«Costituzione ferita» di U. M.

«Costituzione ferita» «Costituzione ferita» Caianiello: favorisce iDs Questa legge non passerà ROMA Ex ministro di Grazia e giustizia, ex presidente della Consulta, Vincenzo Caianiello non ha dubbi: il disegno di legge sulla par condicio fa a pugni con la Costituzione. Come mai vietare gli spot è anticostituzionale? «Perché proibire completamente un mezzo di diffusione delle idee va contro l'articolo 21 che dice: il pensiero può essere espresso "con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo"». Il divieto, però, sarebbe limitato alla sola campagna elettorale. • «Peggio! Quello è proprio il periodo politicamente più importante, la ferita alla Costituzione sarebbe notevole». C'è un altro profilo da considerare: con gli spot, Berlusconi si avvantaggia, e questo non sembra giusto. «Ammettiamo che sia vero. Ma vietando gli spot ad avvantaggiarsi sarebbero gli altri, e nemmeno questo è giusto». Ci faccia capire. «E' semplice: ogni partito ha certe risorse da spendere. Può farlo per potenziare gli apparati organizzativi, oppure per sostenere la stampa fi ;i n eh e intrico, e così via. Chi ha investito di più sull'organizzazione capillare deglrapparati, luteamente gradirebbe l'abolizione degli strumenti preferiti dagli avversari». Si riferisce al partito del presidente del Consiglio? «E' naturale: i Ds sarebbero favoriti da una misura del genere». D'Alema dice che gli spot sono una forma di violenza. «Mi sembra un'opinione come un'altra. Piuttosto, osservo che in assenza di spot, al governo resterebbe un accesso privilegiato ai mezzi d'informazione in ogni momento, anche in campagna elettorale». Non vorrà mica vietare al governo di rendere noti i suoi provvedimenti I «No di certo. Ma anche questo va messo in conto per valutare il problema nel suo insieme. Se in campagna elettorale il presidente del Consiglio parla 25 volte, e l'opposizione non può replicare, dove va a finire la par condicio?». D'Alema parlerebbe come capo del governo, non di un partito. «Agli occhi dei cittadini, e tanto più in un regime bipolare, la distinzione non regge, perché comunque fa propaganda per il suo partito». Insomma: alla luce della Costituzione, gli spot non si toccano. E' così? «No, si può, ma non per proibire, vietare. In democrazia i mezzi di diffusione delle idee non vanno oscurati. Semmai vanno resi disponibili a tutti. Stabilendo per esempio che le tariffe degli spot non siano quelle, esose, dettate dal mercato, ma vengano fissate dall'Authority. Questo "diritto allo spot" andrebbe modulato diversamente, a seconda della dimensione di ciascun partito». Se l'opposizione farà le barricate, D'Alema potrebbe trasformare il disegno di legge in decreto. «Sarebbe un colpo di mano. Un decreto richiede situazioni di necessità ed urgenza, io non vedo né l'una né l'altra». [u. m.]

Persone citate: Berlusconi, Caianiello, D'alema, Vincenzo Caianiello

Luoghi citati: Roma