Iran, la silenziosa vendetta degli ayatollah

Iran, la silenziosa vendetta degli ayatollah Fermati altri leader, pronto un decreto per limitare ulteriormente le attività politiche e i giornali Iran, la silenziosa vendetta degli ayatollah Dopo le giornate dei moti studenteschi continuano gli arresti AssanZ. TEHERAN E' aumentata l'ondata di arresti di studenti e di giornalisti in Iran. La destra tradizionale che ha in mano il potere giuridico e alcuni ministri della forza dell'ordine continuano a fare pressione sulle due categorie dopo le proteste di piazza che nella seconda settimana di luglio avevano coinvolto migliaia di giovani. Dopo l'arresto di Ali Kavakoli, uno dei membri del Consiglio Centrale dell'associazione islamica dell'Università di Teheran, negli ultimi due giorni sono stati fermati anche altri esponenti universitari in diverse città iraniane o convocati dal Tribunale di Teheran. Ad Isfahan, la seconda città dell'Iran, sono stati arrestati quattro studenti (di due di loro si sanno i nomi: sono Kieanyefc Ahanpyar e Yavad Lotfi). Tutti fanno parte del Consiglio dell'Associazione dell'Università di Teheran. Oltre a loro, è in stato d'arresto anche un altro rappresentate dell'associazione islamica degli studenti, Miechdai Fakhirzadih, arrestato nella sua città di Malajar, a 360 chilometri a Sud-Ovest di Teheran. Ali Kavacoli, leader degli studenti dell'associazione islamica dell'università di Teheran dopo 24 ore di fermo è stato rilasciato ieri sera su cauzione di 50 milioni di Rial, ma non potrà allontanarsi dalla città. Il Tribunale rivoluzionario di Qom, la città santa dell'Iran, ha invece fissato ieri una cauzione di 200 milioni di Rial (equivalenti a circa 40 milioni di lire) in attesa che il Tribunale decida su Abbas Aneli, il caporedattore del quotidiano riformista «Salaam», la cui chiusura, il mese scorso, ha provocatalo i'ondata di manife¬ stazioni degli studenti dell'Università. Da una settimana è in cella anche il caporedattore di un altro quotidiano di sinistra. Ma se da una parte il potere giuridico continua nella sua opera di censura, dall'altra va segnalato che altri quattro quotidiani di sinistra stanno per nascere, e verranno pubblicati probabilmente nei prossimi giorni. L'altro ieri è stata fermata anche una giornalista iraniana, Camilla EnthekabiFard, pochi giorni dopo essere rientrata da un viagigo negli Stati Uniti. Ieri molti studenti di Teheran e di altre città sono stati convocati dal Tribunale e subito dopo liberati. Facevano tutti parte dell'associazione islamica dell'università dei diritti dell'Iran. Contemporaneamente si è riunito il consiglio centrale di tutte le associazioni islamiche di diverse universi- tà. Quanto al Parlamento iraniano, ieri pomeriggio ha avuto una riunione fiume di quattro ore rigorosamente «top secret» a cui hanno partecipato il ministro dell'Informazione e il ministro dell'Interno oltre ai rappresentanti del Consiglio superiore per la Sicurezza del Paese. La Guardia Rivoluzionaria ha invece annunciato che per oggi nella zona nord orientale di Teheran è in programma una manovra militare con più di 50 mila pasdaran. E' opinione di molti che questa manovra sia da collegare alla rivolta di inizio luglio. Il potere giudiziario ha ela¬ borato un disegno di legge che imporrebbe un'ulteriore limitazione all'attività politica. Si tratta di un decreto, che dovrà comunque essere approvato dal Parlamento. Nella Costituzione iraniana l'articolo 168 fa riferimento al delitto politico. Ma il concetto va chiarito. Ora, dopo 20 anni, il potere giuridi- co che è nella mano della destra sta elaborando un piano in cui si chiarisce; che cosa si intende per «delitto politico». Secondo il decreto recentemente elaborato, ne entrerebbe a far parte tutta l'attività «contro la Repubblica islamica dell'Iran», come pubblicare informazioni di Stato, trasmettere informazioni attraverso volan tini, scambiare informazioni con i mass-media, le ambasciata e i partiti stranieri. Questo decreto, se approva to dal Parlamento, permette rebbe un ampio margine di manovra, e il potere politico avrebbe così una maggiore facilità di arrestare le persone per qualsiasi attività politica. L'at tuale Parlamento iraniano du rerà fino a febbraio. E sicuramente approverà il decreto. Si apriranno così tempi durissimi sia per chi vorrà fare del lavoro giornalistico, sia attività politica per i partiti. Nella zona nord orientale di Teheran annunciata una manovra militare con più di 50 mila pasdaran Giovanissimi iraniani a una manifestazione con il ritratto del presidente riformatore Khatami

Persone citate: Abbas Aneli, Camilla Enthekabifard, Khatami, La Guardia, Rial, Salaam