Clandestini, un permesso per 58 mila di Francesco Grignetti

Clandestini, un permesso per 58 mila UN FENOMENO CHE CAMBIA TRA CONTROLLI E REPRESSIONE Clandestini, un permesso per 58 mila Giovedì il governo voterà il decreto sui flussi analisi Francesco Grignetti ROMA ■ ministri se la troveranno sul I tavolo al prossimo Consiglio, ■ giovedì, ultima riunione di palazzo Chigi prima delle ferie: una circolare congiunta dei dicasteri dell'Interno e del Lavoro per la regolarizzazione di 58 mila nuovi immigrati. E' il cosiddetto decreto-flussi previsto dalla legge sull'immigrazióne. Peccato che fosse anche previsto, per stabilire i numeri del «flusso», un ardito meccanismo prenotazioni degli stranieri nei nostri consolati e riqhieste degli imprenditori al ministero del Lavoro - che nella realtà non esiste. Siccome manca il decreto attuativo della legge, infatti, non c'è nemmeno l'ingranaggio di domanda e offerta. Nel dubbio, il governo regolarizzerà, come già l'anno scorso, 58 mila immigrati. La legge Turco-Napolitano sull'immigrazione, quando fu approvata nel marzo dell'anno scorso, venne annunciata come rivoluzionaria. Non tanto perché prevedeva espulsioni più facili. Ma perché, sosteneva, «sarebbe illusorio pensare di bloccare o limitare seriamente il fenomeno solo con strumenti di tipo repressivo. Sono necessari anche altri strumenti di contenimento e controllo». Che sono puntualmente rimasti nei cassetti assieme al decreto attuativo che li regolava. Gli ingressi organizzati, soprattutto quelli stagionali, dovevano funzionare come prevenzione contro i traffici clandestini. Ci credeva molto il ministro dell'Interno dell'epoca, Giorgio Napolitano. L'anno scorso furono firmati accordi per accogliere lavoratori stagionali con Albania, Tunisia e Marocco. Forse non è un caso, allora, se quest'estate da Tunisia e Marocco non è arrivata l'ondata di clandestini del '98. E anche dall'Albania il flusso di clandestini s'è molto rallentato. Restano in piena attività gli scafisti albanesi, però, e quelli montenegrini. Così adesso arrivano da oltre Adriatico i curdi, gli iracheni, i serbi e i cinesi. I kosovari, accolti in tempo di guerra, sono ormai tutti tornati a casa loro, grazie al contro-ponte aereo. Adesso arrivano gli zingari dal Kosovo. Mille in un colpo solo, sabato scorso, a Bari. «Presentino domanda di asilo politico. Una commissione valuterà, caso per caso, se sono perseguita- ti», è la linea scelta dal Viminale. Per il momento, dunque, non verranno respinti. Ma sono molti i capitoli disattesi della nuova legge per colpa del famoso regolamento man¬ cante. Specie all'argomento dei nuovi diritti per extracomunitari. La carta di soggiorno di nuovo tipo, ad esempio. Ne vennero fatte circolare dei facsimile che erano meraviglie del¬ la tecnologia: plastificati, anticontraffazione, con foto, codice fiscale, codice sanitario, codice lnps, indirizzo, data di scadenza. Lo straniero che fosse riuscito ad avere dallo Stato italiano questo tipo di documento era improvvisamente a posto: integrato nel sistema sanitario, scolastico, fiscale, anagrafico e quant'altro. Era previsto anche un megasistema informatico tra questure, lnps, ministero del Lavoro e Asl dove tutto si sarebbe confrontato e tutto verificato. Figurarsi. Le questure vanno avanti alla vecchia maniera. Lo stesso si può dire dei Consigli territoriali per l'immigrazione. Una specie di forum a livello provinciale, presieduto dal prefetto, con rappresentanti di tutte le amministrazioni dello Stato, il presidente della pro- vincia, il rappresentante della Regione e dei comuni, i sindacati, le organizzazioni di assistenza, i rappresentanti degli extracomunitari, più le Asl, «con compiti di analisi delle esigenze e di promozione degli interventi». Esistono solo sulla carta. Tantomeno si sono costituite le Consulte per i problemi degli immigrati e delle loro famiglie. L'unico capitolo della nuova legge che ha funzionato sul serio - rivendicano al Viminale - è quello sulle espulsioni. Anche perché le nuove norme erano tutte sulla legge e non sul regolamento di attuazione. 1 centri di accoglienza coatta sono stati organizzati in quasi tutte le grandi città. La polizia di frontiera sta organizzando, pur con qualche malumore da parte dei sindacati di polizia, vedi il Sap, dei nuclei di agenti specializzati nell'accompagnamento degli espulsi. Ha fatto molta impressione la morte di una immigrata in un aereo belga e poi il ripetersi su un aereo austriaco. Francesi e tedeschi hanno sospeso per il momento le espulsioni via aerea. Gli italiani continuano a organizzarle, ma stanno prendendo le loro contromisure. La legge ha rallentato gli arrivi dalla Tunisia e dal Marocco. Ora la nuova emergenza sono curdi, serbi rom, iracheni e cinesi HHHHn Il corpo dello scafista sul ponte di una motovedetta. L'uomo è morto in seguito alla collisione al largo di Casalbate (Lecce) tra un motoscafo albanese e un mezzo veloce delle Fiamme Gialle

Persone citate: Giorgio Napolitano, Napolitano