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I nottambuli protestano in pigiama A Pietra ligure I nottambuli protestano in pigiama Augusto Rembado PIETRA LIGURE In pigiama, silenziosi e con una candela in mano, hanno aspettato la mezzanotte per percorrere «in processione» la piazza centrale di Pietra Ligure. Cosi, un gruppo di giovani ha protestato contro il sindaco Giacomo Accame, «colpevole» di applicare un regolamento che impone proprio a quell'ora lo stop alla musica all'aperto. E' ormai scontro aperto tra chi considera l'estate il momento del divertimento a tutti i costi e chi, invece, gli preferisce il sonno ristoratore. Ma il sindaco ligure, di stretta fede bossiana, non si scompone: «Mi hanno tutti regalato tanta pubblicità gratuita», dice soddisfatto. Lui ha giocato la carta del turismo tranquillo e, quindi, non l'ha turbato l'iniziativa dei giovani della Sinistra giovanile (una ventina, quanti gli uomini delle forze dell'ordine mandati a controllarli) e l'improvvisato «pigiama party». «Il regolamento di polizia municipale è restrittivo in una località dove si vive di turismo», hanno protestato i manifestanti. «Non possiamo pretendere di competere con la riviera romagnola finché una parte dei nostri amministratori rimmarrà inchiodata a posizioni obsolete», hanno detto Matteo Lai e Pierluca Bertuzzi, citando l'esempio di Loano, a tre chilometri di distanza da Pietra Ligure. Lì l'amministrazione ha seguito la via opposta: sono stati organizzati 100 concertini serali fino all'una di notte. «Chi vuol dormire non venga a Loano», aveva detto il giovane vicesindaco Angelo Vaccarezza. Conseguenza: molta folla, ma anche molte proteste ed alcuni esposti di villeggianti esasperati. Il regolamento anti-rumore esiste a Pietra Ligure da anni, ma solo quest'estate si è deciso di farlo rispettare in modo severo. A complicare la situazione per i vacanzieri più giovani si aggiunge il fatto che nel piccolo Connine non esiste neppure un locale da ballo e che da 15 anni è chiuso l'unico cinema-teatro. Dall'altra parte della barricata i villeggianti che vogliono un agosto tranquillo. La loro offensiva anti-rumore non si è fermata ai locali, ma nel mirino sono finiti anche i cantieri navali Rodriguez, dove si producono traghetti veloci da 120 metri. Anche questi - dicono - fanno troppo chiasso.