«Il 1° settembre lasciate la Turchia»

«Il 1° settembre lasciate la Turchia» Il leader curdo, incarcerato e condannato a morte, attende la sentenza «Il 1° settembre lasciate la Turchia» L'appello di Ocalan ai guerriglieri delPkk ANKARA Abdullah Ocalan, il leader del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan) incarcerato e condannato ; morte in Turchia per «tradimen lo», per il quale è attesa in settembre la sentenza della Corte d'appello e tornato a far sentire la sua voce attraverso i suoi avvocati. Kd ha fatto sentire una voce nuova, con un appello ai suoi uomini perché «si ritirino al di fuori dei confini della Turchia». Ne) contempo Ocalan ha chiesto al l'kk, da lui fondato nel 197B e dal 1984 in lotta contro il governo di Ankara per ottenere l'indipendenza del Kurdistan, di «abbandonare la lotta armata». In questi anni sono rimaste uccise oltre trenta mila persone. Una richiesta, quest' ultima, già fatta in passato, all'inizio del processo che l'ha visto condannato alla pena capitale, seguita poi da altri appelli in cui chiedeva alla Turchia e ai separatisti di deporre le armi e di avviare un dialogo per risolvere il problema curdo e pacificare la regionesud-orientale turca. 'l'uovo appare invece l'appello agli indipendentisti del Pkk a ritirarsi «al di fuori dei confini della Turchia, per il bene della pace, a partire dal primo settembre 1999». Gli avvocati che hanno dato lettura del documento in una conferenza stampa a Istanbul, non hanno precisato in quale paese confinante (Iran o Iraq, dove già hanno alcune basi) gli uomini fedeli a Ocalan dovrebbero ritirarsi. In ogni caso, secondo Ocalan, hanno riferito gli avvocati, d'atmosfera del conflitto armato e la violenza sono un ostacolo allo sviluppo democratico e dei diritti umani. È necessario porre fine alla violenza per risolvere il problema». Nel comunicato di Ocalan, che venne catturato lo scorso febbraio a Nairobi, in Kenya, viene ripetuto anche un appello alle autorità turche, che però fino a ieri hanno sempre rifiutato anche solo l'ipotesi di una trattativa con il Pkk. «Chiedo alle istituzioni ed autorità dello stato e della società - dice il leader separatista nel comunicato dettato dall'isola-prigione di Imrali - di sostenere questo processo di pace e di fraternità». Secondo gli osservatori, è facile prevedere che l'appello di Apo non verrà preso in considerazione da Ankara, mentre costituisce un'incognita il seguito che potrà avere tra i suoi uomini, in particolare tra i combattenti dell'Argk (Esercito popolare di liberazione del Kurdistan, braccio armato del Pkk). Gli avvocati hanno affermato che Ocalan è sempre il capo del Pkk ma hanno tenuto ad aggiungere che «si trova attualmente in cella d'isolamento». Intanto, proprio ieri è giunta notizia di una strage compiuta nella provincia di Diyarbakir, attribuita al Pkk dalle autorità locali: sei contadini sono stati uccisi e altri nove sono stati feriti a colpi d'arma da fuoco, mentre si trovavano a bordo di un pullmino. Appena poche settimane fa i capi militari della guerriglia si impe- gnarono a non attaccare più obiettivi civili. Il governo ha respinto le precedenti offerte di tregua. Sempre ieri unità dell'esercito hanno ucciso quattro ribelli in scontri a fuoco nelle province di Mus e Van. Ieri si è consumato, nel tribunale di Ankara, un altro episodio di intolleranza nei confronti del Pkk. Un militante di estrema destra, accusato di complicità nell'attentato contro Akin Birdal, ex presidente dell'Associazione diritti umani, è stato trascinato a forza fuori dall'aula in seguito a una furiosa aggressione verbale nei confronti degli avvocati della vittima. «Voi difendete un traditore. Siete servi del Pkk!», ha gridato Hasan Hasanoglu, il quale avrebbe guidato la macchina con a bordo i due sicari che spararono a Birdal. Hasanoglu è uno dei 17 imputati accusati di avere organizzato nel maggio dell'anno scorso il tentativo di omicidio di Birdal. Secondo il pubblico ministero, fanno tutti parte delle Brigate turche di vendetta, una foi inazione ultranazionalista di estrema destra contraria a ogni mediazione con il movimento curdo. [e. st.] Abdullah Ocalan, leader del Pkk il Partito dei lavoratori curdi dal carcere ha lanciato un appello ai suoi uomini: deponete le armi e lasciate la Turchia Gli avvocati di Apo non hanno precisato in quale Paese confinante, Iran o Iraq, devono ritirarsi j guerriglieri