in Argentina, il suo Paese. E da allora si era iniziata l'altalena tra i periodi in cui il figlio era qui e quelli, in prevalenza, in cui era lontano. Così, dopo aver riaccompagnato Matias in Argentina, aveva deciso di fermarsi ancora alcuni giorni per rendere meno traumatico il distacco. Venerdì, mentre il figlio era scuola e la ex compagna al lavoro, Cavaliere è rimasto solo nella casa di lei situata in Bario Parque Atlantico, una zona di classe media della periferia di Cordoba. Ha scritto le lettere alle persone care per spiegare la sua decisione, poi al tramonto si è impiccato a un letto a castello. Quando Matias è tornato a casa ha trovato la porta chiusa dall'interno e non ha potuto entrare in casa. Sarà la madre del bimbo a trovare più tardi il corpo ormai senza vita del suo ex compagno. Nelle lettere - ancora sotto sequestro da parte della polizia argentina scrive a lungo della madre, morta vent'anni fa e che aveva lasciato nell'uomo un incolmabile senso di perdita. Cavaliere, che da ragazzo era immigrato a Ciriè con gli otto fratelli e la madre da un paesino vicino a Napoli - era sposato da quindici anni con Teresa, la donna che gli è sempre rimasta accanto e che ieri è stata avvertita dagli amici della morte del marito. Il suicidio ha lasciato sgomenti e sorpresi gli amici e i compagni di partito. Prima di partire per l'Argentina aveva fissato un appuntamento per il 25 agosto per discutere della ripresa politica di autunno e il giorno prima di uccidersi aveva ancora telefonato alla segreteria del gruppo consiliare per sapere se c'erano novità. Cavaliere aveva alle spalle una lunga milizia politica, prima nelle file di Democrazia proletaria, in particolare nel lavoro con i disoccupati, poi con i Verdi. Era capogruppo regionale e membro dell'ufficio politico nazionale della Federazione dei Verdi. Era stato anche consigliere provinciale e comunale a Ciriè, dove era approdato arrivando dal Sud. La politica era la sua passione così come lo era l'impegno sociale. Nell'82, insieme allo psicologo Carmine Lanni, aveva fondato la cooperativa In/contro che si occupava di ragazzi emarginati. Lo scorso anno, quando scoppiò il caso degli squatters torinesi coinvolti nell'inchiesta sugli attentati contro l'Alta velocità in Valle di Susa, si era prodigato per dialogare con i giovani dei centri-sociali protagonisti di proteste e danneggiamenti a Torino. Nell'estate gli fu recapitato uno dei sei pacchi-bomba, inviati anche a magistrali e politici. Immigrato da Napoli con gli otto fratelli aveva militato a sinistra con Dp e si era impegnato a favore dei giovani e dei più emarginati Volle incontrare i ragazzi dei centri sociali protagonisti di proteste e violenze Prima del viaggio aveva programmato appuntamenti a fine mese per la ripresa autunnale dell'attività di partito Venerdì al tramonto la decisione di morire Era partito da Torino lunedì scorso per riaccompagnare il figlio di sei anni dalla madre, e aveva r deciso di fermarsi qualche giorno nella città sudamericana PM

Persone citate: Andrea Suarez, Carmine Lanni, Cordoba, Matias Cavaliere, Pasquale Cavaliere