Comino, Gnutti, i sindaci Ecco la «lega anti Bossi» di Mario Bosonetto
Comino, Gnutti, i sindaci Ecco la «lega anti Bossi» Comino, Gnutti, i sindaci Ecco la «lega anti Bossi» Mario Bosonetto CUNEO L'han rigiurato, li han visti a Morozzo, al ristorante pizzeria «Ciapula»: cioè vicino al condominio dove abita l'ex «Schwarzenegger» deUa Lega, Domenico Cornino, ex capogruppo alla Camera ed ex ministro per le Politiche comunitarie del governo Berlusconi, espulso otto giorni fa «per indegnità» dal congresso-rissa di Varese, dopo dieci anni di militanza a fianco di Bossi. A gettare le basi del nuovo movimento che, pur mantenendo «gli stessi ideali e obiettivi della Lega Nord», sarà in concorrenza con il Carroccio, erano in tanti, e non solo piemontesi: c'era il bresciano Vito Gnutti, uno dei primi «colonnelli» cacciati dalla Lega. E i snidaci «pesanti», come Francesca Calvo di Alessandria e Riccardo Vaschetti, di Mondovì; ex rappresentanti della Lega, deputati e senatori che sono passati ai gruppi misti. Cornino al termine di una settimana passata al telefono, travolto dai fax dei militanti che gli esprimono solidarietà e aderiscono alla sua linea, dice di aver convocato sabato sera nel suo paese - e del ministro dalemiano Livia Turco - una riunione «informale, prima delle vacanze, per cenare alla piemontese». L'obiettivo è di dare vite a un «movimento che si batta per la questione settentrionale, contro lo statalismo romano. Ogni regione sarà indipendente e federata». E fissato è anche il termine ultimo - nell'evocativa data dell'8 settembre - per scegbere o con Bossi o con i cominiani. «In Piemonte siamo già più di mille - ha detto Cornino -: non si tratta dunque come Bosio (l'at tuale commissario regionale pie montese imposto da Bossi, ndr.) vorrebbe far credere di un ristretto numero di militanti, ma di un movimento politico. E anche dalla Lombardia e dal Veneto continuano ad arrivarci dure critiche a Bossi, adesioni alla nostra linea, fedele all'idea che ha condotto alla nascita delle Lega Nord. Non credo basti cambiar nome, come ora vorrebbe fare Bossi, per risolvere i problemi». E sul nuovo nome del gruppo parlamentare della Lega («Forza Nord»), la cui legittimità à contestata da Forza Italia, c'è da registrare il parere - positivo invece - del presidente della Camera Luciano Violante: «Mi pare che sia legittimo - ha dichiarato -: se fosse Forza Italia del Nord, capisco. 11 ci potrebbe essere un inganno. Ma Forza Nord mi pare che sia una definizione assolutamente compatibile con l'esistenza dell'altra, Forza Itaba».
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