Bossi: aboliamo i prefetti

Bossi: aboliamo i prefetti Il leader leghista annuncia un referendum. «Cornino? Non riuscirà a toglierci nemmeno un voto» Bossi: aboliamo i prefetti «Sono i viceré di Roma contro il Nord» RUMA Bossi alza il tiro. Dopo la bulostu elettorale e lu rot tura con Cornino, il Sematur hu deciso di rilanciare «con più forza» l'immagine della Lega. Nei programmi del leader del Carroccio, lo strumento principale di questo rilancio dovrà ossero un referendum per abolire i prefetti. «Sono brutto figure - ha detto il leader leghista nel corso di una intervista concussa al Tg3 - sono figure sopravvissuto ad un passato fatto dalla rivoluzione francese e perfino in Francia il prefetto non c'è più. Noi Padani dalle nostre parti non gradiamo viceré romani». Como già in passuto quando altri esponenti leghisti orano entrati in rotta di collisione con il partito. Bossi non risparmia attacchi pesanti all'ex capogruppo Domenico Cornino e ai «piemontesi» che intendono dare vita a un loro movimento. «Questa gente ha detto Bossi - ci porterà via zero voti. Sono cose che abbiamo visto sempre, gente che si vendo ul nemico. Il loro presunto movimento è, in realtà, la controleca. Alle elezioni regionali del 2000 non andremo né col Polo né con la sinistra. Le elezioni regionali Mino importanti e la Lega le vincerà da sola. Pianteremo il bandiorone del Nord». ( Bussi ha poi difeso la scelta di chiamarsi «Lega Forza Nord», perché, ha spiegato, «forse è bene far capire ai Nord (e gli altri temono cho il Nord capiscu), che Forza Italia è una deiie due braccia, assieme all'Ulivo, che lavora per Roma». L'altro tenia su cui la Lega punterà in autunno sarà quello caldo delle pensioni. «Il Parlamento del Nord • ha detto il Senatur - difenderà le pensioni dei cittadini settentrionali. Senza una struttura parlamentare nella nazione Padana il Nord è morto e non riesce a difondersi. Ci sono due o tre motivi - l'Europa, le imprese, le pensioni - che il Nord non è più disposto a lasciare liberamente nelle ma¬ ni del Parlamento romano. Perché mai i lavoratori del Nord dovrebbero perdere la pensione? Perché lo decide il Parlamento romano?» Sul tema della ««diaspora» leghista è intervenuto ieri Vittorio Sgarbi lanciando a Cornino e a Gnutti una proposta di alleanza. «E'una questione di immagine - ha detto Sgarbi -. Non si può prescindere dalla natura divistica dei partiti. Esistono solo i partiti di proprietari. E se c'è uno in Italia che ha una grande aspirazione leaderistica, sono proprio io. Uno spot fatto da Cornino o da Gnutti può avere solo un appeal locale. Io invece assicuro la nascita di un movimento con una visibilità nazionale». Sgarbi ha invitato gli ex leghisti a entrare nel suo nuovo movimento, presentato ieri a Milano, la «Lega delle Libertà». «Propongo - ha detto Sgarbi - una lista che abbia lo stesso spirito polemico della Lega, ma non la sua attitudine utopistica. Bossi è un romantico: non vuole allearsi né con la sinistra né con la destra, e così è destinato a fallire». L'obiettivo della «Lega delle Libertà» sgarbiana e - secondo il suo fondatore - «non solo di attirare i voti di ex leghisti, ma anche quella di firomuovere il federalismo e e autonomie regionali all'interno del Polo e valorizzare il grande patrimonio artistico del Nord». Sgarbi ha negato che la sua sia una manovra messa in atto da Berlusconi per attirare i voti leghisti. Ir.i.1 Umberto Bossi leader della Lyga Nord «Difenderemo lo pensioni del settentrionali»

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