In viaggio con l'arte come amica
In viaggio con l'arte come amica In viaggio con l'arte come amica Un boom di mostre per V«estate intelligente» Marco "allora MILANO Troppe, persino troppe, confessiamolo. Anche in un periodo così delicato per le mostre come l'estate, la moda imperante del trionfale mostrificio ha vinto. Non c'è minimo assessore del più sconosciuto paesino montatio'ovlllaggiò shracato flai costu- * mi da bagno che .non voglia tentare la gloria di almeno una mostra. Dilficile scegliere: ma è vero anche l'opposto. La scelta è così ricca e spesso seducente che se uno dovesse, diligente, inseguire le mostre dell'estate, non ci sarebbe nemmeno più lo spazio per un bagno o una passeggiata. Mostre documentarie, monografiche, rassegne archeologiche o fotografiche, recuperi preziosi. Per esempio, questo è l'anno di un grande artefice del Barocco meridionale quale Mattia Preti: anche chi è rimasto folgorato dalla rassegna napoletana a lui dedicata, e ai suoi prossimi caravaggeschi, non dovrebbe perdere l'altra sua personale, di opere più giovanili, che si tiene a Catanzaro, Convento di San Giovanni. E per continuare in questo itinerario mediterraneo, a pochi salti dalle coste balneari, non si dovrebbe perdere, nella seducente cornice dei Sassi di Matera, appena restaurati e restituiti al loro splendore selvaggio, una curiosa retrospettiva curata da Giuseppe Appella nel fascino inarrivabile delle Chiese Rupestri e dedicata a Stanislav Kolibal, scultore polacco che non risulta a prima vista celebre, ma lo diverrà sicuramente nei prossimi anni, avendo il Guggenheim di New York e altre preziose istituzioni acquistato alcune sue opere. Nel solleone della Sicilia, dopo essersi concessi un giro, sempre sorprendente, nei neonati «Cantieri» palermitani della Zi- za, così promettenti ogni volta di sorprese espositive, varrà la pena di uscire un poco dalla città, per raggiungere, a pochi passi dalla scenografica villa di Palagonia, lo straordinario museo di Bagheria, sede non soltanto della discussa eredità Guttuso, ma anche di una singolare mostra dedicata a «Salvatore Scarpitta», geniale scultore italoamericano vicino a Burri e Fontana, che, dopo aver per anni imballato di bende le sue tele, decise di abbandonare tutto per progettare supersoniche «macchine» da corsa. Se risaliamo la Penisola, molte sono le occasioni marchigiane. A Pesaro, dove è noto come acclamato scenografo di molte regie rossiniane, Pier Luigi Pizzi espone in Palazzo Ducale la sua preziosa «Quadreria» di tele barocche che rispecchiano il suo gusto sofisticato: martiri scorticati, marchingegni muscolari, tenebrismi pittorici. Tiranti feroci e blocchi di cemento anche per lo scultore contemporaneo Giuseppe Uncini, al Centro Pescheria. A Fermo, preziosa rassegna sul «Gotico Fiorito» locale, che completa quella recente al Palaz- zo Ducale di Urbino. La specialista Rossana Bossaglia, a Macerata, Palazzo Ricci, si è occupata di un grande protagonista della decorazione e della pittura fin di secolo come Adolfo De Carolis, toccando il tema del «Liberty nelle Marche»: illustratore di libri di D'Annunzio e di Pascoli, frescatore ufficiale di spazi simbolici come il Palazzo del Podestà di Bologna, de Carolis è comunque uno dei tanti protagonisti, ingiustamente meno noti, di un'interessante Art Nouveau di stampo provinciale. Sempre a Macerata, dove c'è anche il conforto delle opere liriche allo Sferisterio, un altro curioso personaggio di inizio secolo, Anselmo Bucci, letterato-critico-pittore che è onnipresente nel tessuto degli anni d'avanguardia e del ritorno all'ordine, amico-corrispondente di Apollinaire, Zuloaga, Funi e la Sarfalti, artefice di una pittura gentile e soffusa, davvero troppo poco conosciu¬ ta: una vera occasione rara (in Pinacoteca, ma anche a Fossombrone, Quadreria Cesarmi). In Veneto, sulla via della Biennale, che quest'anno si merita una visita anche divertita, spregiudicata, non dottorale (da non perdere l'Inferno di Anthony Caro alle Zitelle di Venezia), le proposte sono numerosissime. Anche di natura le più diverse: sulla via d'accostamento, non trascurare a Brescia l'appena aperto, fascinosissimo Museo nel Monastero di Santa Giulia, che ci porta nelle viscere della città archeologica, dai longobardi sino ai pittori corruschi del Cinquecento «dialettale», come il magnifico Ronianino o lo scultore Vittoria. A pochi passi, nel Palazzo Martinengo, una pittoresca rassegna di artisti del Simbolismo francese, «Da Gauguin a Vallotton». Se non si vuol cedere alla schizofrenia delle scelte, non sapendo quale mostra privilegiare di «Basquiat», il giovane nero maledetto amico di Warhol, spappolato tra Trieste, Venezia, Cortina e Forte dei Marmi (una coincidenza-concorrenza un po' ridicola, e tutta italiana, a ben vedere), si potrà pur scegliere la strada raccomandabile di Trento, dove ci sono tre mostre notevoli. Al Palazzo delle Albore una struggente retrospettiva di Gastone Novelli, il sognante pittore dei segni scritti, scomparso precocemente nel '68. Alla Galleria Civica una gradevole rassegna dello scultore figurativo Balkenhol. Al Castello del BuonconsigUo una pre ziosa raccolta di opere di scultori cinquecenteschi intorno al Sansovino e in particolar modo di una gloria locale come Alessandro Vittoria. A Verona, una bella «Collezione» di disegni antichi al Museo di Castelvecchio e a Padova, Palazzo della Ragione, «.duella notte sulla luna», fotografie e documenti sullo sbarco fatidico. Spettacolare al Castello di Miramare di Trieste «Cristiani d'Oriente»: gioielli preziosi d'oltrecortina, d'arte bizantina e slava. A Roma retrospettiva dello sfuggente Gino de Dominicis appena scomparso, alla Galleria di Arte Moderna, dove il Centro Reina Sofia di Madrid espone i suoi «Artisti Spagnoli Moderni». Se non si deve perdere, a Stupinigi, alle porte di Torino, la splendida mostra sui «Trionfi del Barocco» (con modellini e disegni d'architettura), promette bene al Liceo Saracco di Acqui Terme, da anni sede di mostre estive di tutto rilievo, una scelta di «Nudi di Casorati», e ad Aosta (Museo Archeologico) una brillante galoppata ira gli artisti di Alonf/wr nasse, ubriachi di un can can più celebrali., rivale a quello spensierato di Moiitinartre. Dal Barocco di Stupinigi alle provocazioni di Basquiat fino alle sculture di Scarpitta, un mese fìtto di appuntamenti A Roma grande successo della mostra « Il secolo di Picasso nelle collezioni del Reina Sofia» e nella foto sopra una delle opere di Felice Casorati in mostra ad Acqui Terme
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