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Germania, la prostituzione diventa professione legale Annuncio del ministro per le Questioni femminili Germania, la prostituzione diventa professione legale Alberto Gini BONN Il governo di Berlino rompe gli indugi, ma anche un tabù, e tramite il suo ministro per le Questioni Femminili, la socialdemocratica (Spd) Christine Bergmann, annuncia un provvedimento inteso ad equiparare, o quasi, la prostituzione alle libere professioni. In un'intervista ad un quotidiano della regione berlinese la signora Bergmann ha affermato che con la nuova legge «la prostituzione non sarà più considerata un mestiere immorale» e ha assicurato che si riconoscerà anche alle donne e agli uomini «da marciapiede» quella tutela sociale che ora invece viene loro negata. Un portavoce del ministero na precisato che il testo sarà inoltrato in Parlamento nel prossimo anno. Le prime reazioni all'iniziativa del ministro Spd vanno dal consenso pieno degli alleati di governo ecologisti al silenzio prudente del¬ l'opposizione cristiano-democratica, alla soddisfazione delle associazioni di difesa delle prostitute, che però si aspettavano qualcosa di più. Già nel 1998, quando ancora erano all'opposizione, Spd e Verdi si erano battuti in Parlamento per il varo di un provvedimento di legge analogo a quello prospettato ora dalla signora Bergmann. L'amore mercenario dà lavoro in Germania, secondo stime non ufficiali, a 400 mila persone, fra donne e uomini. La prostituzione viene considerata un mestiere autonomo, di per sé non perseguibile penalmente ma che viene severamente regolato per mezzo di singoli articoli del Codice penale . Sempre secondo stime non ufficiali sono circa un milione le persone (su 80 milioni di abitanti) che ogni giorno ricorrono ai servigi delle «lucciole». Si calcola che questa clientela, composta in larga maggioranza da uomini, sborsi annualmente qualcosa come 12 mila miliardi di lire.