Sequestrato tesoro della 'ndrangheta

Sequestrato tesoro della 'ndrangheta Reggio, i clan differenziavano gli investimenti tra Calabria e Lombardia Sequestrato tesoro della 'ndrangheta Sigilli a negozi, case e società per duecento miliardi REGGIO CALABRIA Case e terreni in Calabria, negozi e società in Lombardia. La 'ndrangheta, i suoi investimenti avrebbe da tempo imparato a differenziarli e, soprattutto, a ben localizzarli. L'ultima riprova è il sequestro fatto ieri dalla polizia di Reggio Calabria ad alcune delle cosche più potenti della mafia calabrese: i sigilli sono stali apposti a immobili e società per un valore stimato di quasi 200 miliardi. Una cifra record persino per la questura di Reggio Calabria, che negli ultimi due anni ha eseguito sequestri per 900 miliardi. Nel maxisequestro di ieri, disposto da! tribunale di Reggio Calabria, ci sono cinque diversi filoni. Il più «ricco» (beni per 150 miliardi di lire) è quello che interessa Domenico Antonio Mollica, 42 anni, e Bruno Talia (55), origini nella Locride ma affari in Lombardia dove, secondo gli investigatori, gestivano una florida articolazione per conto della cosca Morabito (con il latitante Beppe Morabito, detto «Tiradritto», sarebbero entrambi imparentati). In Lombardia sono stati sequestrati beni immobili, ma soprattutto società (28) operanti in diversi settori, e, in particolare, nella ristorazione, nel commercio e nella gestione di autorimesse e parcheggi. Nel lungo elenco dei beni posti sotto sequestro in terra lombarda (secondo quanto previsto dalle leggi antimafia) ce ne sono molti ai quali già nei mesi scorsi l'autorità giudiziaria milanese aveva messo i sigilli. Si trattava, in quel caso, di sequestri preventivi decisi nell'ambito di una grossa inchiesta su un traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La polizia di Reggio Calabria, insomma, ò partita da Africo ed è arrivata al Nord, incrociando l'inchiesta dei magistrati milanesi sulle presunte attività illecite della cosca di Africo nel capoluogo lombardo. A parte il filone milanese, gli altri sequestri hanno interessato la cosca Pesce di Rosarno (società e immobili per 5 miliardi); Francesco, Salvatore e Antonino Copelli (beni per 11 miliardi), già coinvolti nell'inchiesta su presunte infiltrazioni della 'ndrangheta nelle attività del porto di Gioia Tauro, il più grande terminal containers del Mediterraneo; i Mollica di Africo Nuovo (beni per 11 miliardi, in parte sequestrati a Roma e nel Viterbese) e la cosca Romeo di San Luca (beni per 25 miliardi, soprattutto terreni e fabbricati nella Locride), coinvolta negli anni passati in numerosi sequestri di persona. [r. v.l

Persone citate: Antonino Copelli, Beppe Morabito, Bruno Talia, Domenico Antonio Mollica, Morabito