Sono vermetti minuscoli i più recenti biopesticidi
Sono vermetti minuscoli i più recenti biopesticidi NEMATODI Sono vermetti minuscoli i più recenti biopesticidi SONO minuscoli vermi efiindrici, lunghi appena un millimetro, vivono nel terreno ed hanno la particolarità di attaccare gli insetti, infilandosi nel loro corpo attravero la bocca, l'ano o gli spiracob tracheab, e di ucciderli. Sono i nematodi entomopatogeni, organismi che trascorrono tutta o parte della loro vita nel terreno, e la cui attività viene da poco sfruttata nella lotta biologica ai parassiti delle colture e ad altri msetti pericolosi per l'uomo, come quelli che diffondono la malaria e la febbre gialla. Fino ad ora, però, l'azione msetticida di questi alleati dell'uomo pareva avvenire solo a temperature superiori ai 12 °C, ciò che ne limitava fortemente le possibilità di impiego. Ora si è scoperto che uno di questi nematodi è in grado di agire anche a temperature molto basse, ed è quindi efficace contro l'8Ó per cento degb insetti nocivi, contro il 40 degb standard precedenti La scoperta è stata fatta dai ricercatori della societ à hio Integrated Technology (Bit), parante nell'ambito del Parcc l'ut biologico Agroalimentare dell'Umbria che ha sede a Pantalla di Todi, ed è stata resa nota da Manuele Ricci, che ha guidato l'equipe dei ricercatori, all'assemblea nazionale dell'Associazione dei parchi scientifici e tecnologici (Apsti), che si è svolta ai primi di luglio all'Environment Park di Torino. Il risultato ò uno dei primi e più concreti successi delle attività dei 28 parchi tecnologici e scientifici sorti in tutta Italia negli ultimi anni con l'obiettivo di stimolare l'innovazione mediante lo stretto contatto tra le imprese, le università, i centri di ricerca, gli organismi pubblici. La loro azione e di soUto connessa con le attività economiche prevalenti sul territorio e va dall'agricoltura aU'agro alimentare, dall'aeriispazin e all'informatica, dall'ecologia alla metallurgia; con una media di 50 aziende collegate per ognuno di essi, hanno ormai raggiunto un fatturato di quasi 100 mila miliardi l'anno. I nematodi entomopatogeni una volta penetrati nel corpo degb insetti-bersagbo liberano un batterio che vive in simbiosi nel loro intestino e che, riproducendosi rapidamente, provoca la morte dell ospite per setticemia. I ricercatori guidati da Ricci sospettavano che alcuni nematodi viventi in regioni fredde potessero restare attivi anche a basse temperature sicché nel '94 compirono una spedizione sulle Alpi al disopra dei 2000 metri trovandovi effettivamente 20 ceppi di nematodi; lavorando su quattro di essi, che avevano rivelato qualità insetticide, sono arrivati a selezionarne uno, lo Steinernema kraussei, che si è rivelato capace di agire fino a 3" e quindi di coprire mi nuovo settore del mercato dei biopesticidi. Partire le ricerche per sviluppare un prodotto commerciale, composto di nematodi allevati in grande quantità il nuovo biopesticida è poi stato brevettato in tutto il mondo. Un passo ulteriore è stato compiuto con la scoperta, da parte di una équipe guidata da Adriano Ragni, che un ceppo di nematode, il l'ho! ni hai «hi s spp, ha un'attività entomopatogena diretta, agisce cioè non sugli insetti ma direttamente sulle piante da proteggere, impedendo che siano attaccate. Il modo di azione è del tutto simile a quello del Bacillus thuringiensis, con il quale sono già state realizzate il mais e la soia transgeniche: nelle piante modificate attraverso l'ingegneria genetica sono stati inseriti geni per la produzione di cristalli insetticidi del Bacillus thuringiensis direttamente nella pianta. «La scoperta del ceppo di Photorhabdus con attività insetticida curetta - secondo Ragni - il fatto che l'attività è legata ad una molecola pioteica o comunque connessa ad una protema fa ragionevolmente sperare che si sia scoperta una nuova sorgente di geni per realizzare piante transgeniche». Vittorio Ravizza
Persone citate: Adriano Ragni, Manuele Ricci, Ricci, Vittorio Ravizza
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