«A Gela la bancarottadella della lotta antimafia»
«A Gela la bancarottadella della lotta antimafia» Dei Turco: «E' una città senza giustizia» «A Gela la bancarottadella della lotta antimafia» Riunione con i magistrati: le istituzioni devono fare il loro dovere fino in fondo Antonio Ravidà GELA «Un territorio senza giustizia. Questo è Gela. Siamo alla bancarotta della giustizia». E' stato sferzante Ottaviano Del Turco ieri, a Gela, con alcuni membri della Commissione parlamentare Antimafia dopo i quattro delitti in due giorni e i tre agguati dei giorni scorsi che provano l'imducibilità delle quattro cosche mafiose in lotta in città (altre sei per il momento sono neutrali). Il presidente dell'Antimafia ha colto l'occasione per un vertice a porte chiuse, contestando l'inadeguatezza dell'organico dei magistrati gelesi. «E'un tribunale con pochi mezzi e pochi uomini in parte inesperti», ha lamentato Del Turco, aggiungendo: «Paradossalmente, la vera tragedia è cominciata agli inizi degli Anni 90, con l'istituzione del tribunale a Gela, dopo una mattanza di mafia». La mattina dell'inaugurazione, Francesco Cossiga allora presidente della Repubblica, parlò dei «giu- II presidente dOttaviano Del 'Antimafia urco dici ragazzini» in quest'avamposto giudiziario appena istituito. E un «giudice ragazzino», Rosario Livatino, di lì a poco sarebbe stato assassinato dai boss a qualche chilometro da Gela. Secondo Del Turco, che ha parlato di «grandi manovre» delle organizzazioni mafiose nei Balcani dopo il conflitto del Kosovo, «Gela è l'esempio lampante della sconfitta dello Stato sotto il profilo giudiziario, e la lotta alla mafia non sarà mai vincente senza un efficace riorganizzazione degli uffici giudiziari». «E' un problema con P maiuscola sul quale lo Stato ha fallito», ha aggiunto. «Questo si traduce in mancanza di fiducia da parte dei cittadini e le istituzioni non possono chiedere fiducia, se prima non fanno fino in fondo il loro dovere». Dura la replica del procuratore di Gela, Angelo Ventura, che ha definito le critiche di Del Turco «ingiuste e ingrate» e ha difeso l'operato dei magistrati: «In numero così esiguo hanno ottenuto risultati che giudico miracolistici». II presidente dell'Antimafia Ottaviano Del Turco
Persone citate: Angelo Ventura, Antonio Ravidà, Del Turco, Francesco Cossiga, Ottaviano Del Turco, Rosario Livatino
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