Ore 16, i desaparecidos della serie A

Ore 16, i desaparecidos della serie A Sono in 43, si allenano a spese loro per tre settimane in attesa di un ingaggio Ore 16, i desaparecidos della serie A Un giorno a Coverciano tra gli esclusi delpallone Giovanni Cerniti Invialo a FIRENZE Alle quattro del pomeriggio, con aria stanca, le gambe larghe, uno con la borsa del ghiaccio, un altro con il telefonino, l'ultimo che spenge la sigaretta accesa di nascosto («ma è leggera...»), tutti in aula magna. Biagio Savarese, viceallenatore in braghette, controlla che ci siano tutti: «43, la lezione può cominciare». Là dove Arrigo Sacchi deve aver violentato anche la lavagna con qualche schema pazzo, qui dove per tradizione si allena la Nazionale, ora tocca alla più soave dottoressa Maria Grazia Rubenni: «Fattori selezionanti che detenninano la prestazione». 143, che sono calciatori disoccupati, prendono duigenti appunti. Non hanno il contratto, questo pallone da mibardi di lire e milioni di dollari («per ora», dirà quello che fuma) li ha messi ai margini? Pazienza. Meglio tenersi in allenamento, come qui a Coverciano, e frequentare il corso da allenatori. Per insegnare, almeno, a non rimanere disoccupati. «Fossi rimasto a casa non avrei combinato niente, invece qui mi preparo e studio», dice Adriano Bonaiuti, già secondo portiere della Juventus, poi in serie A con il Padova e infine in C2 a Trapani. Con Massimiliano Caniato, ex Udinese e l'anno scorso al chiasso, è l'unico reduce della A. Poi c'è Fabrizio Casazza, che ha appena lasciato il Torino. Tre portieri, tre storie quasi uguali in transito a Coverciano. «Certe volte-ammette Caniato- ti vien voglia di sputare nel piatto dove hai sempre mangiato. Ma la realtà del calcio ormai è questa. A chi troppo, e sono pochi. A chi niente, e siamo in tanti». A Coverciano sono in 43, altrettanti a Milano Marittima, un altro centinaio a spasso. «Beati Vieri e Del Piero -dice Casazza-, guadagnano miliardi perchè attórno a loro girano cifre ancora più grandi». Caniato si fa triste. Nostalgia? «Noi non muoviamo più alcun tipo di interesse». Gli emarginati del pallone. E' da dieci anni che l'Associazione Calciatori s'è iriventata questo ritiro dei senza contratto. Un omino elettrico che si chiama Fidenzio Nardello organizza. Un signore cortese con un discreto passato nella Lazio, Roberto Clagluna, allena. I professori insegnano. I 43 sperano. «Fino all'altro giorno erano 44 -dice Fidenzio con una certa soddisfazione- Ma il portiere De Julis ha già trovato un contratto con la Vis Pesaro». E in quel 'già' l'ottimismo è incrollabile. «Perchè hanno tutti notevob probabilità di trovare un contratto -prevede Clagluna- Sono buoni giocatori e buoni professionisti. Le squadre di serie C definiscono le loro 'rose' all'ultimo momento e si accaseranno anche loro...». Il difensore Prochilo e il centrocampista Polmonari, Mazzaferro e Bocchino, D'Ainzara e D'Isidoro, Losacco e Gallacelo, Piccioni e Picchino. Si accaseranno, auguri. Quel giorno 'La Gazzetta dello Sport' darà la notizia? Chi aspetta mi contratto, la telefonata di uno dei tanti 'procuratori', non può «sputare nel piatto» del bel mondo del pallone. Non resta che attendere qui, in questo caldo fottuto, allenarsi («lavorare») e sperare. Chi frequenta Coverciano, tre settimane, 330 mila lire, è come se fosse iscritto al Collocamento: il 13 agosto, quando finiscono ritiro e corso, avrà il tagliando di garan- zia. «Saranno già pronti per i campionati», assicura Clagluna. Essendo lui pure un senza contratto (il presidente del Ravenna voleva imporre un giocatore nella formazione titolare, Clagluna disse no e il padrone lo licenziò: il calciatore era il suo figliolo), il mister dei disoccupati rispetta «le esigenze del calcio moderno e i risvolti economici». Esiste un 'calcio medio', dice, e sarebbe appunto questo. Calciatori che non hanno più di 33 anni, ma anche ragazzoni come Casazza (meno di trenta), non sono peggiori di altri. Ma non hanno contratto. Dalle auto parcheggiate nel piazzale non sembra che se la passino poi così male. «C'è chi è qui per scelta, perchè magari non si è messo d'accordo con una società che non può offrire di più», spiega Casazza. «Ma è scandaloso che ci siano società di serie C che offrono contratti da 50 appena milioni l'anno», lo corregge Caniato. «Via ragazzi -chiude Bonaiuti- ormai va così. Le società preferiscono mandare avanti un ragazzino, e penso a Buffon che adesso è in nazionale: se va bene son miliardi, se va male il ragazzino finisce nel braciere. Di portieri ce n'è tre per squadra, mica siamo centrocampisti. Non resta che sperare». In che? «Venga il giorno in cui i valori tornano a galla!». E sperare nell'infortunio di qualcuno? «Non siamo gufi!», risponde seccato Bonaiuti. «Però -fa Caniato- a molti di noi hanno perso il posto proprio per un infortunio». Gufare non è un obbligo, però aiuta. Buone notizie dalla Gazzetta di oggi? Alla peggio diventeranno allenatori, ma da come giocano le amichevoli sembra proprio che di voglia ne abbiano ancora, e tanta. L'altra sera, contro i dilettanti della Sangiovannese, è finita in rissa con i vigili urbani a placare gli ardori. «Qualcuno, tra avveniri o pubblico, li sfotte: disoccupati! andate a lavorare...», li protegge il tenero Fidenzio. Domani grande evento, partita contro la nazionale degli Emirati Arabi. Non dev'essere piacevole allenarsi, dormire e giocare a boccette proprio dove s'allenano Vieri e i beatiloro del calcio miliardario. «Quello che hanno se lo sono meritato - medita Caniato- Però mi domando se noi ci meritiamo questa attesa di un contratto all'ultimo secondo, questo rischio di rimanere fuori per sempre». Bonaiuti lo incoraggia e scherza: «Dai che stiamo tornando! C'è un onorevole che si chiama Bonaiuti come me, è il portavoce di Berlusconi. Che dici, lo chiamiamo?». VACANZE ITALIANE La a C a, o % fé <h La statua a Coverciano Sotto: Roberto Clagluna, ex tecnico della Roma, allena i calciatori disoccupati di Coverciano A sinistra: Adriano Bonaiuti. ha giocato in serie A con il Padova dopo una stagione alla Juve Sopra: Massimiliano Caniato ex Udinese e Torino L'avvocato Senjjio Campana A destra: Fabrizio Casazza. portiere con un passato granata