Addio al regista del milazzismo

Addio al regista del milazzismo Morto a Palermo Vito Guarrasi: ispirò mezzo secolo di storia politico-economica dell'isola Addio al regista del milazzismo «Eminenza grìgia» della Sicilia, aveva 85 anni Urlo Abbate PALERMO La storia professionale dell'avvocato Vito Guarrasi, 85 anni, per oltre mezzo secolo si è intrecciata con lo vicende politiche siciliane, le grandi operazioni economiche, la vita degli enti regionali: ieri mattina e morto nella sua villa di Mondello a Palermo dopo che nei giorni scorsi aveva accusato alcuni malesseri. Guarrasi è stato sempre in prima fila nelle vicende siciliane, fin da quando, giovane ufficiale, faceva parte della commissione militare por l'armistizio dell'8 settembre 1943. E' stato poi consulente dell'Eni (per 29 anni), dell'Ente minerario siciliano, di influenti esponenti politici. Fu ispiratore, dietro le quinte, della politica industriale regionale. Presidente dell'Associazione mineraria italiana ed esperto di diritto societario. Da posizioni politiche moderate, collaborò alla stesura dello Statuto autonomistico, poi, alla fine degli Anni 50, fu tra i registi del «milazzismo», operazione politica guidata da Silvio Milazzo che estromise per circa tre anni la De dal governo siciliano, consegnandolo ad una maggioranza anomala, che includeva missini e comunisti. In Sicilia per molto tempo si è detto che era Guarrasi a «fare le leggi» della Regione. L'avvo¬ cato, però, si è sempre attribuito un ruolo più defilato, ma non decisivo: «Le leggi non le ho fatte, le ho scritte». Erano in sostanza i deputati a chiedere il suo autorevole sigillo tecnicogiuridico. Schivo, misurato, preciso, si definiva «un artigiano del diritto» e rifiutò sempre il proscenio della politica, che proferì ispirare e guidare. Aveva, però, un carattere irascibile. Lo scorso anno parlando con un cronista a cui illustrava le importanti conoscenze che aveva nel mondo politico ed economico, aveva aggiunto: «Mi onoro di aver ricevuto, anche in tempi recenti, la visi- ta di alcuni degli ultimi responsabili del Servizio segreto americano». Guarrasi nel corso della sua deposizione al processo a Giulio Andreotti ammise di avere conosciuto, ma da avversario, don Calò Vizzini e Genco Russo, due boss «storici». «A Vizzini tolsi il feudo della baronessa Trabia - sottolineò Guarrasi - a Genco Russo il feudo Polizzello». Il pentito Angelo Siino aveva detto ai giudici di aver accompagnato Sindona, nell'estate del '79 durante la simu. lezione del suo sequestro nella villa del professionista a Mondello. Un episodio negato da Guarrasi: «Escludo che Sindona abbia potuto pensare a me: oro considerato amico di Enrico Cuccia, grande avversario di Sindona». I problemi giudiziari lo hanno coinvolto nelle inchiesta della Procura di Palermo sul Banco di Sicilia, sui rapporti tra Regione ed 11 a leali, la società a capitale misto che gestisce le miniere siciliane e per i finanziamenti alla Sitas, società del turismo-termale a Sciacca (Agrigento). Nell'ambito di questa inchiesta la Procura ordinò il sequestro di oltre 6 miliardi di lire depositati in vari conti correnti di Guarrasi, ritenendoli provento di attività illecite commesse dall'avvocato durante la transazione tra Ente minerario, socio di maggioranza e la società mista. Una delle ultime immagini dell'avvocato Vito Guarrasi, morto ieri all'età di 85 anni: è stata scattata il 23 setten ibre dello scorso anno

Luoghi citati: Agrigento, Palermo, Sciacca, Sicilia, Vizzini