Mezza vittoria per i guerrieri del latte

Mezza vittoria per i guerrieri del latte Vertice a Palazzo Chigi con gli allevatori. Ma Di Castro ribadisce: le decisioni Ue non si cambiano Mezza vittoria per i guerrieri del latte «Non dovrà pagare le multe chi hafatto ricorso al Tar » ROMA Sono le 18, al presidio di Torrimpietra è rimosto solo Silvio Mareon, di Padova, «49 anni un'azienda in rosso». Gli altri 74 «milk wnrriors» rimasti a Roma sono in un sotterraneo di un bar sull'Aurelia, ammassati fino agli scalini. Un'ora di «riunione segreta», poi l'applauso scrosciante. «Ha vinto l'economia, abbiamo vinto noi», dicono brindando con un bicchiere di birra. Il ministro delle Risorso Agricole Paolo di Castro conferma che «le vecchie multe vanno pagate», ma loro, i produttori, sono proprio convinti. Quelli che hanno fatto ricorso al Tar (circa il 70% degli allevatori multati) dicono - non dovranno pagare assolutamente nulla, neanche i superprclievi '95-96 e '97-98. Vilmare Giacomazzi, presidente del Cospa: «Ci hanno assicurato che le sentenze sospensive dei tribunali amministrativi saranno rispettale e che il Parlamento e l'Unione Europea discuteranno al più presto sulla revisione del sistema del latte». Agenda fitta, quella di ieri mattina, per i «produttori di Ercolina». Dopo il blocco dell'Aurelia di giovedì, doppio incontro in questura con il capo di gabinetto Francesco Tagliente e vertice a Palazzo Chigi con il segretario generale della Presidenza del Consiglio Paolo De Ioanna. A raccontare «i decisivi colloqui» è Amedeo Tonachella, il legale che ha presentato più di 400 ricorsi al Tar del Lazio: «Gli allevatori hanno chiesto invano di marciare con i trattori su Roma. Poi il governo, nonostante l'iniziale difficoltà di trovare punti di contatto, ha capito i limiti della normativa europea e l'illegittimità dell'applicazione retroattiva delle multo». Ovvero, in attesa della sentenza di merito, non ci saranno decreti por obbligare i «milk warriors» u pagare. «Altrimenti - minaccia Tonachella ricorreremo alla Corte europea». Arriva inoltre anche un comunicato degli allevatori a «dimostrare» la pace ritrovata: «Siamo soddisfatti, domenica andremo dal Papa, lunedi alle 5 torneremo a casa». Por ora quindi hanno ottenuto ciò che volevano. «La presidenza del Consiglio - dico Giacomazzi - ha preso atto dello ordinanze di sospensione delle multe. D'ora in poi ci salvaguarderà». In realtà però - nonostante le rassicurazioni del segretario generale De Ionnu - la tensione rimane alta. «Se non faranno fede alle loro promesse, ritorneremo a Roma ancóra più arrabbiati», minaccia Ruggiero Marchion, altro capo della rivolta. De) resto, lo stesso Di Castro non garantisce nulla. Anzi: «Il problema delle quote latte esiste e l'impegno del governo è quello di valutare tutte le strade possibili, ma le regole comunitarie vanno rispettate». Il ministero, inoltre, fa sapere «che lo Stato già ha pagato le eccedenze a Bruxelles e che, se non riesce a recuperare i soldi, commetterebbe anche una grave infrazione, per aver aiutato gli allevatori». Giacomazzi insorge ancora: «Le 600 mila tonnellate di latte che l'Italia potrà produrre sono poche. Non vogliamo contributi, assistenza ma solo libertà di lavorare. Inoltre, chiediamo una verifica azienda per azienda. Il regime delle quote ha permesso un sistema in nero che sta rovinando le nostre famiglie. Noi non pagheremo». Lo scontro, quindi, è solo rimandato. A settembre, quando dovrebbero arrivare le notifiche delle multe '97-98. Allora i «milk warriors» potrebbero tornare alla carica. Ig. lam.l «Siamo soddisfatti: domenica andremo dal Papa e lunedì alle 5 ritorneremo finalmente a casa» MaMarchion, capo storico della rivolta: «Se non tengono fede alle promesse marceremo su Roma» Hill Hill •'••'| ^ Un'immagine della manifestazione di protesta degli allevatori. •'••'| Sotto Vilmare Giacomazzi ^

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Lazio, Padova, Roma