«Genova va troppo stretta alle navi» di Alessandra Pieracci

«Genova va troppo stretta alle navi» L'EMERGENZA TRAGHETTI UN PORTO SOTTO ACCUSA «Genova va troppo stretta alle navi» Grimaldi: «Spazi insufficienti, ci vorranno due anni» intervista Alessandra Pieracci GENOVA Un assalto di 100 mila passeggeri e 30 mila auto nell'ultimo weekend, con otto chilometri di coda che si dipanavano sull'autostrada intasata del venerdì pomeriggio: l'arrembaggio ai traghetti ha messo in crisi il porto di Genova, tanto che il traghetto «Freccia blu» della Grimaldi ò rimasto in rada per ore, sabato, ad aspettare un ormeggio libero. Aldo Grimaldi, 77 anni, una laurea in economia e trasporti marittimi, nipote di Achille Lauro e quindi esponente, por ramo materno, di una famiglia da oltre 200 anni nel ramo marittimo, è oggi a capo di una delle maggiori flotte por trasporto merci e persone, con hi Grandi Navi Veloci (molata in Borsu il prossimo settembre e due ammiraglie in cantiere che nel 2002 porteranno 3 mila o 300 passeggeri ciascuna in Sicilia in 15 ore, a 29 nodi di velocità. Di chi è la colpa per le puntuali torture inflitte ai vacanzieri? «Dell'eccezionalità della situazione particolare. La fine di luglio, che ha coinciso con il weekend, segna ogni anno la chiusura per ferie di duo intero regioni, Piemonte e Lombardia, e la conseguente invasione di un esercito di 15 mila persone». Ma è un'eccezionalità talmente puntuale da essere diventata la norma. «Certo, e il flusso in futuro andrà aumentando. Ponte Assereto, la zona di attracco e carico dei traghetti di tutte le maggiori compagnie di navigazione, ormai va strotto. Noi, ad esempio, abbiamo partenze scaglionate di mezz'ora: alle 20,30 per Olbia, alle 21 per Barcellona, alle 21,30 per Porto Torres, alle 22 per Palermo. Ma spesso i passeggeri sono presenti tutti insieme, 8-9 mila persone con relative auto incolonnate in attesa. Non sono soltanto gli ormeggi a scarseggiare, mancano soprattutto gli spazi di sfogo a terra. Oggi abbiamo a disposizione sei attracchi e 50 mila metri quadrati, ma occorrerebbero altri due ormeggi e 30 mila metri quadrati di 'tombamento', ovvero di riempimento del mare. Gli spazi mancano in tutti i porti, in un momento in cui si avvertono i segnali della ripresa. A Genova abbiamo avuto l'assicurazione da parte dell'Autorità Portuale che avremo gli spazi, nel giro di un paio d'anni al massimo». La lunga attesa in rada della «Freccia blu», traghetto utilizzato di solito per trasporto merci da Genova a Barcellona e inviato come supporto sulla rotta Genova Palermo, viene spiegata dal presidente della Stazione Marittima Spa, Emilio Sacchi, come una scelta della Grimaldi: l'attracco della nave era previsto allo stesso ormeggio della «Splendid», dopo la partenza di quest'ultima alle 22 e, se la «Freccia Blu» è arrivata prima, beh, questo non sarebbe affare della Stazione marittima. «E' stata la Stazione Marittima a decidere che il 'Freccia blu' attraccasse al molo lasciato libero dalla 'Splendid', ma ce lo ha comunicato soltanto poche ore prima che il traghetto arrivasse in porto. La nave è rimasta in rada dalle 18 alle 23 perché, anche se ci fosse stato un ormeggio libero, non avrebbe potuto operare a causa del traffico intenso. Tutto il carico per il 'Freccia blu' era ormai già stato preparato al molo di ormeggio della 'Splendid' e, nelle condizioni in cui si trovava il porto sabato sera, non c'erano possibilità di fare spostamenti. L'ho detto, il terminal deve essere ampliato per arginare la piena». Ma, dottor Grimaldi, i 30 mila metri quadrati in più saranno adeguati al traffico passeggeri del dopo Duemila? «I calcoli sono fatti in considerazione di una ulteriore espansione. Il 15 per cento di incremento dei turisti diretti in Sardegna, dovuto anche all'effetto guerra, è il picco della stagione '99, ma tutti i trasporti passeggeri via mare hanno registrato un aumento». Perché? «Il merito è da attribuirsi al generale miglioramento della 3ualn.à delle navi. Il viaggio iventa un anticipo di vacanza, una sorta di minicrociera tutto compreso nel prezzo del biglietto, dalla discoteca al cinema, dalla piscina alla Jacuzzi. Ma una causa determinante sta nel demerito degli altri mezzi di trasporto. Gli aeroporti sono intasati, le ferrovie sono quelle che sono, le autostrade hanno grosse limitazioni e rischi, come dimostrano i morti dell'ultimo weekend. Il mare è lo sfogo del futuro, via mare si può arrivare quasi dappertutto senza dover affrontare il caldo o la fatica. E si arriva più presto: il Treno del Sole ci mette 24 ore, quando va bene, per raggiungere la Sicilia; con una nave adeguata bastano già oggi 19-20 ore di navigazione gradevole, con tutti i confort a disposizione». Genova: l'afflusso record dei vacanzieri ha messo in difficoltà il porto e nel weekend gli imbarchi sui traghetti hanno registrato gravi ritardi

Persone citate: Achille Lauro, Aldo Grimaldi, Assereto, Emilio Sacchi, Grimaldi