Studentessa italiana muore a Londra

Studentessa italiana muore a Londra La ragazza era di Ancona e aveva 17 anni. L'autopsia chiarirà il giallo del decesso Studentessa italiana muore a Londra Trovata in fin di vita da un'amica nella camera di un college ANCONA Una studentessa anconetana di 17 anni, Cristina Canibus, è morta giovedì notte in un college di Londra, vicino alla City, dove si trovava da una settimana per un seguire un corso di lingue. Il primo referto dei sanitari londinesi parla di un arresto cardiocircolatorio, ma solo l'autopsia potrà accertare le cause della morte. La giovane dormiva sola in una stanza del college Pear Treo. La sua amica più cara, Cecilia Barchiesi, che era partita per Londra con Cristina, 1 ha trovata morente. L'autopsia si svolgerà domani. La ragazza ha raccontato che la sera Cristina aveva mangiato regolarmente, dopo un po' era andata a letto, per via dei suoi dolori mestruali: fastidiosi sì, ma usuali, e che come sempre aveva affrontato assumendo 1 antidolorifico prescrittole dal medico. Le amiche erano uscite e quando sono tornate l'hanno trovata normale, hanno parlato e scherzato come di consueto, prima di addormentarsi tutte, ognuna nella propria stanza. Intorno alle 2, Cecilia, scesa per andare ai servizi, ha sentito un respiro affannato, si è affacciata nella stanza di Cristina e, visto il volto cianotico dell'amica, ha dato l'allarme. A ricostruire come sono andate le cose è Antonio Casalini, direttore della Language Team di Milano (organizzatrice dello stage), che da Londra dà notizie sull'esito dei primi accertamenti: nessun segno sul corpo, nessuna traccia di stupefacenti. E d'altronde la ragazza viene descritta da tutti come una giovane «del tutto normale, tranquilla, senza grilli per la testa, gioviale, scherzosa, bene inserita e felice dei suoi 17 anni». «Dev'essere scivolata nel coma mentre dormiva, senza accorgersene» ipotizza Casalini. Soltanto dopo 1 autopsia, il coroner inglese potrà autorizzare il rimpatrio di quel «semplice, spontaneo volto luminoso» fermato per sempre così nel ricordo degli amici. I genitori sono accorsi a Londra con un medico, Ivano Testa, loro amico, che li aiuterà ad affrontare le dolorose pratiche del rientro. Oltre alla mamma e al papà, Cristina lascia una sorella più grande, Paola, studentessa di medicina. La ragazza frequentava il liceo scientifico, era stata promossa e i parenti (il padre, Roberto, è un commerciante, la madre, Anna Paesano, biologa) la descrivono come una ragazza tranquilla, senza problemi. «Era bellissima, sportiva, allegra - dice lo zio Giuseppe Paesano, ex assessore provinciale - non riusciamo a immaginare che cosa sia successo. Forse ha avuto un'emorragia o preso una medicina che le ha fatto male». «Meno penso a lei, meglio è, perché pensarci lascia il segno. Mi pare impossibile». È così, per Federico Medi, compagno di banco, che con poche parole interpreta lo stato d'animo di tutta la IIIA del Liceo scientifico «Luigi di Savoia», la classe di Cristina Canibus. Federico ò il solo dei compagni che riesce ad articolare un discorso: Irene, Angela e Sara, le tre amiche più intime di Cristina rimaste ad Ancona, riunitesi subito dopo avere saputo la notizia, non ce la fanno; dicono due parole e poi scoppiano a piangere. (r. cri"

Persone citate: Anna Paesano, Antonio Casalini, Casalini, Cecilia Barchiesi, Cristina Canibus, Federico Medi, Ivano Testa

Luoghi citati: Ancona, Londra, Milano