Gemelle divise da diciotto giorni
Gemelle divise da diciotto giorni Perugia, è il primo caso in Italia. 11 primario: «Abbiamo dato alla seconda bambina maggiori possibilità di salvezza» Gemelle divise da diciotto giorni Nascita separata per evitare un parto prematuro PERUGIA Sono gemelle, ma sono nate a distanza di 18 giorni l'una dall'altra. La prima è venuta alla luce, con un parto naturale, lo scorso 19 luglio a 23 settimane (poco più di 5 mesi) e pesava 550 grammi. La seconda, per aumentare le sue possibilità di sopravvivenza, è stata invece «trattenuta» in utero per altre tre settimane. Fino a ieri mattina alle 7, quando è nata con un parto cesareo. È accaduto a Perugia ed è - sottolinea il ginecologo Gian Carlo Di Renzo, responsabile del centro di medicina perinatale del Policlinico perugino - il «primo caso del genere in Italia». La seconda gemelline, che pesa 770 grammi, «sta benissimo ha affermato - ed anche la mamma, mentre le condizioni della Erima sono sufficientemente uone e siamo ottimisti». Si tratta di un tipo di intervento del tutto «innovativo»: «È la prima volta, almeno in Italia - ha spiegato l'esperto - che si riesce a trattenere in utero uno dei due gemelli, per evitare un parto eccessivamente prematuro per entrambi. In questo modo si sono date alla seconda piccola, dopo l'espulsione spontanea della prima, maggiori chances di sopravvivenza. Se le due gemelle fossero nate entrambe a 23 settimane e del peso di poco più di mezzo chilo, le possibili!a di sopravvivenza sarebbero state limitatissime». Il «tratteriimento» in utero è stato possibile ricorrendo ad una forte terapia farmacologica con farmaci innovativi. Ieri, finalmente, anche Alessia ha visto ìa luce, ed ha raggiunto la gemellino, Rana, nel centro immaturi del Policlinico perugino. La mamma e il papà delle due bambine sono tornati a sorridere, nella stanza d'ospedale, dove «tra paura e speranza» - raccontano - hanno trascorso i 18 giorni di attesa fra la nascita della prima e della seconda gemella. La mamma, Natalia Cafiero, di 29 anni, casalinga, sta bene, e al massimo fra un paio di giorni potrà di nuovo alzarsi dal letto sul quale la difficile gravidanza l'ha costretta negli ultimi 24 giorni. Katia e Alessia sono invece ancora «troppo piccole e dovranno restare a lungo - dice il papà, Roberto Siinoncini, grafico pubblicitario - nelle incubatrici». L'attesa è quindi terminata, passate l'ansia e la paura per l'esito della innovativa terapia che ha permesso questo duplice parto «eccezionale», ma la famiglia non è ancora riunita. «Pensiamo solo alle bambine - dice Roberto - e niente altro ha importanza. «Pensiamo al momento in cui le riporteremo a casa». Entrambi devono ancora conoscere Alessia, mentre la mamma non ha mai visto neanche la prima nata. «In quei lunghi 18 giorni, dopo la nascita di Katia - racconta Natalia - io non potevo muo- vermi dal letto, per le complicazioni legate alla gravidanza, e non potevano portarmi la bambina, sottoposta ad una serie di cure intensive. È stato tutto molto (Ufficile, sono stati giorni vissuti con tanta sofferenza, ma ce l'abbiamo fatta e speriamo per il meglio per le nostre bambine.». «E stato un caso strano, particolare - osserva Roberto - gestito oltre che dalla perizia dei medici, anche da madre natura, perchè la prima bambina in seguito a una sofferenza fetale è nata 18 giorni fa, e la bravura dei professori ha permesso di trovare la terapia per tenere ferma questa seconda bambina e per darle una speranza in più di vita. Il mio ruolo - continua - è slato invece soltanto quello di stare vicino a mia moglie. Niente di più». Ir. crii I genitori delle gemelle nate a 18 giorni di distanza una dall'altra con il medico
Persone citate: Gian Carlo Di Renzo, Natalia Cafiero, Rana, Roberto Siinoncini
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