VIAGGI TRA ARTE E PASSIONE di Nico Orengo

VIAGGI TRA ARTE E PASSIONE LIBRI PER L'ESTATE ì VIAGGI TRA ARTE E PASSIONE «Lospite celeste», il delicato e intenso romanzo di Orengo CHI è l'«ospite celeste» del nuovo romanzo di Nico Orengo? Forse quella figurina di aviatore, un po' barone rosso e un po' piccolo principe, con una paio d'ali attaccate sopra le spalle che c'è in copertina? La figurina è parte del libro, perché è in realtà l'opera d'un artista contemporaneo che folgora il narratore durante una Biennale di Venezia. Ma è appunto solo «parte», l'ospite celeste non è lui, o almeno non solo. Bisogna accantonare la domanda e accompagnare Orengo in questo suo romanzo di peregrinazioni e divagazioni, di viaggi dalla Liguria di Ponente a Praga o a Buenos Aires, di libri misteriosamente scomparsi o misteriosamente trovati, di messaggi indecifrabili che piovono da ogni parte, naturalmente anche dal cielo. C'è un ragazzo che sognava di planare su Josephine Baker mentre usciva dal Casinò di Montecarlo, si costruì un paio d'ali e cadde rovinosamente si piedi del suo idolo, restando paralizzato. Quel ragazzo diventato uomo riesce a muovere solo una mano, e passa la vita davanti a un computer dove legge il cielo, soprattutto la stazione Mir perduta in orbita, mentre il narratore cerca per lui i messaggi giusti, quelli che potrebbero interessarlo, e glieli manda per posta elettronica. Cerca anche Libri, il narratore, sulle tracce dei primi astronomi moderni come Tycho Brahe o Keplero. Cerca (e spesso trova) altri cercatori, come gli artisti di Mutus Liber che vogliono scoprire in una pietra i bagliori del cielo o le estasi dei mistici musulmani. Cerca (e quasi trova) attraverso tutti questi cieli guardati da mille prospettive il senso possibile di una storia semplice e triste, quella dei due fratelli Clementina e Miro che tra Grimaldi e i Balzi Rossi furono traditi dalla vita o dai loro sogni. Clementina voleva trovare le ossa d'un elefante di Annibale, Miro voleva volare come Icaro, in nome di un amore impossibile. Clementina ha rinunciato agli elefanti e trovato un amore così così, un po' inaffidabile e un po' carogna. A Miro è rimasto solo lo schermo di un computer. Al narratore, che non si maschera ma lascia affiorare in trasparenza l'autore e la sua vita, è andata meglio: viaggi, arte, ricerche, curiosità, ma sempre con quel senso di non riuscire a decifrare «tutto», di qualcosa di impagabile che rimane sospeso. E' un libro intenso e anche commovente, quello di Orengo, che forse ci racconta soprattutto una malinconia: l'ospite celeste, ci suggerisce, siamo tutti noi. Solo che ci siamo un po' persi per strada. L'ospite celeste di Nico Orengo (F.inaudi, 131 pagine, 24 mila lire) Mario Elaudino

Luoghi citati: Buenos Aires, Liguria, Montecarlo, Praga, Venezia