Cellulari, il popolo delle barche si ribella di Fabio Pozzo

Cellulari, il popolo delle barche si ribella Diportisti, armatori, medici di pronto soccorso d'accordo: ha salvato la vita di molte persone Cellulari, il popolo delle barche si ribella Coro di no al divieto: sono utili, continueremo a usarli Fabio Pozzo SAVONA L'estate dei telefonini ha un guizzo e si ribella al divieto di attivare il cellulare in barca. Il ministero corregge il tiro, ma intanto da Genova la polizia postale regionale annuncia nuovi controlli sulle dotazioni di bordo, che saranno estesi lungo tutta la costa ligure, e non soltanto davanti a quella savonese, dove con le prime multe è esploso il caso. In discussione c'è una normativa del '73, per la quale tutti gli strumenti di comunicazione devono essere omologati per il territorio per il quale sono stati concepiti. Essendo : telefonini Etacs e Gsm concepiti per uso terrestre, ne scaturisce l'interpretazione restrittiva della legge. «Non si può restare fermi al 1973, sarebbe ridicolo», dice l'ammiraglio Eugenio Sicurezza, che comanda tutte le capitanerie di porto liguri. «Le leggi devono stare al passo con il progresso tecnologico e con l'evolversi della società. Ormai il telefonino è universale». Ma il cellulare è utile a bordo delle imbarcazioni? «Si è rivelato molto utile in caso di soccorso. Certo, se ne deve fare un uso intelligente: non disturbare il prossimo, evitare di attivarlo quando si fa rifornimento di carburante, tenersi lontano dal ponte di comando di un traghetto per evitare interferenze sulle strumentazioni di bordo». Ma sulle barche non c'è già il Vhf? «E' un apparato che assicura maggiore sicurezza rispetto al telefonino, tanto che è reso obbligatorio. Ma nei casi in cui non è previsto, non vedo perché vietare U cellulare». Mariano Marasca è il vicepresidente nazionale dell'Assonautica, una sorta di «sindacato» dei diportisti: «E' assurdo. Sono allibito. Pensavo fosse una questione già superata. L'avevamo affrontata con i ministeri, quando cercavano di introdurre una tassa sul Vhf. La verità è che in Italia abbiamo sul mare 5-6 polizie diverse e tutte fanno controlli». Lei è prò cellulare? «Le imbarcazioni a vela sotto i 10 metri di lunghezza e quelle a motore sotto i 7 metri sono natanti, sono equiparate ai pedalò. Non è previsto il Vhf, uno usa quel che può. Ben venga il cellulare. Tanto è vero che le Capitanerìe hanno istituito un numero verde telefonico per i soccorsi». Gianfranco Meggiorin, del Centro Meteo Mursia di Portofino: «Vietare l'uso a bordo del telefonino va contro una tendenza ormai generalizzata tra chi va per mare. Ogni apparecchiatura che può rivelarsi utile ai fini della sicurezza è importante a bordo. Soldini ha soccorso la Autissier grazie a questi sistemi telefonici». S'infervora al cellulare l'armatore-pariamentare Amedeo Malacena, di Forza Italia. «E' folle, medievale. Il telefonino ha risolto tante situazioni di emergenza in mare. Prima di attuare questi controlli sarebbe stato opportuno almeno formulare un quesito al ministro competente per conoscerne la volontà politica. Mi chiedo perché abbiano atteso agosto, quando il Parlamento è chiuso». In campo sono scesi anche i gestori della telefonia cellulare. Gianni Di Giovanni, ufficio stampa Tim: «Due decreti ministeriali, dell'85 e del '90, hanno autorizzato Tim alla telefonia mobile, modificando la vecchia suddivisione in telefonia fissa e marittima. Non dimentichiamoci poi che con i cellulari del tipo Tacs si sono salvate tante vite in mare». Tommaso Pompei, amministratore delegato della Wind: «Spero che il ministro riveda la norma che impedisce l'uso dei telefonini in mare. Anche perché si tratta di una normativa del '73: per il settore della telecomunicazione è come parlare di un'era diversa». Perplessità anche da Omnitel: superata una certa distanza dalla costa la telefonia cellulare non ha copertura, come può dunque interferire sulla strumentazione di bordo o sul livello di attenzione di chi conduce un natante? Col cellulare è raggiungibile anche Beppe Grillo, in barca. Pronto? E' possibile parlare con Reppe Grillo? «No guardi, adesso e in acqua». Lui lo sa che non si potrebbe usare il telefonino in barca? La domanda viene girata oltrebordo. «E perché?» una voce fuori campo. Il comandante delle Capitanerie di porto liguri «Le leggi devono mettersi al passo con il progresso» Il meteorologo «Ben venga ogni sistema di sicurezza»

Persone citate: Amedeo Malacena, Autissier, Beppe Grillo, Eugenio Sicurezza, Gianfranco Meggiorin, Mariano Marasca, Soldini, Tommaso Pompei

Luoghi citati: Genova, Italia, Portofino, Savona