L'Italia apre le porte a 58 mila immigrati
L'Italia apre le porte a 58 mila immigrati Una parte dei permessi è riservata a albanesi, marocchini e tunisini grazie agli accordi bilaterali L'Italia apre le porte a 58 mila immigrati Ingressi per lavoro, sì del governo ROMA Il governo ha approvato il regolamento attuativo per la legge sull'immigrazione e contemporaneamente il decreto-flussi che permetterà l'ingresso «regolare» di 58 mila immigrati per quest'anno. «La giornata odierna è una tappa di grande importanza - dice il ministro dell'Interno, Rosa Russo Jervolino per quanto riguarda la strategia die governo in tema di regolarizzazione dei flussi migratori e di riconoscimento dei diritti degli immigrati». Con l'approvazione del regolamento, può entrare a regime il meccanismo delle prenotazioni presso i nostri consolati e l'albo degli «sponsor» ossia degli aspiranti datori di lavoro. Ma la novità forse più importante che finalmente diventa operativa è la «carta di soggiorno», il documento onnicomprensivo che un immigrato ha diritto a ricevere dall'amministrazione dello Stato ma che è anche suo dovere portare sempre con sè e mostrare a richiesta della polizia. Chi ne è trovato senza, teoricamente, rischierà l'espulsione su due piedi. Nella «carta di soggiorno» saranno registrati generalità con foto, indirizzo, codice fiscale e sanitario. Sarà plastificata e, promettono, a prova di contraffazione. I 58 mila saranno lavoratori stagionali (in parte già entrati in Italia grazie a circolari del ministero del Lavoro da Tunisia, Marocco e Albania) e non. Avranno un regolare permesso di soggiorno e libretto di lavoro. «Avendo verificato una consistente richiesta di lavoratori extracomunitari - spiega Livia Turco, ministro per la Solidarietà sociale - da parte delle imprese, è stato deciso, credo con saggezza, di confermare numericamente i flussi previsti per lo scorso anno». Le opposizioni protestano contro questa direttiva. Secondo Maurizio Gasparri, An, «è una politica demagogica é fallimentare. Uopo aver varato una maxi-sanatoria per oltre 300 mila extracomunitari, che peraltro ancora attendono risposte definitive dalle questure nel caos più completo, viene varato un ulteriore decreto sui flussi per il 1999 pari ad altre decine di migliaia di unità. Così si incoraggia piuttosto l'ingresso di clandestini, si alimenta una situazione di caos e criminalità diffusa, si rischia di far emergere un sentimento xenofobo». Gli fa eco Carlo Giovanardi, Ccd: «E' una politica confusa e contraddittoria. Da una parte il governo accavalla le regole e le deroghe, parlando di quote e di flussi per poi varare sanatorie. Dall'altra non assume alcuna decisione per inasprire le norme sulle espulsioni di clandestini e sulla lotta agli scafisti». Da Botteghe Oscure risponde Giulio Calvisi, responsabile Ds per l'immigrazione: «Questa destra non è mai d'accordo qua¬ lunque cosa faccia il governo. Nons i capisce proprio che cosa vogliono. Il governo ha varato una politica di ingressi regolari e di contrasto alla clandestinità. Sta facendo l'una e l'altra cosa. Finalmente sono stati aperti canali di ingresso regolari per lavoratori stagionali e fissi. Si copre l'esigenza che c'è nel mercato del lavoro. Cosa preferiscono, Gasparri e Giovanardi? Che questa gente venga con gli scafisti o regolarmente?». Ma la pagina più importante riguarda il regolamento. «Senza di esso - dice ancora Livia Turco - una parte importante della legge non è ancora stata attuata. E nonostante questo, già contro la legge è stato fatto un referendum... Grazie a questo nuovo strumento, di cui sono felice, avremo l'ingresso in Italia con «sponsor», la regolarizzazione del lavoro autonomo degli immigrati, la lotta alla tratta clandestina, il riconoscimento di titoli di studio». [fra. gri.J La Turco: decisione presa per soddisfare una forte richiesta di operai stagionali Sono la spiaggia dove è avvenuto l'ultimo sbarco di clandestini A destra, la donna morta dopo essere stata buttata in acqua dagli scafisti
Persone citate: Carlo Giovanardi, Gasparri, Giovanardi, Giulio Calvisi, Livia Turco, Maurizio Gasparri, Rosa Russo Jervolino
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