Solo, un giorno da eroe di Pierangelo Sapegno
Solo, un giorno da eroe Solo, un giorno da eroe «Ho urlato: Eddie, vai che ti tampono» Pierangelo Sapegno inviato a HOCKENHEIM A un certo punto in sala stampa si sono messi a scherzare. Mika Salo sta spiegando la sua corsa: «Io all'inizio sono andato veloce. Non è che facessi niente di eccezionale, che tirassi al massimo, però andavo forte. Dopo, sono entrato ai box». Eddie Irvine accanto a lui si mette a ridere: «E non potevi andare veloce anche quando sei uscito dai box?» Salo rispondo scherzando: «Ma io volevo andare più forte, solo che c'eri tu davanti. Se non acceleravi ti tamponavo». Però, finita la conferenza, chiacchierando con i giornalisti. Salo rivela che questo non era mica tanto uno scherzo: «La seconda parte della gara l'ho fatta tranquilla. Mi sono messo dietro a Eddie e andavo senza problemi. Ma a un certo punto, mi è sembrato che i problemi ce li avesse Eddie. Allora ho chiamato i box: ditegli di andare più veloce, se no lo sorpasso». Nel giorno del trionfo Ferrari, Mika sembra un po' spaesato. Questo è il miglior risultato della sua carriera, e lo dice ai giornalisti. Però, s'è reso conto che stavolta, su questo velocissimo circuito di Hockenheim, avrebbe potuto prendere di più. Così racconta che se è vero che «questo è il risultato più bello delia mia carriera in Formula 1», è anche vero che il momento più emozionante non è stato quando ha tagliato il traguardo: «E' quando ho visto comparire la scritta PI sul mio pannello di segnalazione. Non riuscivo a crederci». Ricorda la sua gara: «Nessun problema durante tutta la corsa. Ho sentito che Eddie all'inizio aveva qualcosa alla temperatura. Io niente. Fra l'altro non penso di aver aver fatto un'ottima partenza. Penso che gli altri abbiano sbagliato e fatto casino. E io mi sono trovato lì davanti». Aggiunge: «La mia auto si è comportata perfettamente durante tutto il giorno, anche quando all'inizio ho dovuto tirare un po' di più. Quando Coulthard mi ha toccato devo dire che non me ne sono accorto. E poi ero contento di non averlo più vicino, così mi sono concentrato su Hakkinen. Ho fatto passare Eddie dopo il pit stop, e poi ho comunicato ai box di fargli aumentare il ritmo perché avevo Frentzen alle costole. E ci tenevo a non farmi superare». Gli dicono: dopo la gara in Austria ti eri dato due, avevi detto che non avevi corso bene. E qui? «Beh, in questo weekend invece sono andato abbastanza bene». E' un bel periodo per te? «Mi sono sposato. Sono arrivato alla Ferrari. E' un periodo pieno di cose, di tutto. Adesso forse vorrei un po' riposarmi. Ma è anche vero che non vedo l'ora di andare a Fiorano a provare per poter conoscere l'auto ancora meglio. Quando ho parlato con Michael appena arrivato in Ferrari, mi ha detto: devi solo guidare la macchina e la squadra farà il resto. Beh, aveva ragione». Adesso può ricordare i suoi errori e spiegarli tranquillamente: «Ero ai pruni passi, dovevo ancora imparare. Dovevo abituarmi alla vettura. Appena ho cominciato a farlo, credo che le cose siano migliorate. Non voglio fare il gradasso. Ma vedrete che in Ungheria andrà pure meglio». Il tuo futuro?, gli chiedono. E lui: «Io vivo giorno per giorno. Non posso programmare lontano. E' la mia situazione che è così». E quando rientrerà Schumacher? «Non so quando rientra. Ora faccio quello che devo fare. E sono contento di farlo». Mika Salo, 32 anni, neo-sposo, ha risposto con bravura alle prime critiche Sotto, paura per la moglie di Hakkinen al box
Persone citate: Coulthard, Eddie Irvine, Fiorano, Hakkinen, Mika Salo, Salo, Schumacher
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