Fregene, vip sedotti da un piatto

Fregene, vip sedotti da un piatto Da 40 anni politici, attori e manager passano le sere d'estate nello stabilimento balneare Fregene, vip sedotti da un piatto Da Brando alla Marini, tutti a tavola da Mastino Alain Elisami l IH (il NE li' una sera in cui Roma è caldissima, afosa, a Pregene invece si respira una leggera brezza. Il ristorante dello stabiliyiento balneare Mastino e pieno di clienti, a un tavolo appai Salissimo, molto riservato siedono come ogni sera Alberto Ronchey e sua moglie Vittoria, I fratelli Mastino li trattano come ospiti di grandissimo riguardo ma anche amici. E' Alberto Msistino, il cuoco, che suggerisce a Konehey quali pesci, quali spaghetti è meglio mangiare quella sera. Alberto Mastino ha un sorriso allegro, una t-shirt nera e pantaloni corti, e uscito un attimo dalla cucina. Chi sono i Mastino? «Quattro fratelli - Maurizio, Renato, Lillo e io - che lavorano lutti insieme». Tutti qui allo stabilimento balneare? «Si». Chi l'ha fondato? «Papa e mamma, nel 61/62, 1,0 abbiamo costruito proprio noi, con le nostre numi». Che ruolo hanno i Mastino a Fregane? «Porse basta un indizio per spiegarlo: ai nostri tavoli si sono seduti i più bei nomi della politi est e dell'industria». Chi, per esempio? «lisi Panfani a Craxi. Eppoi Konchey ha portato Ciampi quando era primo ministro, è venuto Veltroni Anche Cessini Romiti possiamo considerarlo uno di casa qui» Tutti attratti dal vostro pesce? «Sì, noi qui cuciniamo solo pesce. Un tempo si mangiavano spigole e orale orsi vanno soprattutto scampetti, mazzancolle, pesce vivo liii lo sd carpaccio». Il piatto più richiesto in assoluto? «Sempre gli spaghetti con cozze vongole versici e mazzancolle che noi chiamiamo gli "spaghetti alla Mastino"». Quanto devono essere cotti gli spaghetti per essere versiniente buoni? «Ma guardi cinque minuti se fa caldo al massimo sei e se fa freddo quattro minuti, poi si mette olio extravergine, un po' di peperoncino, l'aglio sempre intc- roe un pizzico di prezzemolo». Come era un tempo il villaggio dei pescatori a Fregene? «Una cosa meravigliosa, un luogo di dune e paglia. Un po' come Sabaudia. Qui intorno c'erano ginepri, olivello, pino e molti personaggi venivano da Roma a cacciare le quaglie». Qualche nome? «Ricordo soprattutto Ercole Patti, Franco Solinas e poi venne Fellini si girare qui su questa spiaggia, proprio qui davanti al nostro locale, lo "Sceicco bianco". Abbiamo prestato alla produzione le nostre barche. L'attore principale ersi Alberto Sordi. La sera non avevamo ancora il nostro ristorante, allora organizza' vamo grandi padellate di pesce o grigliate sulla spiaggia». Quali altri attori hanno frequentalo Masi ino? «E'venuto Marion Brando (piando girava "Ouemada". Era siliconi bello e non mangiava molto, li' venuto Alain Dclon con Luchino Visconti, poi Renato Salvsidori. Con Renato andavamo a caccia e d'inverno si sedeva qui a giocare si briscola o a tresette con noi. Mangiavamo sogliolette appena pescate siila griglia». Altri nomi noti ai vostri tavoli? «I" venuto molte volte Montanelli. E poi Curzi e Mentana. Oggi sono habitué Paolo Bonolis e Gigi Sabani». E Mastroianni? «Beh Marcello é stato un grande nostro amico. Mangiava propro li sotto quella colonna. Mangiava bene, fritture di pesce, veniva con Fanny Ardan che tra l'altro è una mia carissima amica e poi un altro attore che viene, verrà da noi anche noi prossimi giorni ó Gassman. Vittorio in bicicletta dall'albergo La Conchiglia e devo dire che lui ó davvero Alberto è il maggiore dei quattro fratelli Mastino ed e il cuoco del ristorante che da 40 anni rappresenta un punto fisso per le serate dei romani d'estate: «Ma anche nei weekend invernali c'è molta gente. Li chiave del successo? Dar da mangiare bene senza impiccare il cliente» un personaggio importante. Un uomo di grandissima personalità». Fregene è un luogo di vacanze? «No. 1 personaggi ven- fgono per un giorno o a mangiare il pesce, poi rientrano. Compreso il presidente della Ferrari, Luca di Montezcmolo, che lo conosco da quando 6 nato». Quanto dura la stagione? «Tutto l'anno o due mesi. Dipende dal tempo». Com'è adesso Fregene? «Sta migliorando. Dopo un periodo di appannamento, la gente sta tornando. Si respira di nuovo il clima degli anni Sessanta». Che ricorda di quegli anni? «Eccezionali. Ricordo Totò, De Sica, Ferzetti. Ricordo benissimo Vittorio De Sica che disse a un vecchio pescatore che si chiamava Sarda-Sarda, aveva 72 anni «se mi fai una capriola ti do cinquemila lire». Il pescatore lo fece e lui gliele dette. Poi veniva Giuliano Gemma, mi ricordo quando faceva il suo primo film c andavamo in campagna vicino a Maccarese e prendevamo pesce, cocomeri e ce li mangiavamo». Si facevano grandi feste? «Sì nelle capanne o nelle case. Da noi ò venuta anche la Taylor mentre girava "Cleopatra" e soprattutto veniva spesso la Vitti. Oggi s'incontrano Claudia Koll, Valeria Marini, Monica Bellucci». E che fanno? , «Prendono il sole, mangiano e, soprattutto, sperano che i fotografi non le scoccino». Ci sono molti paparazzi a caccia a Fregene? «Sì, arrivano la mattina in quattro o cinque, poi diventano anche quindici, si nascondono dietro le cabine, fanno buchi nella rete». Elei? «Noi pensiamo che loro devono lavorare. Al mare facciano quel che vogliono, nel nostro locale però non possono entrare». E cosa mangiava Federico Fellini? «La vaccarella di mare. Se la faceva tagliare a fette fini fini da mio padre oppure il palombo dorato. Lui era molto gentile ma era un po' più distante di Mastroianni. Mastroianni era proprio un amico, voleva parlare con noi del villaggio perché lui aveva una casetta e gli piaceva molto il villaggio. Anche Nanni Loy veniva, viveva a tre metri da qui». Lei è il capo famiglia? «Diciamo che sono il più vecchio». Non ha mai voluto andare via di qua? «Mai, mi hanno offerto locali a Roma molte volte, ma non c'è ■ confronto, il mio posto è qui, dove sono nato». Ma d'inverno non si annoia? «No, è bellissimo. Forse un po' umido ma stiamo bene. Anche se vengono due clienti. Si fa una chiacchierata, una partita a carte e alle quattro chiudiamo. E poi d'inverno si fanno ottime pesche». Di queste giornate tranquille ha qualche ricordo particolare? • «Ricordo per esempio l'attore Klaus Kinski l'attore. Venne qui quando stava con l'attrice Debora Caprioglio. Stavano mangiando quando un fotografo ha chiesto se poteva far loro qualche scatto. Lui ha detto sì, ma quello ha fatto due rubini. Allora Kinski che aveva davanti almeno venti posate, perché a ogni boccone ora un po' eccentrico e cambiava posata, gliele ha tirate tutte quante addosso». E Maurizio Arena? «Ah, è cresciuto qui da noi. Era un boi fusione, simpatico, moto simpatico con gli amici. Eppoi qui veniva anche Rascol e quando veniva il sarto Schubert, lo stilista lo prendevamo in braccio e ce lo tiravamo perché ora piccolino». Qual è il vero segreto di Fregene e di Mastino? «Dare da mangiare bene e non impiccare la gente con il prezzo». «Noi serviamo solo pesce: scam petti e mazzancolle hanno soppiantato nei gusti spigole e orate» «Questo locale lo hanno costruito i miei genitori: ora io e miei 4 fratelli lo portiamo avanti» PERSONAGGI DESTATE za* f «Marcello Mastroianni veniva spesso qui, con Fanny Ardane amava la frittura di pesce. Era molto legato a noi e a Fregene: amava il villaggio, la sua gente, il modo di vivere. Aveva anche una casetta, come Nanny Loy» «Monica Bellucci è una cliente affezionata. Come Valeria Marini e Claudia Koll. Vengono qui da noi, prendono il sole in spiaggia e poi, se i paparazzi non le torturano troppo, si concedono uno spuntino» «Uno dei ricordi più belli degli eccezionali anni Sessanta è quando proprio qui, davanti al nostro stabilimento balneare, venne Federico Fellini per girare il film «Lo sceicco bianco» del quale Alberto Sordi era l'interprete principale. Prestammo alla produzione le nostre barche, allora non avevamo ancora il locale, il nostro lavoro era quello di pescatori. Alla sera però organizzavamo grandi padellate sulla spiaggia con gli attori e tutta la troupe del film. Fellini, però, era una persona gentile, ma un po' distante» «Debora Caprioglio è venuta una volta in compagnia dell'attore Klaus Kinski. Lui era un tipo un po' eccentrico, cambiava posata ad ogni boccone. Un fotografo li sorprese e chiese di fare alcuni scatti. Acconsentirono, ma poi infastidito, Klaus gli lanciò contro forchette e cucchiai»

Luoghi citati: Roma, Sabaudia