Il Barocco è femmina: D'Ors ripubblicato per la mostra di Stupinigi di Mirella Appiotti

Il Barocco è femmina: D'Ors ripubblicato per la mostra di Stupinigi PROSSIMAMENTE LIBRI' Mirella Appiotti Il Barocco è femmina: D'Ors ripubblicato per la mostra di Stupinigi IL Barocco «è femmina». La prima immagine che ci compare dinanzi a questo proposito è, naturalmente, la Santa Teresa di Bernini. Ma non è alla statua famosa che Eugenio D'Ors si riferisce quando scrive, pensando all'«etemo femminino» goethlano come a «una categoria costante dello spirito, quindi della storia umana», ergo perché non concordare con Michelet che nella sua «Bibbia» ha definito l'epoca macedonica della storia greca «il mondo feminina»? 0 non credere che esistano «altre realtà nella realtà totale che si possano includere in questo gineceo astratto... il culto di Eleusis, o un secolo intero dell'umanità, o la Democrazia. O il Barocco». E «Del Barocco» è l'opera che ha consegnato alla storia non solo dell'arte soprattutto della letteratura questo coltissimo quanto funambolico saggista catalano ( 1882-1954) e che molto opportunamente la SE ripubblica in occasione della grande mostra alla Palazzina di Stupinigi (nel cui bookshop il libro arriva in questi giorni) a oltre mezzo secolo di distanza dalla prima edizione uscita per Rosa e Ballo con postfazione di Luciano Anceschi anche ora presente con la vecchia dedica a Carlo Carrà: tutt'altro che casuale viste le radici classiche del grande pittore delle marine versiliesi, passato attraverso la LATERZA EDITORE PER (.'EUROPA MENTRE KING SI FA IN QUATTRO NEGLI STATI UNITI metafisica e intriso (come tutti gli artisti) di quel barocco che D'Ore, ritrovatosi a difendere l'avversario storico e anche contro le tesi di Croce, individuerebbe come «postbellico», l'ultima delle 22 celebri distinzioni a partire dall' «arcai co» che sono solo l'aspetto più vistoso di un testo affascinante nel suo totale barocchismo. «Laterza del miracolo». Fu quello di riuscire a convincere altri 4 grandi editori, dal francese Seuil all'inglese Blackwell, al tedesco Beck allo spagnolo Editorial Critica a uiùrsi e avviare, alla fine degli Anni 80, la collana ormai gloriosa «Fare l'Europa». «Determinante - ricorda Vito, il guru della casa barese - era stata l'accettazione da parte di Le Goff ad assumere il ruolo di direttore. Resta comunque un caso unico che in un mondo perennemente in guerra come il nostro si continui ancora adesso a collaborare con profitto». Non par nulla la prima edizione del premio «Un editore per l'Europa» è stato assegnato proprio a lui e ai suoi «figli» Giuseppe ed Alessandro dei quali è di ieri l'esperimento inedito di immettere in Internet, per aprirvi un dibattito, testi non ancora stampati. Dall'Europa al globo il passo sta diventando sempre più breve quanto inevitabile. «In Usa un King si fa in quattro». Di «La bambina che amava Tom Gordon», appena uscito anche da noi, come del resto accade con l'«Hannibal» di Thomas Harris, per Mondadori entro il '99 e altri bestsellers, gli editori Usa presenti in Amazon e concorrenti, offrono le seguenti versioni, tutte a prezzi superscontati: hardcover, audio cassette (abridged e unabridged, vale a dire accorciate o integrali), idem con i cd-rom più l'edizione «largo print» cioè stampata a caratteri più grandi dello standard a beneficio dì terza, quarta e quinta età che abbia ancora e per fortuna voglia di leggere. Un circuito integrato da far guadagnare un sacco di soldi. Perché in Italia no? Per il vero qui l'audiolibro è stato tentato, da Mondadori e altri, senza grande successo. Si dice: le nostre piccole distanze non invitano l'automobilista a infilare nell'autoradio «La signora col cagnolino» o «Tonio Kruger»; gli italiani, tradizionalisti come sono, amano «troppo» leggere su carta...? L'impressione è che al progetto la nostra industria non abbia creduto fortemente. Adesso le autostrade elettroniche la obbligheranno. LATERZA EDITORE PER (.'EUROPA MENTRE KING SI FA IN QUATTRO NEGLI STATI UNITI

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