«Più spazi a chi indaga? No, è pericoloso» di Flavia Amabile

«Più spazi a chi indaga? No, è pericoloso» «Più spazi a chi indaga? No, è pericoloso» Pisapia: basterebbe il poliziotto di quartiere intervista Flavia Amabile ROMA G , IULLANO Pisapia, avvocato, ex presidente ideila commissione Giustizia della Camera, oggi deputato di Rifondazione Comunista oltre che membro della commissione Giustizia. Il presidente della Camera Luciano Violante ha proposto di dare maggiori poteri alla polizia per superare l'emergenza criminalità. Lei condivide? «Non sono d'accordo. Non credo che sia necessario, mi sembra anzi piuttosto pericoloso. E' indispensabile che la limitazione di alcuni diritti dei cittadini sia sotto il controllo della magistratura altrimenti diventeremmo uno Stato eli polizia. No, credo che la polizia abbia oggi poteri più che sufficienti. Basta leggere l'art. 55 del codice di procedura penale per rendersene conto. L'unica modifica rispetto al passato modifica oggetto di numerose critiche - prevede che la polizia debba informare la procura della Repubblica che ha avuto una notizia di reato. Ma questa è una garanzia per chi viene denunciato e dovrebbe essere un aiuto per le indagini». Spesso invece risulta un ostacolo... «La colpa è di un'interpretazione errata • sia strumentale che non strumentale - del nuovo rapporto fra forze dell'ordine e uffici del pubblico ministero. Questo provoca che molti esponenti delle forze dell ordine si dicano demotivati dal prendere iniziative autonome nell'accertamento dei reati». E' un problema di concorrenza tra forze dell'ordine e magistrati? «Da una parte credo di sì. Dall'altra credo vi sia un'inadeguatezza degli strumenti utilizzati nella lotta alla criminalità. Fino a qualche anno fa si ragionava in termini di grande criminalità. Ora che quel fenomeno ha subito duri colpi è anche venuto meno il controllo sul territorio da parte di una malavita che i piccoli temevano. La lotta dunque è ora contro una criminabtà diversa che ha bisogno di strumenti diversi, ma questo non è stato capito». Strumenti diversi, lei dice, ma quali? «E' necessaria una maggiore presenza sul territorio. Questo non ha nulla a che vedere con la militarizzazione del territorio, mi riferisco piuttosto a un'utilizzazione più diffusa di persone che conoscano la zona, come il vigile di quartiere, il carabiniere di quartiere, il poliziotto di quartiere. E' necessario poi un maggiore accordo tra forze dell'ordine del territorio, enti locali e amministrazione centrale, cosa che oggi non avviene in nessun luogo d'Italia. Questo permetterebbe di prevenire molti episodi di criminalità nel breve termine. A lungo termine è necessaria una riforma delle forze dell'ordine che passi attraverso unu loro unificazione oppure attraverso una netta divisione dei loro compiti. E' assurdo che sullo stesso fatto indaghino - spesso danneggiandosi a vicenda - contemporaneamente carabinieri, polizia e Guardia di Finanza». Ma in Italia oltre il 90% dei reati rimane impunito perché non si riesce a trovare l'autore del reato. «In Italia quello delle indagini è il problema principale. Va modificato il modo di condurle. La legge c'è e contiene tutto ciò di cui vi è bisogno. Va applicata. Il problema è ancora la mancanza di coordinamento sul problema della sicurezza fra amministrazioni locali e centrali, la necessità di una maggiore presenza sul territorio». Molti sostengono che si tratta anche di un problema di mancanza di uomini. Giusto? «No, gli uomini ci sono. Si dovrebbe garantire una maggiore presenza sul territorio e minore negli uffici. Così come sarebbe utile anche per le indagini premiare con incentivi coloro che si dimostrano più efficaci». «E'indispensabile che la limitazione di certi diritti «Sì a premi e incentivi a chi si dimostra sia sotto il controllo più efficace nell'attività della magistratura^ investigativa» L'ori Giuliano Pisapia è stato presidente della commissione Giustizia della Camera

Persone citate: Giuliano Pisapia, Luciano Violante, Pisapia

Luoghi citati: Italia, Roma