I pellegrini dell'Apocalisse di Pierangelo Sapegno

I pellegrini dell'Apocalisse In Romania sulle tracce di Dracula, dell'attesa dell'Anticristo e dell'incubo della fine del mondo I pellegrini dell'Apocalisse Aspettando l'eclissi, tra paura e presagi Pierangelo Sapegno inviato a BUCAREST Dev'essere Lucretia quella che risponde. La foto sul giornale: una bella faccia zingara, capelli corvini, occhi neri. «Lei cosa vuol sapere?» La voce è un po' rauca. Un soffio di vento ha buttato giù il portacenere, due italiani scherzano con la cameriera. «Chiamate e sveleremo il vostro mistero», c'è scritto sopra un numero di telefono. All'aeroporto di Bucarest, c'era una lunga coda davanti alla porta a vetro degli arrivi, e Ioan Mirea aspettava in piedi vicino alla Mercedes nera. La striscia dell'eclisse era disegnata sul National, e lui puntava l'indice sul foglio: «Noi siamo qui. Bisogna andare a Ramnicu Valcea, dove dura di più: 2 minuti e 23 secondi. Più o meno a metà strada da Timisoara». Arrivando giù in fondo, si fa lo stesso percorso organizzato dai Tour operator «nel regno crepuscolare di Dracula»: Bucarest, Bistrita, Borgo Pass e Bran. E' il mondo che non cambia. Assieme al buio, è come se tornassero leggende e paure. Aveva una rivista sul sedile della Mercedes, loan: «Unica», numero speciale sul mistero. Diceva che l'aveva presa per i turisti. C'era la foto di Lucretia: «Dialogo con i lettori». L' 11 agosto, che cosa succede? «E' solo un eclisse», ripete Dan Stanescu, Osservatorio Astronomico, la pila di libri sulla scrivania, i capelli scarmigliati come uno scienziato. Dice la Bibbia: verrà il «tempo della fine», Daniele 8, 17. Che cosa succede, signora? Lucretia sfoglia le carte, si sente 1 rumore al telefono. Le gira su un tavolo: «Se vuole saperlo deve venire qui». Chitila è il villaggio delle nove streghe, un po' fuori Bucarest, fra campi e forèste. La strada va*cbritta, ma è la vecenfa Audi che sussulta agli incroci. C'è uno spiazzo terroso che smuore su un muro bianco con una staccionata di legno. Ioana Minca è la prima delle streghe: ha 95 anni. Le altre sono sue sorelle. Anche Lucretia. Ioana dice che «questo mestiere si ruba» e i tuoni del cielo non coprono la sua voce. «Io ho imparato da mia madre quand'ero piccola. Preparavo liquori, erbe, facevo incanti e maledizioni». Ioana è stata battezzata come strega tre volte: la prima da piccola, la seconda in Russia e la terza volta in India, e fu quasi una premiazione. Ma sull'eclisse, signore mio, i giornali scrivono un mucchio di storie. Tre fila di carte sul tavolo. «Puoi chiamare la strega dalle 16 alle 18». Il buio piace, è vero, sospira mentre liscia le carte. Si aggiusta una ciocca di capelli, quando sentenzia: «L'eclisse non c'entra niente con la fine del mondo. Porterà solo malattie e pazzie». Fuori, c'è un cielo di tenebre. «Dice il Signore Gesù: Non sapete quando il tempo è fissato». Marco 13, 32. E' per questo che ci muoviamo come pellegrini che inseguono ancora il buio, la notte, gli incubi? Non sappiamo quando il tempo è fissato. E' per questo che rincorriamo una eclisse, «una banale eclisse da due minuti e 23 secondi», come annota Dan Stanescu? «Ce ne sono state di 7 minuti e mezzo». Eppure, Ioan Mirea è la prima cosa che ha chiesto: «E' venuto per l'eclisse?» Perché? Ce ne sono tanti? «Li aspettiamo», ha risposto. E sulla strada che si perde sotto la pioggia, da qui a Timisoara, nei paesi hanno raccolto le paure, come si fa con leggende antiche. In un villaggio, dove ci sono stati due casi di meningi te, il National scrive che una dottoressa ha spiegato «che è tutta colpa dell'eclisse: ha prodotto sconosciute trasformazioni nell'atmosfera». A Brasovenii, c'è Bogdan Soare che giura d'aver sentito «un bioenergetico raccontare che tanta gente soffrirà mutazioni genetiche per via dell'eclisse. E molti di noi avranno delle visioni». Ci sono dei giornali che cercano stregonerie e satanisti. Ci sono sette che nascono in questi giorni lungo questa dorsale dell immaginario esoterico, e c'è Contele Incappucciato che manda messaggi: «Arriva l'Anticristo con l'eclisse». Ci sono satanisti, da Ploiesti, che invitano alla calma, come spiega questo signore che dice di chiamarsi Vichenti Sime: «Non è ancora il momento. Dovranno tutti aderire alla nostra fede, e allora sarà la fine del mondo. E il trionfo del male». Ci sono libri che raccontano tutte le grandi paure delle altre eclissi, e ne escono a decine, e quella che fece più paura, nel 1654, aveva una data quasi come questa: 12 agosto. La «Rivista dei fenomeni paranormali» titola: «L'eclisse del 1961 ha accecato 200 rome- ni». Così vanno a ruba gli occhia- li per guardare l'incontro del sole con la luna senza perdere la vista. Sembrano fatti di cartone, costano 20mila lei. Le case che li producono si sono mosse guerra facendosi solo pubblicità con- tro: «Gli altri non vanno bene». Ha dovuto intervenire il Ministe- ro della Sanità: «Vanno bene tutti». Adesso li vendono anche in una bancherella davanti al- l'Osservatorio Astronomico. Ci sono magliette, borse, disegni e pupazzi per l'eclisse. Subito do- po i due scalini, dietro al cancel- lo, c'è la grande mappa con la striscia che sarà percorsa dal buio: «113 chilometri da Arod a Vama Veche», come spiega Dan Stanescu, l'astronomo. Pochi se- condi di differenza da un posto all'altro. E il cuore sta attorno a Ramnicu Vulcea: guarda caso, proprio dove doveva parlare Ceausescu l'ultima volta prima della rivoluzione. Era dieci anni fa. Non parlò mai. Dice la Bibbia: «Gli apostoli domandarono a Gesù: quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema delle cose?» Matteo 24, 3. Ha ragione Dan Stanescu, che s'arrabbia invano: «la verità è che l'eclisse non c'entra niente con le religioni, con la storia, con i fanatismi, con le paure, e con le credenze popolari». Però, i pellegrini stanno venendo, sulle tracce di Dracula e viaggiando lungo questa striscia di buio che coprirà le nostre teste;, i nostri occhi. Ma che cos'è che stiamo inseguendo? Il treno parte alle 6,25 da Bucarest e scende dall'Ungheria. Carrozze grandi, con l'aria condizionata. Arriva ad Arad che sono passate le 15, facendo un largo giro attorno alle strade sconciate dalla pioggia. Cinquanta chilometri da Timisoara. Stanno preparando concerti per 1' 11 agosto, comi; a Bucarest, con Pavarotti, in piazza della Costi¬ tuzione. Ogni paese farà una festa in piazza. Poi c'è il viaggio in Transilvania, a Bran, per vedere il castello del principe Vlad, o a Sighisoara. La casa del Conte Dracula però è diventata un ristorante. A Bucarest, c'è un bar che si chiama Conte Dracula Count dove tutto è fatto come un cimitero. Ioan Mirea ci porta i pellegrini. Conlele Incappucciato ammonisce: «L' 11 agosto sarà una data per grandi cambiamenti spirituali. E l'Anticristo è scritto che arriverà tra il luglio del 1999 e la fine dell'anno». C'è un altro che va in giro a predire «un re del terrore nei giorni dell'eclisse». Florin Tudose, psichiatra della Clinica Universitaria, sostiene che «questo pessimismo della gente è condizionata da quest'idea della fine del mondo associata al Duemila». Ora che siamo tornati a Bucarest, fa buio, lungo i grandi viali con i palazzi imponenti. Ha il suo fascino, Bucarest. Lo donne sono belle, gli uomini sembrano atleti. Al mattino, incontri i testimoni di Geova, che vanno in giro, come Valim, a raccontare la Bibbia. Uno di loro è Ioan Sabau, ex calciatore del Brescia. «Gesù rispose: non sta a voi acquistare conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autorità». Atti I, 7. Tutto quello che abbiamo visto, dev'essere stato un inganno dell'eclisse, una paura primitiva come lo sono i gesti della natura. «In quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno sa, nemmeno gli angoli del cielo, nemmeno il Figlio. Ma solo il Padre» Matteo 24, 36. E noi continueremo a cercare senza capire. Qualche volta, senza impazzire. «Molti avranno visioni e vivranno nel terrore». Vanno a ruba le lenti per osservare il fenomeno Ma gruppi di satanisti invitano alla calma: «Non è ancora arrivata l'ora della scomparsa dell'umanità»» La moda non poteva mancare l'appuntamento con l'eclissi di fine millennio: ecco In alto il costume «ami Eckisse» realizzato dalla collezione Studio per la griffe «Donne di Piera». Sopra: gli occhiali che occorrerà indossare mercoledì per evitare conseguenze per la vista. Lo consigliano i medici oculisti