Da ieri il tedesco è diventato più facile

Da ieri il tedesco è diventato più facile Dimezzate le norme di scrittura. Ma molti tedeschi si oppongono e lo Schleswig-Holstein mantiene le vecchie regole Da ieri il tedesco è diventato più facile Giornali e televisioni adottano la riforma linguistica Alberto Gini Bonn Da oggi è proprio l'ora degli spagetti in Germania: dalla scorsa notte con un'operazione sincronizzata tutte le agenzie di notizie tedesche hanno adeguato in larga parti' i loro macchinari alle norme di scrittura volute dalla contestatissima riforma entrata in vigore esattamente un anno fa e che consente fra l'altro 1'«assimilazione fonetica» di termini stranieri quali appunto i popolarissimi ed italianissimi spaghetti. Con l'ingresso in campo delle agenzie, che forniscono i testi nel nuovo look ai media elettronici e a quelli della caria stampata, la riforma è destinata a trovare quello slancio che finora le è manifestamente mancato. Eppure lo scopo dichiarato era quello di facilitare l'apprendimento della corretta ortografia semplificando e sfoltendo le norme di scrittura, che sono state ridotte da 212 a 112. Delle 52 prescrizioni riguardanti l'impiego della virgola, segno di punt.ua zione di importanza determinante in tedesco, solo 9 rimangono in piedi. Ma l'idea di tornare a studiare le regole di una lingua considerata fra le più complesse al mondo ripugna a non pochi: secondo un sondaggio pubblicato all'epoca del suo avvio, la riforma era avversata dal 70% della popolazione. Una delle sedici regioni, il nordico Schleswig-Holstein, si è addirittura rifiutata, come glielo consente la legge, di applicare le nuove norme e continua ad atte¬ nersi alle regole tradizionali, risalenti all'inizio del secolo. Il malumore è diffuso in larga parte del Nord del Paese: anche la città regione di Berlino è in fermento, la città regione di Brema ha annunciato un referendum al pari del Meclemburgo. Ma la protesta degli irriducibili concentrati al Nord non può fermare un processo avviato con l'intesa di tutti gli altri Laender e con un trattato internazionale, quello firmato a Vienna nel 1996 dai Paesi di lingua tedesca (Austria e Svizzera, oltre che Germania) e da altri Paesi con minoranze tedescofile. Il presidente tedesco Johannes Rau

Persone citate: Alberto Gini, Brema, Holstein, Johannes Rau

Luoghi citati: Austria, Berlino, Germania, Svizzera, Vienna